Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k
Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k Calcio | |
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Campione d'Ucraina in carica | |
Kroty (talpe), Hirnyky (minatori) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Arancione, nero |
Simboli | Martelli incrociati |
Dati societari | |
Città | Donec'k |
Nazione | Ucraina |
Confederazione | UEFA |
Federazione | UFS |
Campionato | Prem"jer-liha |
Fondazione | 1936 |
Presidente | Rinat Achmetov |
Allenatore | Marino Pušić |
Stadio | Olimpico (Kiev) (70 050 posti) |
Sito web | shakhtar.com |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 15 campionati ucraini |
Trofei nazionali | 14 Coppe d'Ucraina 9 Supercoppe d'Ucraina 4 Coppe sovietiche 1 Supercoppa sovietica |
Trofei internazionali | 1 Coppe UEFA/Europa League 1 Uhrencup |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Futbol'nyj klub Šachtar (in ucraino Футбольний Kлуб Шахтар?), noto semplicemente come Šachtàr Donèc'k (traslitterazione anglosassone: Shakhtar Donetsk), è una società calcistica ucraina di Donec'k
Fondato il 24 maggio 1936 come Stachànovec, si aggiudicò 4 Coppe e una Supercoppa dell'URSS prima del 1991 e, dopo l'indipendenza ucraina, 15 campionati, 14 Coppe e 9 Supercoppe d'Ucraina. È stata la prima squadra ucraina a vincere una competizione europea per club, la Coppa UEFA 2008-2009; la sua connazionale Dinamo Kiev vinse due Coppe delle Coppe, nel 1975 e 1986, in rappresentanza dell'URSS.
Il termine Šachtàr in ucraino significa "minatore": infatti, il club è legato all'area industrializzata del bacino carbonifero del Donec. Tale area, nota anche come Donbàss, da cui il nome dello stadio interno Donbàss Arèna, è teatro di una guerra in corso dal 2014, ragion per cui lo Šachtar è costretto a disputare altrove le gare interne: dapprima all'Arena L'viv di Leopoli tra il 2014 e il 2017, poi allo stadio Metalìst di Chàrkiv dal 2017 al 2020[1] e da allora allo stadio Olimpico di Kiev, città che ospita anche la sede del club.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini del club risalgono a settembre 1911, quando nacque l'associazione sportiva Juzovka, divenuta negli anni venti Club di Lenin. Il club è soprannominato la "squadra dei minatori", da šachtàr, che significa, appunto, "minatore".
Il club fu fondato nel maggio 1936 e inizialmente si chiamava Stachànovec in onore di Aleksèj Grigòr'evič Stachànov, il leggendario minatore del bacino del Donec, la cui estrema dedizione al lavoro divenne proverbiale. La prima squadra era formata da due squadre locali che partecipavano entrambe alle Spartachiadi: Dynàmo Hòrlivka e Stàlino.
Dagli anni sessanta lo Šachtar dell'allenatore Oleg Ošenkov fu tre volte finalista della Coppa dell'URSS, che vinse nel 1961 e nel 1962. Fu soprannominato "la squadra della coppa" per i successi mietuti ogni anno nel cammino verso la finale, anche se i traguardi più importanti li avrebbe raggiunti tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.
Nel 1975 lo Šachtar arrivò secondo nel campionato sovietico, ottenendo così il diritto a rappresentare l'Unione Sovietica nelle coppe europee. Nel 1978 si classificò terzo nel campionato sovietico e un anno più tardi salì nuovamente al secondo gradino della graduatoria. Il capitano e attaccante Vitàlij Starùchin fu eletto miglior giocatore del campionato sovietico e si laureò capocannoniere con 26 gol segnati.
Lo Šachtar portò per due volte la Coppa dell'URSS in riva al Donec, nel 1980 e nel 1983, anno in cui vinse anche la Supercoppa dell'URSS battendo i campioni in carica del Dnipro Dnipropetrovs'k.
A partire dagli anni Novanta, con la nascita del campionato ucraino, lo Šachtar insidiò la leadership della Dinamo Kiev in ambito nazionale. Vice-campioni d'Ucraina nel 1993-1994 sotto la guida di Valèrij Jarèmčenko, nel 1994-1995 gli arancioneri vinsero la coppa nazionale, mentre nel 1995-1996 vissero una travagliata annata, segnata dall'assassinio del presidente Achàt' Bràhin, controverso uomo d'affari molto noto nel Donbàss.[2] Un anno dopo, l'11 ottobre 1996, il magnate Rinàt Achmètov rilevò la squadra diventandone il presidente. In pochi anni realizzò corposi investimenti volti a migliorare le infrastrutture sportive e ad allestire una squadra competitiva anche nel palcoscenico continentale.[3] Dall'avvento di Achmetov hanno vestito la maglia dello Šachtar giocatori di valore internazionale, affermatisi anche in altri club europei.
