La serie A1 1991-92 fu il 62º campionato nazionale italiano di rugby a 15 di prima divisione.
Si tenne dal 20 ottobre 1991 al 6 giugno 1992 tra 12 squadre con la formula «stagione regolare a girone unico più play-off» e per la quarta volta in cinque stagioni furono Treviso e Rovigo a contendersi il titolo finale.
Vinse l'incontro e si aggiudicò il suo quinto scudetto Treviso per 27-18, con 19 punti del fresco campione del mondo australianoMichael Lynagh, cui Rovigo oppose di nuovo il sudafricanoNaas Botha, autore di 14 punti; gli altri realizzatori, con una meta ciascuno, furono Coppo e Dolfato per i trevigiani e Brunello per i rodigini[1].
Ai fini statistici si segnala che Treviso vinse il titolo dopo essersi classificata al quinto posto (il penultimo utile per i playoff) e avere sconfitto nei turni a eliminazione le prime due classificate a pari merito al primo posto nella stagione regolare (Amatori Milano e Rovigo) e la quarta classificata (Petrarca); nell'ancora breve storia del torneo a playoff nessuna squadra classificatasi sotto al secondo posto nella stagione regolare aveva mai vinto lo scudetto e, più in generale, nessuna al di sotto al terzo posto era mai giunta in finale.
Un'altra squadra trevigiana, il Tarvisium[2], fondata solo 22 anni prima e che aveva iniziato l'attività seniores nel 1984, fece il suo ingresso in A1, anche se retrocesse subito a fine stagione[2]; insieme ai veneti ridiscese in A2 anche il Livorno[2].
Ai playoff accedettero 8 squadre, le prime sei classificate di A1 e le prime due di A2, le quali, nel ranking dei quarti di finale, vennero immediatamente dopo le sei prime classificate; alla squadra con la posizione più alta in classifica fu assegnata quella con il ranking più basso, quindi le prime due di A1 avrebbero avuto in accoppiamento ai quarti rispettivamente la seconda e la prima di A2; a seguire, la terza di A1 contro la sesta, e la quarta contro la quinta.
Gli accoppiamenti dei quarti e delle semifinali furono al meglio delle tre gare, con la prima (e la eventuale terza) in casa della squadra meglio classificata durante la stagione regolare. La finale fu invece disputata in gara unica, con eventuali tempi supplementari in caso di parità.
La vincitrice della finale era campione d'Italia; le ultime due squadre classificate durante la stagione regolare retrocedevano in serie A2, mentre la terzultima doveva spareggiare contro la terza classificata di A2.