Claudio Baglioni

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Claudio Baglioni
Baglioni nei primi anni 2000
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera[1][2][3]
Pop
Rock
World music
Periodo di attività musicale1968 – in attività
StrumentoVoce, pianoforte, chitarra, organo, sintetizzatore, tastiere
EtichettaRCA Italiana, CBS, Columbia, Sony Music
Album pubblicati40
Studio17
Live12
Colonne sonore3
Raccolte9
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Sito ufficiale

Claudio Enrico Paolo Baglioni (Roma, 16 maggio 1951[4]) è un cantautore, musicista e compositore italiano.

Annoverato fra gli esponenti di maggior successo commerciale della musica leggera italiana, nell'arco di oltre cinquant'anni di carriera ha raggiunto una considerevole popolarità sia nell'attività discografica sia, in particolare, in quella dal vivo.

Si stima abbia venduto più di 60 milioni di copie,[5] in cui spiccano l'album La vita è adesso del 1985, il disco più venduto della storia della musica italiana;[6][7][8][9][10][11][12] il brano Questo piccolo grande amore, premiato come "Canzone del secolo" al Festival di Sanremo 1985;[13][14][15][16][17] e Oltre del 1990, considerato dalla critica specializzata il «miglior album» del cantautore[18] e primo atto della Trilogia del tempo completata dai successivi Io sono qui (1995) e Viaggiatore sulla coda del tempo (1999).[18]

Fra gli oltre 2 000 concerti in cui si è esibito,[19] rivestono particolare importanza Notte di note - Il concerto del 20 settembre 1985, primo concerto della storia della musica italiana ad essere trasmesso in diretta televisiva;[20] nel 1986 con il tour Assolo è il primo artista a realizzare un giro di concerti esibendosi completamente da solo accompagnato da tastiera, chitarra e percussioni collegati ad un sistema MIDI di sintetizzatori;[21] Oltre una bellissima notte del 3 luglio 1991, premiato come "Miglior concerto dell'anno nel mondo" dalla rivista statunitense Billboard grazie all'innovativa concezione del palco, posizionato al centro dello stadio Flaminio di Roma e aperto in ogni direzione;[22] quello del 6 giugno 1998 allo stadio Olimpico di Roma, che detiene il record italiano di spettatori in un singolo evento musicale con 88 756 biglietti staccati;[23] quello del 31 dicembre 1999 in piazza San Pietro a Città del Vaticano, alla presenza di 300 000 persone incluso papa Giovanni Paolo II, unico concerto di musica pop mai svoltosi in quella sede;[24] e quello del 13 settembre 2006 nell'emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles, secondo artista al mondo e primo italiano a esibirvisi.[24][25]

Per il cinema, nel 2009 è stato sceneggiatore del film Questo piccolo grande amore basato sul suo omonimo album. In televisione ha partecipato al programma TV Anima mia nel 1997 ed è stato direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo per le edizioni 2018 e 2019. Fra i vari premi, si ricordano il Premio Lunezia 2003 al valore musical-letterario dell'album Sono io - L'uomo della storia accanto e al brano Mille giorni di te e di me del 1990, e il Premio Tenco 2022 alla carriera.

Ha un'estensione vocale di tre ottave e mezzo, ridottasi a tre ottave dagli anni 2000.[26]

Un giovane Baglioni intorno alla fine degli anni sessanta

Baglioni nasce a Roma, figlio unico di Riccardo Baglioni, maresciallo dei Carabinieri, e di Silvia Saleppico, sarta. Trascorre l'infanzia nel quartiere Monte Sacro; la famiglia si trasferirà poi nel quartiere di Centocelle dove passerà la sua adolescenza, e frequentando spesso le campagne dell'Umbria, nel comune di Ficulle, terra natale dei suoi genitori.

Segue sin da piccolo lezioni di pianoforte, la sua carriera artistica inizia nel 1964 quando, appena tredicenne, partecipa a un concorso canoro di voci nuove, organizzato da Ottorino Valentini a Centocelle, nella piazza San Felice da Cantalice, cantando Ogni volta, canzone lanciata al Festival di Sanremo 1964 dal suo autore Roby Ferrante e da Paul Anka, e vincendo lo stesso concorso l'anno successivo con il brano I tuoi anni più belli di Gene Pitney. Nel 1965 riceve in regalo dai genitori la sua prima chitarra e inizia a suonare le prime canzoni; il suo look di quegli anni – maglioni neri a collo alto, occhiali spessi, aria da intellettuale – gli causa, da parte degli amici di quartiere, il soprannome ironico di "Agonia".