Da quel momento lo Šachtar inanellò cinque piazzamenti al secondo posto in campionato, dal 1996-1997 al 2000-2001, sempre alle spalle della Dinamo Kiev. Nei primi anni 2000 il club iniziò ad arricchirsi di calciatori stranieri e nel 2000-2001 riuscì a qualificarsi alla fase a gironi di UEFA Champions League, dove chiuse al terzo posto nel proprio raggruppamento. Nella stagione 2001-2002, sotto la guida tecnica di Nevio Scala, primo straniero a guidare lo Šachtar, i minatori si aggiudicarono per la prima volta il campionato ucraino, abbinandolo al successo nella coppa nazionale, centrando il primo double nella storia del club.
Dal maggio 2004, sotto la guida del romeno Mircea Lucescu, la squadra di Donec'k tornò a dominare la scena nazionale, vincendo tre campionati in quattro anni e il primo trofeo internazionale della propria storia, la Coppa UEFA, nel 2008-2009, sconfiggendo in finale il Werder Brema per 2-1 dopo i tempi supplementari allo stadio Şükrü Saraçoğlu di Istanbul. Sconfitto in Supercoppa europea dal Barcellona, lo Šachtar rivinse il campionato nel 2009-2010 e un altro double campionato-coppa nazionale nel 2010-2011, annata in cui raggiunse i quarti di finale di UEFA Champions League dopo aver vinto il girone di prima fase.
Negli anni successivi i "minatori" colsero altri tre successi in campionato, portando a cinque i titoli vinti consecutivamente, oltre ad aggiudicarsi varie volte la coppa e la supercoppa nazionale.
A causa dei conflitti armati che da maggio 2014 interessano l'Ucraina e l'autoproclamata Repubblica Popolare di Donèc'k, dall'estate 2014 la squadra ha giocato i match casalinghi a Leopoli e dalle stagioni successive a Chàrkiv, per via delle ribellioni autonomiste filorusse nell'est dell'Ucraina, che hanno danneggiato anche la Donbas Arena nell'agosto 2014.[4] Nel 2015-2016 la squadra, eliminata dalla UEFA Champions League, proseguì il cammino europeo in Europa League, dove arrivò in semifinale. La vittoria del mese successivo nella finale di coppa nazionale coincise con l'ultima partita come allenatore dello Šachtar per Mircea Lucescu, che lasciò la panchina della squadra di Donec'k dopo aver vinto 22 trofei in 12 anni.[5]
Al tecnico rumeno succedette il portoghese Paulo Fonseca,[6] che esordì vincendo la supercoppa nazionale e vinse tre campionati e tre coppe nazionali nelle successive tre stagioni, centrando dunque tre double consecutivi. Nel 2019 Fonseca subentrò dal connazionale Luís Castro, che in un biennio si aggiudicò un titolo nazionale e condusse la squadra alle semifinali di Europa League. Vari tecnici si alternarono poi sulla panchina del club, che vinse la Supercoppa d'Ucraina 2021, il campionato nel 2022-2023 e campionato e coppa nazionale nel 2023-2024.
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k |
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Colori e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Colori
[modifica | modifica wikitesto]I colori odierni del club, arancione acceso e nero, non sono tali da sempre. In origine, ricalcando anche la colorazione del logo, lo Stachanovec' vestiva una maglia azzurra con bordatura rossa e calzettoni bianchi. Anche il primo Šachtar continuò con l'azzurro, abbandonando il rosso e optando per il blu come colore di contrasto; occasionalmente sul petto si inseriva una V bianca. Solo negli anni Sessanta si scelse definitivamente l'attuale colorazione.
In genere lo Šachtar gioca in maglia arancione con pantaloncini neri e calzettoni arancioni. La divisa classica negli anni Sessanta era semplice, in alcune annate con maniche nere. Negli stessi anni fu adottata una divisa a bande verticali, che divenne iconica.
Più di recente il fornitore di turno, attualmente Nike, ha spesso oscillato tra l'una e l'altra scelta di stile.
