Girolamo Mattei Orsini
Girolamo Mattei Orsini arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Ritratto dell'arcivescovo Girolamo Mattei Orsini nel palazzo arcivescovile di Fermo | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 2 novembre 1672 a Montenero Sabino |
Ordinato diacono | 12 febbraio 1708 |
Ordinato presbitero | 26 febbraio 1708 |
Nominato arcivescovo | 27 febbraio 1708 da papa Clemente XI |
Deceduto | 25 febbraio 1740 o 23 febbraio 1746 a Roma |
Girolamo Mattei Orsini (Montenero Sabino, 2 novembre 1672 – Roma, 25 febbraio 1740 o 23 febbraio 1746) è stato un arcivescovo cattolico, letterato e diplomatico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Membro della nobile famiglia romana dei Mattei, nacque a Montenero Sabino il 2 novembre 1672[1] da Mario Mattei Orsini, secondo duca di Paganica e primo duca di Montenero, e Anna Francesca Vigevani. Era fratello di Giuseppe II Mattei Orsini, terzo e ultimo duca di Paganica.[2]
Cominciò la sua carriera ecclesiastica come abate negli anni ottanta del Seicento. Nel 1690 fu, con lo pseudonimo di Licota Ostracinio, tra i primi membri dell'Accademia dell'Arcadia, che si riuniva, su suo invito, nei giardini della sua villa di famiglia, presso San Pietro in Vincoli.[3][4][5]
Si laureò in utroque iure presso l'archiginnasio della Sapienza di Roma il 15 marzo 1692.[6]
Il 30 aprile 1694, fu nominato protonotario apostolico e referendario della Segnatura apostolica, iniziando a svolgere vari incarichi governativi nel Lazio e, soprattutto, nelle Marche:[3][7][8] fu governatore di Tivoli dal 1694 al 1696,[9] di San Severino dal 1696 al 1697,[10] di Fano dal 1697 al 1701,[11] di Camerino dal 1701 al 1703,[12] di Ascoli dal 1703 al 1705,[13] di Fermo dal 1705 al 1706.[14]
Dal 30 settembre 1706, fu membro del collegio dei chierici della Camera apostolica.[15]
Nel 1708 fu nominato nunzio apostolico nel Granducato di Toscana, presso il granduca Cosimo III de' Medici, ricevendo in concomitanza l'elevazione all'episcopato e la sede titolare di Nicomedia in Bitinia.[16]
Nel 1710 fu trasferito alla nunziatura apostolica nella Repubblica di Venezia, e al contempo la sua sede arcivescovile fu trasferita a quella di Nazareth, diocesi allora unita a quelle di Canne e Monteverde.[6][16] Durante il suo soggiorno veneziano, gli fu dedicato da Giovanni Gabriele Ertz il primo volume delle Opere dell’aretino Francesco Redi. Di recente, il nome di Girolamo Mattei Orsini è stato posto in relazione, seppure in modo poco convincente, alla messinscena, al Teatro Sant’Angelo, del dramma per musica Armida in Damasco, del 17 ottobre 1711.[17]
Il 21 novembre 1712, come ricompensa per l'ottimo lavoro svolto come nunzio, papa Clemente XI lo promosse ad arcivescovo e principe di Fermo,[3][6][7][17] nella quale si recò un anno dopo, al termine della sua nunziatura veneta.[16] Il 17 ottobre 1714, ricevette ufficialmente il pallio.[17]
In un periodo imprecisato del suo episcopato fermano, fece alcuni interventi di abbellimento nella cattedrale di Santa Maria Assunta, "soprattutto nella cappella del Sacramento, nella quale rinnovò il pavimento con lastre di marmo e la decorò con stucchi a rilievo che aveva visto in uso quando era legato in Veneto".[18]
Il 15 marzo 1715, fu parte del tribunale ecclesiastico che dichiarò serva di Dio la monaca clarissa Angela Benedetta Bongiovanni.[19]
Nel 1720, fece ricostruire il seminario arcivescovile di Fermo (che era stato distrutto da un incendio nel 1714),[20][21] fondò il Monte Frumentario e istituì un convitto delle suore del Bambin Gesù per l'educazione delle bambine e delle ragazze meno abbienti della sua diocesi.[22][23]
Nel 1721, affidò al parroco di Morrovalle la gestione delle offerte fatte dai pellegrini presso il locale santuario della Madonna della Quercia.[24]
Il 26 maggio 1722, fu a Roma come concelebrante nell'ordinazione episcopale di Juan Álvaro Cienfuegos Villazón.[25]
Il 2 ottobre 1724, a causa del deterioramento del proprio stato di salute, rassegnò a papa Benedetto XIII le dimissioni dal suo ruolo di arcivescovo e rientrò a Roma.[7][22][26]