In questi anni compone una suite musicale basata su una poesia di Edgar Allan Poe, uno dei suoi scrittori preferiti, intitolata Annabel Lee. Nel 1969 scrive il suo primo brano, di cui ne compone testi e musica: Signora Lia, una canzone comica che racconta l'infedeltà coniugale di una signora, e che col tempo diventerà un cult della musica leggera italiana nonostante il suo scarso successo iniziale. Il brano sarà inciso nel suo primo 45 giri, Una favola blu/Signora Lia, che anticipa il suo primo album uscito l'anno successivo, Claudio Baglioni, tuttavia mandato al macero a causa dello scarso successo.

Inizialmente, però, per Baglioni la musica non è l'obbiettivo principale, preferendo proseguire gli studi di architettura, la sua vera passione.[27]

Gli Anni '70: il successo

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All'inizio del 1970 il successo è ancora lontano, l'aria da intellettuale che affronta temi ironici e tristi non porta fortuna al cantautore. Nel 1971 il giovane Claudio cambia completamente la sua immagine musicale e il suo look, via gli occhiali spessi e neri, il maglione e i vestiti scuri e i capelli lisci a caschetto. Il Baglioni quasi 20enne si presenta con delle camicie a fiori colorate, bracciali al polso, e i capelli lunghi e ondulati con il ciuffo davanti al viso privo di occhiali. Esce quindi il suo disco di ripartenza; Un cantastorie dei giorni nostri che presenta alcuni brani del precedente disco ma altri nuovi, come Io una ragazza e la gente che descrive il nuovo Baglioni più come figlio dei fiori e non più intellettuale, con una musicalità vivace e testi che parlano di libertà. Sempre nel 1971, in aprile, alla Mostra dell'elettronica di Roma incontra la sua futura moglie e collaboratrice Paola Massari e in settembre viene invitato al Festival internazionale della canzone di Sopot, in Polonia, dove vince il premio della critica; l'anno si conclude con una tournée di dieci giorni in Polonia. Scrive alcuni brani per Mia Martini che la cantante include nell'album Oltre la collina, interpreta tre canzoni (Fratello sole sorella luna/Preghiera semplice/Canzone di San Damiano) per la colonna sonora del film Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli e scrive pezzi per Rita Pavone, tra cui La suggestione.[28]

Baglioni nel 1971

Nel 1972 esce il disco che porterà Baglioni al successo; Questo piccolo grande amore. Un concept album, quindi un lavoro discografico in cui ogni brano presente nel LP è collegato a formare un racconto, che narra la storia d'amore di due ragazzi. Proprio come Baglioni si discosta dalla moda del momento, di cantare canzoni politiche, scrivendo un disco d'amore, il protagonista dell'album analogamente scapperà all'inizio della storia da una manifestazione politica, tre le urla e gli scontri fra polizia e giovani in Piazza del popolo, creandosi la sua storia d'amore con una ragazza incontrata in un bar[29]. La storia è tutta dichiaratamente ambientata nella città di Roma e nei suoi luoghi più famosi che vengono citati, anche nei titoli stessi dei brani, e che fanno da sfondo alle scene, non a caso infatti la copertina del disco rappresenta un disegno raffigurante il giovane Claudio e la compagna Paola di fianco al Tevere. I testi dei brani sono principalmente caratterizzati da un linguaggio gergale e diretto. L'album e il 45 giri scalano immediatamente le classifiche arrivando a vendere oltre il milione di copie, ad oggi il singolo Questo piccolo grande amore è il più venduto di sempre in Italia con 20 milioni di copie[30][31] e verrà poi premiato nel 1985 come canzone Italiana del secolo, il disco conta invece circa 1,5 milioni di copie[32]. Nel 1973, all'interno del programma televisivo Tutto è pop, va in onda uno sceneggiato incentrato sull'opera di Baglioni, recitato e cantato dallo stesso Baglioni con altri attori.[33]

