Krunoslav Jurčić

Krunoslav Jurčić
Jurčić nel 2009
NazionalitàBandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Bandiera della Croazia Croazia (dal 1991)
Altezza188 cm
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera2004 - giocatore
Carriera
Giovanili
Dinamo Zagabria
Squadre di club1
1988-1991Dinamo Zagabria? (?)
1991-1993Inker Zaprešić39 (9)
1993-1995Pola46 (14)
1995-1996Beveren20 (0)
1996-2000Croazia Zagabria84 (17)
2000-2001Torino14 (0)
2001-2002Sampdoria3 (0)
2002-2004Slaven Belupo44 (2)
Nazionale
1997-2000Bandiera della Croazia Croazia21 (0)
Carriera da allenatore
2005-2006Pola
2007-2008Slaven Belupo
2009-2010Dinamo Zagabria
2011Lokomotiva Zagabria
2011-2013Dinamo Zagabria
2015-2016Maribor
2016Adanaspor
2018Al-Nassr
2018-2019Baniyas
2019-2021Al-Nasr
Palmarès
 Mondiali di calcio
BronzoFrancia 1998
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 3 novembre 2019

Krunoslav Jurčić (Ljubuški, 26 novembre 1969) è un allenatore di calcio ed ex calciatore croato di origine bosniaca, di ruolo centrocampista.

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Era un mediano di tanta quantità e poca qualità, giocava davanti alla difesa sfruttando la sua stazza ed era un vero combattente.[1][2] Era anche un buon colpitore di testa.[1]

Nato a Ljubuški, paese della Jugoslavia, oggi nel sud-ovest della Bosnia ed Erzegovina al confine con la Croazia, iniziò la sua carriera nel settore giovanile della Dinamo Zagabria.[1] Dal 1988 al 1991 militò in prima squadra, prima di passare, in cerca di maggiori opportunità di giocare, all'Inter Zaprešić.[1]

Nella prima stagione con l'Inter Zaprešić vinse il primo trofeo della sua carriera: la prima edizione della Coppa di Croazia.[1] Nella seconda stagione non vinse nulla ma ha giocò di più, segnando anche alcuni gol importanti.[1] Le sue prestazioni attirarono l'interesse dell'ambizioso Istria Pola, che lo ingaggiò nel 1993.[1] A Pola trovò molto spazio ma i suoi risultati non furono buoni e il club sfiorò la retrocessione.[1] Dopo due stagioni con l'Istria Pola emigrò in Belgio per giocare nel Beveren.[1]

Nella sua unica stagione a Beveren, Jurčić si rivelò uno dei migliori giocatori della squadra.[1] Il 3 luglio 1995 esordì nelle competizioni UEFA nella partita di Coppa Intertoto vinta per 2-1 contro l'FK Etăr. Il Beveren però concluse il campionato al penultimo posto e retrocesse in Division 2.[1]

Nell'estate del 1996 ritornò alla Dinamo Zagabria, la sua prima squadra.[1] A Zagabria trascorse gli anni migliori della sua carriera[1]: vinse tre campionati consecutivi, dal 1996-1997 al 1998-1999, e due Coppe di Croazia. Giocò anche 5 partite in Coppa UEFA e 19 in Champions League.

Nel mercato invernale del 2000, dopo aver ben figurato anche ai Mondiali, venne seguito dalla Reggina e dal Torino.[1] A causa della richiesta economica troppo alta del club di Zagabria i calabresi rinunciarono all'acquisto mentre il Torino se lo aggiudicò per circa due miliardi di lire.[1][2]

Così Jurčić lasciò a stagione in corso la Dinamo, che avrebbe trionfato un'altra volta in campionato, e si trasferì in Piemonte dove avrebbe dovuto sostituire Djibril Diawara[1][2]. Il 16 gennaio firmò un ricco contratto triennale[1] e tre giorni dopo fu presentato ufficialmente alla stampa ed ai tifosi.[2] Durante la presentazione il suo nuovo allenatore Emiliano Mondonico disse che il centrocampista croato avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel modulo del Torino.[2] Jurčić, che non conosceva l'italiano, dichiarò di essere felice per il suo arrivo in quello che considerava il miglior campionato del mondo[2] e spiegò di aver rifiutato le offerte di due club spagnoli: il Real Oviedo e il Rayo Vallecano[1].

Esordì in Serie A con la maglia granata numero 26 il 23 gennaio contro il Bologna e impressionò positivamente, tanto che il suo compagno di squadra Gianluigi Lentini lo paragonò a Patrick Vieira. Una settimana dopo, contro il Venezia, non giocò altrettanto bene e concesse un calcio di rigore per un fallo ingenuo sul difensore Giuseppe Cardone. Continuò a mostrare i suoi limiti nelle partite contro Inter e Cagliari, dimostrando di essere in difficoltà soprattutto nei duelli contro Álvaro Recoba e Fabián O'Neill.[1] Mondonico allora schierò il croato come esterno e come libero, e disputò alcune buone partite, poi lo fece giocare come stopper e i risultati furono disastrosi.[1] Il campionato termina con la retrocessione del Torino ma Jurčić rimane in Piemonte e giocò alcune partite anche sotto la guida di Gigi Simoni[1]. I risultati furono disastrosi e a fine settembre il Torino acquistò Diego De Ascentis e ingaggiò Giancarlo Camolese come allenatore[1]. Camolese non schierò mai in campo Jurčić che rimase ai margini della squadra chiedendo con insistenza di essere ceduto nel mercato invernale[1].