Dal 1725 fu nominato assistente al Soglio Pontificio, carica in virtù della quale ottenne anche i titoli di conte romano e conte del Palazzo Apostolico.[1]
Nonostante la sua brillante carriera ecclesiastica e nonostante il suo nome fosse stato a lungo accostato alla porpora cardinalizia sotto i pontificati di Clemente XI e Innocenzo XIII, non ottenne mai l'elevazione a cardinale, con suo grande rammarico.[7][17]
Morì a Roma il 25 febbraio 1740.[7][26] Altre fonti riportano invece il 23 febbraio 1746 come data di morte.[22] Fu sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa di San Francesco a Ripa.[7]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Mario Mattei Orsini, barone di Paganica | Fabio Mattei | ||||||||||||
Faustina Orsini | |||||||||||||
Giuseppe Mattei Orsini, I duca di Paganica | |||||||||||||
Prudenza Cenci | Ludovico Cenci | ||||||||||||
Laura Lante della Rovere | |||||||||||||
Mario Mattei Orsini, II duca di Paganica | |||||||||||||
Massimo Massimo | Orazio Massimo | ||||||||||||
Faustina Frangipane | |||||||||||||
Lucrezia Massimo | |||||||||||||
Giulia Naro | Fabrizio Naro | ||||||||||||
Olimpia Lante della Rovere | |||||||||||||
Girolamo Mattei Orsini | |||||||||||||
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Girolamo Vigevani | |||||||||||||
Cleria Catanei | … | ||||||||||||
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Anna Francesca Vigevani | |||||||||||||
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Paola Sciamanna | |||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Claudio De Dominicis, Amministrazione pontificia 1716-1870, repertorio biografico (PDF), Roma, 2017.
- ^ Lucchese, p. 131.
- ^ a b c Giovanni Mario Crescimbeni, Prose degli Arcadi, vol. 3, Roma, Stamperia di Antonio de' Rossi, 1718, p. lxxxv.
- ^ Lucchese, p. 132.
- ^ Mattei Orsini, Girolamo, su manus.iccu.sbn.it.
- ^ a b c Fondo pergamene, su imago.archiviodistatoroma.beniculturali.it. URL consultato il 16 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2021).
- ^ a b c d e f Giorgio Viviano Marchesi Buonaccorsi, Antichità ed Eccellenza del Protonotariato Appostolico partecipante, colle più scelte Notizia de' Santi, Sommi Pontefici, Cardinali, e Prelati che ne sono stati insigniti fino al presente, Faenza, Benedetti Impress. Vescovile, 1751, pp. 486-487.
- ^ Lucchese, pp. 131-132.
- ^ Weber, p. 405.
- ^ Weber, p. 381.
- ^ Weber, p. 237.
- ^ Weber, p. 176.
- ^ Weber, p. 124.
- ^ Weber, p. 247.
- ^ Weber, p. 773.
- ^ a b c Lucchese, pp. 131, 133.
- ^ a b c d Lucchese, p. 133.
- ^ Carlo Cipolletti, La cattedrale dell’Assunta di Fermo dalla seconda metà del Settecento al Novecento, in Marca/Marche, n. 11, 2018, p. 225, nota 44.
- ^ Vita della serva di Dio Angela Benedetta Bongiovanni clarissa (1640-1713) a Monte Santo., su isantesi.wordpress.com.
- ^ Le epigrafi del Conervatorio, su conservatorio.net.
- ^ Il Seminario arcivescovile di Fermo, su ilfermano.blogspot.com.
- ^ a b c Francesco Papalini, Effemeridi della città di Fermo e suo antico stato, Loreto, Tipografia dei fratelli Rossi, 1846, p. 23.
- ^ Giuseppe Frracassetti, Notizie storiche della città di Fermo, Fermo, Tipografia dei fratelli Paccasassi, 1841, p. 63.
- ^ Santuario Madonna della Quercia - Morrovalle, su vaticano.com.
- ^ Juan Álvaro Cienfuegos Villazón, su it.cathopedia.org.
- ^ a b Lucchese, p. 134.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enrico Lucchese, Precisazioni per Nicola Grassi e Giovanni Visentin, allievi di Nicolò Cassana (PDF), in Zbornik za umetnostno zgodovino, Lubiana, 2014, pp. 129-143.
- Christoph Weber, Legati e Governatori dello Stato Pontificio (1550-1809), (parte I; parte II; parte III), Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, ufficio centrale per i beni archivistici, 1994, ISBN 88-7125-070-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Girolamo Mattei Orsini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Girolamo Mattei Orsini, in Catholic Hierarchy.
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