Nel 1973 il 22enne Baglioni si trova ad affrontare la “sindrome dell’opera seconda” portando a compimento un nuovo concept album di successo, dopo il successo dell'anno precedente, realizzando Gira che ti rigira amore bello; un concept album, che vede Baglioni affrontare varie avventure insieme alla sua compagna di viaggio Camilla; la sua Citroën 2Cv gialla, che a fine disco l'artista brucerà per simboleggiare la fine della sua adolescenza, una fine degna di una vera e propria compagna di viaggio, da preferire al destino dello sfasciacarrozze, oltre che a segnare uno spartiacque tra il giovane Claudio studente di architettura e il cantautore di fama nazionale che da lì in poi l’Italia conoscerà.[34] Del disco viene realizzato anche un film che fa da videoclip a tutti i brani della storia, è la prima volta nella storia che viene realizzato un lungometraggio basato su un intero disco musicale.[33] Nel 1974 compone il disco E tu... registrato a Parigi insieme a Vangelis, tastierista del gruppo Aphrodite's Child, che indirizzerà Baglioni verso uno stile più folk rock. Il disco però non è un concept-album come i precedenti due, le canzoni sono esperienze di vita del cantautore che si apre in un modo più autobiografico e intimo, i testi risultano più descrittivi e dettagliati. Rimane per 16 settimane consecutive primo in classifica, invece il brano che da il nome all'album vince invece il Festivalbar, diventando un brano simbolo degli anni 70.[35]

Baglioni a vent'anni

Nel 1975 esce Sabato pomeriggio, ritorna l'idea del concept-album ma in maniera diversa, ad unire i brani tra di loro è infatti un filo conduttore che è il tema dell'attesa[36]. Il titolo dell'album si ispira alla poesia Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi e i poemi crepuscolari[36]. Il disco, a parte la title-track posta simbolicamente alla fine, si apre e si chiude rispettivamente con i brani: Aspettare... e ...Ed aspettare. Nel settembre 1975 si esibisce per la prima volta all'Arena di Verona invitato come ospite alla serata finale del Festivalbar dove canta il brano Poster.[37][38] Nei tempi successivi all'uscita del disco Baglioni inizia ad allontanarsi sempre di più dalla casa discografica, la RCA, che lo vuole continuamente al lavoro per sfornare un disco all'anno. Si prende quindi un anno dove girerà il Sud America, dove grazie alla collezione di brani ricantati in spagnolo Sabato por la tarde riscuote molto successo[39], realizzando alcuni concerti. Qui nasceranno le prime bozze per alcuni brani che inserirà nel disco successivo; Solo pubblicato nel 1977, primo disco in cui realizza testi, musica e produzione completamente da solo. Filo conduttore dell'intero disco è, come da titolo, il tema della solitudine. Come disse in un'intervista lo stesso Baglioni l'album Solo è il primo in cui si assume totalmente la paternità non solo delle sue canzoni ma anche del suo cammino, decide di sbagliare andando avanti senza una direzione anche al rischio di deragliare da qualche altra parte, è infatti un primo momento in cui va a sfumare una certa adolescenza musicale, un disco introspettivo sulla solitudine.[40]

Nel 1978 la casa discografica CBS offre un miliardo di Lire al cantautore 27enne, per diventare l'etichetta musicale ufficiale di Baglioni e di tutti i suoi lavori da li in avanti. Esce così nel 1978 il disco E tu come stai?, un disco elegante con sonorità stereo e più moderne che vede 9 brani raccontare varie storie d'amore. Il disco avrà un grandissimo riscontro con il pubblico, ma qualche mese dopo la RCA farà ritirare tutte le copie del disco citando in tribunale Baglioni per essere passato a un'altra etichetta discografica mentre era ancora sotto contratto dalla prima, ma dietro la scelta di Baglioni si cela il diritto dei lavoratori che quindi vincerà la causa, e il disco verrà rimesso in commercio, destinato a superare il milione di copie[41]. Nel 1979 viene reso ufficialmente pubblico il matrimonio tra Claudio e Paola.