Nell'estate del 2001 venne ceduto alla Sampdoria, sempre in Serie B, insieme a Fabio Tricarico in cambio di Simone Vergassola[1]. L'allenatore dei genovesi, Gigi Cagni, decise di schierarlo in difesa ma quando venne esonerato il nuovo tecnico Gianfranco Bellotto lo lasciò ai margini della squadra[1]. Le poche occasioni che Jurčić ebbe di giocare furono metà della partita contro il Cittadella del 21 novembre, una presenza in Coppa Italia contro la Juventus e pochi minuti contro la Ternana[1].

A fine stagione terminò il prestito e scadde il contratto che lo legava al Torino[1]. Jurčić poté tornare in Croazia, allo Slaven Belupo[1]. Con il club di Koprivnica giocò per due stagioni riuscendo ad ottenere per due volte la salvezza[1].

Nel 2004 terminò la carriera per intraprendere quella di allenatore. In Italia viene ricordato come un "bidone"[1][2], nonostante i successi in patria e con la Nazionale.

L'8 giugno 1997, mentre militava con buoni risultati nella Dinamo Zagabria, venne convocato per la prima volta in Nazionale da Miroslav Blazevic per disputare la Kirin Cup[1].

Un anno dopo venne incluso nella rosa della Nazionale per i Mondiali del 1998 in Francia. Nel torneo giocò da titolare tre incontri, le partite contro Giappone e Romania e la vittoriosa finale per il terzo posto contro i Paesi Bassi. Con le sue ottime prestazioni aiutò la Croazia a vincere una storica medaglia di bronzo e attirò su di sé l'interesse di diversi club europei[1].

In seguito al suo trasferimento in Italia, a causa dei pessimi risultati, non venne preso molto in considerazione. Giocò la sua ultima partita in Nazionale il 2 settembre 2000, in una partita valida per le qualificazioni ai Mondiali pareggiata 1-1 contro il Belgio a Bruxelles.

Nel 2005 siede sulla panchina dell'Istria Pola, con cui raggiunge il settimo posto in campionato[1]. Nella stessa stagione contribuisce alla rivelazione di Nikola Kalinić, uno dei migliori talenti del calcio croato[1].

Nel 2007 viene ingaggiato dallo Slaven Belupo, dove aveva militato da giocatore, e raggiunge un inaspettato secondo posto dietro la Dinamo Zagabria[1]. Guida anche il club per la prima volta nella sua storia in Coppa UEFA ma viene eliminato dai turchi del Galatasaray al secondo turno[1].

Dopo quest'ottima stagione passa proprio alla Dinamo Zagabria[1]. Conquista due titoli nazionali e una Coppa di Croazia ma viene esonerato nel maggio 2010[3]. Nel 2011 viene ingaggiato dalla Lokomotiva Zagreb prima di tornare alla Dinamo Zagabria in seguito all'addio di Vahid Halilhodžić[3]. Nella stagione 2010-2011 porta di nuovo la squadra della capitale alla vittoria, sia in campionato che in Coppa di Croazia. Riesce a qualificarsi per la fase a gironi della UEFA Champions League in un girone che prevedeva anche l'Olympique Lione, l'Ajax e i nove volte campioni d'Europa del Real Madrid. Fa il suo esordio nella competizione nella gara casalinga contro il Real di José Mourinho venendo sconfitta per 0-1 con gol di Ángel Di María. La squadra croata non riuscirà a passare al turno seguente, concludendo in ultima posizione il girone.

Cronologia presenze e reti in Nazionale

[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Croazia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
8-6-1997 Tokyo Giappone Bandiera del Giappone 4 – 3 Bandiera della Croazia Croazia Kirin Cup - Ingresso al 59’ 59’ Ammonizione al 76’ 76’
12-6-1997 Sendai Turchia Bandiera della Turchia 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Kirin Cup -
6-9-1997 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 3 – 2 Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 67’ 67’ Ammonizione al 76’ 76’
11-10-1997 Lubiana Slovenia Bandiera della Slovenia 1 – 3 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 64’ 64’
29-10-1997 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 2 – 0 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 67’ 67’
15-11-1997 Kiev Ucraina Bandiera dell'Ucraina 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 1998 -
22-4-1998 Osijek Croazia Bandiera della Croazia 4 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole - Ingresso al 63’ 63’
3-6-1998 Fiume Croazia Bandiera della Croazia 2 – 0 Bandiera dell'Iran Iran Amichevole - Ingresso al 46’ 46’ Ammonizione al 61’ 61’
6-6-1998 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 7 – 0 Bandiera dell'Australia Australia Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
20-6-1998 Nantes Giappone Bandiera del Giappone 0 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - 1º turno -
30-6-1998 Bordeaux Romania Bandiera della Romania 0 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - Ottavi di finale -
11-7-1998 Parigi Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 1 – 2 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - Finale 3º posto -
5-9-1998 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 2 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 2000 -  70’
14-10-1998 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 3 – 2 Bandiera della Macedonia Macedonia Qual. Euro 2000 - Ingresso al 79’ 79’
28-4-1999 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 73’ 73’
5-5-1999 Siviglia Spagna Bandiera della Spagna 3 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Amichevole -
18-8-1999 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 2000 - Ammonizione al 79’ 79’
23-2-2000 Spalato Croazia Bandiera della Croazia 0 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
28-5-2000 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 0 – 2 Bandiera della Francia Francia Amichevole - Ingresso al 58’ 58’
16-8-2000 Bratislava Slovacchia Bandiera della Slovacchia 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Amichevole - Ingresso al 89’ 89’
2-9-2000 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 0 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 2002 -
Totale Presenze 21 Reti 0
Dinamo Zagabria: 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999
Inter Zaprešić: 1992
Dinamo Zagabria: 1996-1997, 1997-1998
Dinamo Zagabria: 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012
Dinamo Zagabria: 2008-2009 2009, 2011, 2011-2012
Dinamo Zagabria: 2006, 2010-2011
Al Nasr: 2019-2020

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]