Stachanovec' |
Šachtar anni 50 |
Dal 1961 |
Šachtar anni '70 |
Dal 1983 |
Dal 1986 |
Simboli ufficiali
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Il primo simbolo fu disegnato nel 1936 e consisteva in un esagono blu con una 'Š' rossa al centro, alla quale si sovrapponeva un martello pneumatico. Nel 1946, quando il club cambiò nome, il logo cambiò in bianco e nero con la semplice aggiunta del denominativo sociale. A metà degli anni Sessanta fu scelto un iconico simbolo che durò a lungo con due martelli incrociati inseriti in un cerchio con la scritta Šachtar Donec'k'. Nello stesso periodo quel simbolo cominciò ad apparire sulle divise e vi rimase almeno fino agli anni Novanta, salvo qualche eccezione. Il nome era spesso inserito in russo, così come per tutte le altre partecipanti della competizione sovietica.
Nel 1989 l'artista Vìktor Savìlov, sull'onda di una ventata di rinnovamento all'interno del club, offrì una variante inserendo un pallone e un campo da gioco stilizzato. Fu aggiunto alla divisa, leggermente modificato, nel 1997.[7]
Nel 2007, durante la presentazione del nuovo stadio, fu mostrato anche il nuovo simbolo creato dalla società italiana Interbrand. Per la prima volta dopo 30 anni riapparvero i martelli incrociati, simbolo storico del club.[8][9]
Mascotte
[modifica | modifica wikitesto]La mascotte Minatore (minatori è il soprannome del club) intrattiene il pubblico durante le partite di casa.
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]In passato lo stadio del club era lo stadio Šachtàr, che oggi è sede degli incontri del Metalùrh Donec'k e della squadra B. L'impianto di casa del club, la Donbas Arena, inaugurata il 29 agosto 2009, ha una capacità di 50 149 posti a sedere ed è nel novero dei 25 stadi che hanno ricevuto 5 stelle dalla UEFA.
Nell'agosto 2014, a causa della guerra dell'Ucraina orientale con combattimenti tra filorussi e forze governative ucraine nella città di Donec'k, lo stadio ha subito gravi danni alla facciata nord-ovest e alle strutture in seguito a due esplosioni di bombe. Per la sicurezza e incolumità dei giocatori, già a luglio il tecnico Mircea Lucescu aveva fatto trasferire la squadra nella città occidentale di Leopoli, in attesa di un ritorno alla normalità nell'est dell'Ucraina. La squadra ha giocato l'intera stagione 2014-2015, comprese le gare casalinghe di UEFA Champions League, all'Arena L'viv[10].
Dalla seconda metà della stagione 2016-2017 al marzo del 2020, la squadra ha giocato le partite interne allo stadio Metalist di Charkiv. Dall'estate successiva gioca allo stadio Olimpico di Kiev.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Sponsor
[modifica | modifica wikitesto]Sponsor ufficiale
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Allenatori
[modifica | modifica wikitesto]Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Vincitori di titoli
[modifica | modifica wikitesto]- Campioni del Sudamerica
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- 2001-2002, 2004-2005, 2005-2006, 2007-2008, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020, 2022-2023, 2023-2024
- Coppa d'Ucraina: 14 (record)
- 1994-1995, 1996-1997, 2000-2001, 2001-2002, 2003-2004, 2007-2008, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2023-2024
- Supercoppa d'Ucraina: 9 (record condiviso con la Dinamo Kiev)
- Pervaja Liga: 2
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Coppa UEFA: 1 (record ucraino)
- Uhrencup: 1
- 2009
Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- Secondo posto: 1972
- Finalista: 1963, 1978, 1984-1985, 1985-1986
- Semifinalista: 1951, 1953, 1959-1960, 1967-1968, 1974, 1976
- Finalista: 1980, 1985
- Semifinalista: 1989
- Secondo posto: 1993-1994, 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2000-2001, 2002-2003, 2003-2004, 2006-2007, 2008-2009, 2014-2015, 2015-2016, 2020-2021
- Finalista: 2002-2003, 2004-2005, 2006-2007, 2008-2009, 2013-2014, 2014-2015
- Semifinalista: 1992, 1995-1996, 1998-1999, 2009-2010
- Semifinalista: 1995
- Finalista: 2009
- Finalista: 2014-2015
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica il club ha sempre militato nella massima divisione ucraina, ma in precedenza ha disputato anche dieci stagioni nella seconda divisione del campionato sovietico di calcio. Da quando partecipa al campionato ucraino lo Šachtar, al pari della Dinamo Kiev, ha sempre militato nella massima divisione. È la squadra con più vittorie nella Coppa e nella Supercoppa d'Ucraina.