Gli Anni '80: la consacrazione

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Baglioni nel 1981

Nel 1981, dopo un silenzio discografico durato tre anni, Baglioni ritorna sulle scene alla soglia dei 30 anni con il disco che segna la sua maturità artistica; Strada facendo. L'album è un lavoro di sonorità Rock e Synth pop realizzato con l'arrangiatore Geoff Westley, contiene 12 tracce, di cui 8 sono dei brani e 4 sono degli intermezzi cantanti solo con voce e chitarra dallo stesso Baglioni, che formano una sorta di biografia cantata in versi. Trent’anni significa bilanci e il concetto del disco è infatti quello della strada, del parallelismo tra l'io e gli altri, tra gli intermezzi intimi del cantautore e le canzoni che raccontano di esperienze di vita o di argomenti di attualità, come per esempio la controversa Ragazze dell'est o I Vecchi[42]. Nello stesso anno parte una tournée realizzata nei palasport, composta da 15 date. La grande richiesta di vedere il cantante in live e il grosso successo riscosso dal disco portano il cantautore e i collaboratori a realizzare un qualcosa mai fatto prima in Italia, un intero tour con concerti realizzati nelle grandi piazze e nei grandi stadi d'Italia, nel 1982 Baglioni a soli 30 anni è il primo artista ad esibirsi in un giro di concerti così grande, che totalizzerà un milione e mezzo di spettatori. Durante uno dei concerti il pubblico si unirà in un coro da tifoseria che Baglioni accompagnerà con il pianoforte e voce; Alé-oó che diventerà il nome del tour. Nel Maggio del 1982 compiuti 31 anni, Baglioni diventa padre del suo primo e unico figlio Giovanni, a cui dedicherà il brano di enorme successo Avrai scritto in un solo giorno e composto negli studi di Paul McCartney. A chiusura del tour Baglioni realizza un concerto all'Arsenale di Venezia riaperto al pubblico dopo cento anni, con un palco soprelevato sull'acqua e il pubblico raccolto nelle imbarcazioni circostanti[43][44] e il 24 ottobre 1982 termina il tour con il concerto finale a Piazza di Siena a Roma, a cui accorrono oltre 180mila spettatori, registrato e trasposto nel primo disco in live del cantautore Alé-oó che in breve tempo vendette un milione di copie, a seguito dell'enorme successo la trasmissione televisiva Mixer Musica mandò in onda i concerti di Venezia e di Piazza di Siena in una puntata speciale dedicata all'artista.[45][46]

Baglioni durante il tour Alé-oó

Nel 1984 si esibisce all'Arena di Verona, per la prima volta completamente da solo, con il pianoforte, nonostante il diluvio e la forte pioggia di quella sera il cantautore porterà al termine il mitico concerto.[47]

Nel febbraio del 1985 Baglioni ritorna sulle scene, invitato al Festival di Sanremo per esibirsi con la sua Questo piccolo grande amore, nell'occasione decretata "canzone del secolo" a seguito di un sondaggio portato avanti nel programma Fantastico dove erano in gara le più importanti canzoni italiane, votate da quasi 11 milioni di persone. Baglioni si presenterà a Sanremo completamente diverso, i capelli lungi, la camicia aperta e i jeans lasciano spazio a un Baglioni più adulto ed elegante, con un taglio di capelli più corto e ordinato e un vestito elegante, il cantautore si esibirà completamente da solo con un assolo di pianoforte e voce, dato che allora non era presente l'orchestra al Festival e tutti i cantanti in gara si esibivano in playback. L'esibizione di Baglioni, l'unica in live, che tocca note altissime sconvolgerà l'intero Ariston che si alzerà in piedi in una standing ovation per Baglioni che timidamente si alzerà dal pianoforte alla fine dell'esecuzione per ricevere il premio del secolo, conferitogli da Pippo Baudo.[48][49][50]

Baglioni nel 1985

L'8 giugno 1985, esce il disco più atteso di Baglioni, La vita è adesso, che consacra Baglioni una volta per tutte come artista star Pop-Rock, segnando un record di 27 settimane consecutive (6 mesi) primo in classifica e oltre 1 500 000 copie nei primi mesi. Ad oggi è il disco più venduto di tutti i tempi in Italia, con oltre 3 800 000 copie.[6][7][8][9][10][11][12] Il disco è il racconto di un’intera giornata, tutto raccontato da un preciso punto di vista (il Bar che si affaccia su Roma) che comprende un campionario vasto di umanità, ma soprattutto uno sguardo su un unico ambiente; la città di Roma evocata ma mai dichiaratamente citata, prendendo in riferimento una sola unità di tempo; l’arco di una giornata ipotetica ma che rappresenta tutta la vita. Un concept che quindi affonda nell’unità di spazio-tempo del teatro di Aristotele, raccontando di un tempo e di un luogo che rappresenta tutti gli altri, trasferendola all’interno dell’originale punto di vista “cinematografico” contemporaneo; uno sguardo che guarda da un preciso punto di vista e decide di volta in volta cosa osservare, il tutto all’interno di un contesto dichiaratamente anni Ottanta, quindi con uno sguardo anche sociologico sulla società italiana del tempo.[51]

