Walsersches Doppelhaus
Walsersches Doppelhaus | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Divisione 1 | Appenzello Esterno |
Località | Herisau |
Indirizzo | Platz 1, 2, 9100 Herisau |
Coordinate | 47°23′09.96″N 9°16′44.33″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Committente | Johannes Walser |
La Walsersches Doppelhaus ("Casa bifamiliare dei Walser") è un edificio storico a Herisau.[1][2] È classificato dal governo svizzero come bene culturale di importanza nazionale.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu costruito non più tardi del 1779 per il mercante e mecenate Johannes Walser per un costo di circa 70 000 gulden.[1][2] Il monogramma di Walser è infatti visibile sul portale in ferro battuto del giardino, sulla ringhiera del balcone della facciata est e sulla griglia del lucernario dell'ingresso.[1] Walser fece dell'edificio una nota galleria d'arte e collaborò con famosi illustratori come Gabriel Lory il Vecchio, Simon Daniel Lafond e Johann Jakob Biedermann, con incisori come Carl Guttenberg, Matthias Gottfried Eichler e Julien Lorieux, e con coloristi come Gabriel Lory il Vecchio e il Giovane, William Moritz e Johann Jakob Wetzel.[1]
Lo stato originale dei due Erker è raffigurato da un'opera dell'artista Johannes Hädener.[1] Tra il 1812 e il 1822 venne rimosso l'Erker ad est, mentre tra il 1834 e il 1842 venne aggiunto l'edificio posteriore al numero civico 1.[1] All'inizio del XX secolo le finestre ad arco al piano terra vennero ampliate per assumere l'aspetto odierno.[1] Gli stucchi dei timpani vennero ristrutturati nel 1928 e nel 1957, mentre gli esterni vennero ristrutturati tra il 1972 e il 1973.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Nell'edificio si notano due piccoli timpani trasversali con rilievi in stucco, quello a ovest raffigurante un'allegoria della guerra, quello a est raffigurante un'allegoria della pace. I portali sono in stile rococò, così come la ringhiera del balcone.[2] L'ingresso dal lato est è un arco a tutto sesto, con una porta in noce a scanalatura radiale e ferratura in ottone.[2] Il portale del giardino è invece in stile Luigi XVI.[2] Gli interni sono sfarzosi, specialmente al numero civico 1.[2] Al secondo piano si trovano dei dipinti di genere, mentre al terzo piano presso la sala del banchetto fanno comparsa degli stucchi in stile rococò.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Steinmann, pp. 123-124.
- ^ a b c d e f g (DE) Walsersches Doppelhaus (Platz 1, 2) (PDF), su data.geo.admin.ch. URL consultato il 27 ottobre 2022.
- ^ (DE) Inventario della protezione beni culturali con oggetti d’importanza nazionale e regionale - AR (PDF), su babs.admin.ch, Ufficio federale della protezione della popolazione, 1º gennaio 2022. URL consultato il 27 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Eugen Steinmann, Die Kunstdenkmäler des Kantons Appenzell-Ausserrhoden, a cura di Società di Storia dell'Arte in Svizzera, Vol. 1, Basilea, Birkhäuser Verlag, 1980. URL consultato il 28 settembre 2022.
Altri progetti
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