Dalla nascita alla 2020-2021 compresa il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Pervaja Gruppa/Klass A/Pervaja Gruppa A/Vysšaja Liga | 44 | 1938 | 1991 | 74 |
Vyšča Liha/Prem"jer-liha | 30 | 1992 | 2020-2021 | ||
2º | Gruppa V/Klass B/Pervaya Liga | 10 | 1936 (primavera) | 1972 | 10 |
Tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Il miglior risultato ottenuto è naturalmente la vittoria della Coppa UEFA 2008-2009: dopo aver avuto la meglio anche sulla Dinamo Kiev il club giunge alla finale, che viene giocata nello Stadio Şükrü Saraçoğlu di Istanbul: qui i tedeschi del Werder Brema vengono battuti per 2-1 ai tempi supplementari.
Gli ucraini giocano anche nella Supercoppa UEFA 2009, che va però al Barcellona. Altri traguardi notevoli sono il raggiungimento dei quarti nella UEFA Champions League 2010-2011: dopo aver vinto il girone davanti all'Arsenal (grazie a cinque vittorie ed una sola sconfitta, proprio in Inghilterra) gli ucraini eliminano la Roma negli ottavi, ma escono nel turno successivo dopo l'incontro col Barcellona poi campione. Lo stesso traguardo viene raggiunto anche nella Coppa delle Coppe 1983-1984, quando a vincere è il Porto, mentre in Europa League vengono raggiunte le semifinali in due altre occasioni: nel 2015-2016 e nel 2019-2020, quando ad andare avanti sono rispettivamente Siviglia e Inter.
Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[11]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 22 | 2000-2001 | 2022-2023 |
Coppa delle Coppe | 4 | 1978-1979 | 1997-1998 |
Supercoppa UEFA | 1 | 2009 | |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 19 | 1973-1974 | 2020-2021 |
Coppa Intertoto | 1 | 1997 |
Statistiche individuali
[modifica | modifica wikitesto]Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Darijo Srna a quota 137, mentre il miglior marcatore è Luiz Adriano con 32 gol[11].
Statistiche di squadra
[modifica | modifica wikitesto]A livello internazionale la miglior vittoria è per 7-0, ottenuta contro il BATĖ Borisov nella fase a gruppi della UEFA Champions League 2014-2015, mentre anche la peggior sconfitta è per 7-0, subito contro il Bayern Monaco negli ottavi della stessa edizione[11].
Tifoseria
[modifica | modifica wikitesto]Rivalità
[modifica | modifica wikitesto]La rivalità principale è quella contro la Dinamo Kiev. La sfida tra le due compagini è conosciuta come "Derby d'Ucraina".
L'altra rivalità è con il Metalurh Donec'k, sebbene non sia sentita quanto quella con la Dinamo Kiev, la sfida registra sempre il tutto esaurito nel cosiddetto "Derby del Bacino del Donec".
In campo europeo molto sentite sono le sfide con l'Arsenal e il Barcellona.
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2024-2025
[modifica | modifica wikitesto]Rosa aggiornata al 30 agosto 2024.
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'identità perduta dello Shakhtar Donetsk, Il Foglio, 1º ottobre 2019.
- ^ (EN) Oleg Bazaluk, Corruption in Ukraine: Rulers’ Mentality and the Destiny of the Nation, Geophilosophy of Ukraine, Newcastle upon Tyne, Cambridge Scholars Publishing, 2016, p. 234, ISBN 978-1-44-389814-0.
- ^ (EN) Jonathan Wilson, Dynamo and Shakhtar Donetsk fight for Ukraine supremacy on European stage, su TheGuardian.com, 30 aprile 2009. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ Donetsk, bombe allo stadio dello Shakhtar, su gazzetta.it. URL consultato il 23 agosto 2014.
- ^ Analisi Tattica: lo Shakhtar Donetsk di Paulo Fonseca, assoanalisti.it, 8 febbraio 2018.
- ^ Shakhtar Donetsk appoint Paulo Fonseca as new coach, ESPN, 1º giugno 2016.
- ^ Copia archiviata, su shakhtar.com. URL consultato l'8 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2016). Short crest history
- ^ Shakhtar Crest |The Club |FC Shakhtar Donetsk official website Archiviato l'11 novembre 2016 in Internet Archive.
- ^ Interbrand |Our Work |Shakhtar Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive.
- ^ Ucraina, la guerra non risparmia lo stadio dello Shakhtar Donetsk - Rai News
- ^ a b c Copia archiviata, su uefa.com. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2018).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (UK, EN, PL) Sito ufficiale, su shakhtar.com.
- FC Shakhtar Donetsk (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su eu-football.info.
- (RU) Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su FootballFacts, FootballFacts.ru.
- (PL) Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k, su 90minut.pl, 90minut.pl.