Nello stesso anno parte il tour Notti di note nei grandi stadi d'Italia che totalizza un milione e mezzo di spettatori in trenta concerti e si conclude con il concerto finale allo Stadio Flaminio di Roma, con circa 95.000 spettatori presenti e mandato in diretta RAI, è il primo concerto della storia della musica leggera Italiana mandato in diretta televisiva.[52] Nello stesso anno esce il libro Notti di note con foto di Guido Harari, dove viene raccontato il tour attraverso foto e pensieri. Viene anche eletto artista dell'anno.[53]

Baglioni nel 1985

Sulla scia del successo del disco appena uscito e della tournée nel 1986 nasce un'idea unica nel panorama della musica internazionale, la storia dice che Baglioni si trovasse in una casa in affitto in campagna, lì trova una vecchia chitarra e si mette a suonare tutte le canzoni nude e crude. Quindi gli viene in mente di fare un disco suonato, tutto da solo, manipolando le esecuzioni per dimostrare che quello che fa è a grandi livelli. Il MIDI viene usato in maniera effettivamente innovativa: laddove Howard Jones, il primo a fare un midi live in assoluto, usava dati preregistrati, Claudio è invece il primo al mondo a suonare tutto in diretta, splittando suoni anche su ciascuna corda della chitarra (midizzata), producendo dalle basi ritmiche ai sintetizzatori tutto in un solo momento col solo gioco up and down delle dita. Coperto di pad, riesce anche a fare delle batterie usando gomiti e petto. Ovviamente suona anche tutti i sintetizzatori, anche essi vivisezionati[54]. Iniziano una serie di concerti negli stadi. Esce così nello stesso anno il secondo disco live della sua carriera; Assolo registrato durante la tappa di Milano allo stadio Giuseppe Meazza con quasi 110.000 spettatori. Il live è un triplo disco che contiene l'inedito il sogno è sempre registrata da solo con il solo pianoforte in mezzo allo stadio alla fine dell’ultimo concerto della tournée, in assenza di pubblico.[55]

Nel 1987 pubblica il libro Assolo Non Solo, si tratta di un documento che testimonia la complessità e il lavoro di studio che si celava dietro l'ambizioso progetto, con fotografie inedite dell'artista e gli spartiti dei brani presenti nel disco. Dopo di chè Baglioni si ritirerà in un silenzio artistico, il più lungo e difficile momento artistico e personale di Baglioni.

Nello stesso 1987 iniziano ad arrivare i primi gossip su una crisi di matrimonio tra il cantautore e la moglie Paola. Intorno al 1988 iniziano a trapelare alcune notizie ufficiose circa la preparazione fattiva del futuro disco: sembra che l'artista stia registrando negli studi Real World di Peter Gabriel, a Londra; in estate, un numero di Topolino dedica alcune pagine al cantautore, svelando il presunto titolo dell'ellepì che, si dice, dovrebbe chiamarsi A presto. L'attesa inizia a essere febbrile ma non è corroborata da alcun seguito concreto[56].

Nel 1988 Baglioni ricompare nelle scene per partecipare al tour Human Right Now organizzato da Amnesty International nella tappa di Torino dell'8 settembre, insieme a Peter Gabriel, Bruce Springsteen e Sting. Qui succederà un evento che segna un vero e proprio punto di rottura per la carriera di Baglioni e per la realizzazione del nuovo disco, infatti durante il concerto, in contrapposizione agli spalti dello stadio comunale di Torino gremiti di fan del cantautore che lo applaudono, c'è invece una parte di pubblico sotto al palco che contesterà Baglioni. Nonostante questo Baglioni porterà a termine il concerto[57]. Nel 1989 escono le prevendite del nuovo disco presentato con il titolo di Un mondo più uomo sotto un cielo mago con una brochure ad ante con il cielo rosso-blu in tramonto[58][59]. Nello stesso anno Claudio Baglioni, viene anche fotografato di nascosto da Novella 2000 con la nuova compagna Rossella Barattolo, conosciuta nel 1987[60][61]. Il disco annunciato dalla CBS subisce vari ritardi e viene continuamente rimandato, si vocifera anche che Baglioni in un momento di pentimento decide di strappare tutti i testi e riscriverli completamente da capo.

Gli Anni '90: la trilogia e le innovazioni

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Baglioni negli anni 90

Nel novembre del 1990, qualche giorno prima della presentazione del nuovo album, in una notte piovosa Baglioni rimane vittima di un incidente stradale con la sua Porsche andandosi a schiantare in via della Camilluccia, nella periferia di Roma, contro la Villa Fendi a pochi metri dalla residenza dell'artista nel quartiere Monte Mario. Portato d'urgenza alla clinica Quisisana, il referto medico cita che il cantautore riporta gravi ferite alle mani, al viso e un taglio di circa otto centimetri alla lingua. Nei nei giorni immediatamente successivi il profondo taglio alla lingua è ulteriormente ridotto grazie ad un intervento col laser, così come le ferite al viso grazie all'ausilio di nuove tecniche di chirurgia plastica.[62][63] Dimesso dalla clinica fa la sua prima apparizione televisiva al Maurizio Costanzo Show, in una puntata speciale interamente dedicata a lui per presentare il nuovo disco, Baglioni è ancora visibilmente sconvolto dall'incidente e dimagrito. Nonostante ciò regala un esecuzione al pianoforte e voce che il Teatro Parioli accompagna in coro.[64]

Il 17 novembre 1990 esce Oltre. Un doppio disco composto da 20 brani che abbracciano la World Music con la partecipazione di artisti internazionali come Paco de Lucía, Youssou N'Dour, Pino Daniele e Mia Martini. Il disco è una lunga storia basata su un poema enorme scritto da Baglioni stesso chiamato guscio, presente nel cofanetto del disco per i 500 000 fan che lo prenotarono l'anno precedente[65]. Definito come un album magico Baglioni lo presentò come un disco dall’origine verso l’origine, dove il protagonista va alla ricerca delle sue origini senza sapere quale sia la sua meta (l’uomo in cerca del suo destino), una sorta di monologo interiore basato sul flusso di coscienza che vede protagonista Cucaio alter-ego di Claudio, di cui si traccia una sorta di biografia a ritroso.[66] Diviso in quattro parti rappresentati dai quattro elementi della natura; acqua, fuoco, terra e aria. Cucaio non è altro che l’uomo che rappresenta l’intera umanità e che vive le sue avventure per poi arrivare a vivere la pienezza dell’esistenza e quindi oltre. Il protagonista Cucaio (il nome del personaggio nasce dal modo in cui lo stesso Claudio pronunciava il suo nome da piccolo)[67] partendo da Dagli il via che dà l'incipit iniziale del disco, termina il suo viaggio con Pace dove esso fa pace con sé stesso, con il suo passato diventando finalmente un oltre-uomo.[68] Il disco sarà un punto di rottura per la discografia di Baglioni, che segna un vero e proprio sparti acque tra la precedente attività artistica del cantautore e ciò che ne seguirà. Infatti inizialmente dal grande pubblico il disco, già complesso di suo, riceverà fredde accoglienze, ma sarà anche il momento in cui i critici musicali inizieranno a lodare Baglioni per il colossale lavoro, Oltre infatti sorprese i critici musicali e i giornalisti italiani[69][70][71]. Poco a poco i brani del disco prenderanno sempre più piede e fama, e l'attesa del ritorno sul palco di Baglioni si fa grande.

Dopo aver presenziato nel programma televisivo Fantastico, prima a dicembre 1990 in collegamento dalla sua villa in Anseodonia dove presenta il brano Dagli il via con la band improvvisata nella taverna della casa, poi nel gennaio del 1991 direttamente nello studio del programma presentando altri tre brani del disco accompagnato dalla band, nei primi mesi del 1991 Baglioni e i suoi musicisti decidono di realizzare una serie di concerti a sorpresa nei locali e discoteche di varie città italiane che culminano con il concerto a sorpresa a Roma il 16 marzo 1991 realizzato sopra un camion in movimento che girava le periferie della città, inseguito da migliaia di fan.[72][73][74]

Claudio Baglioni nella sua villa in Ansedonia nel 1991

Nel luglio del 1991 Claudio Baglioni ritorna con il concerto Oltre una bellissima notte allo stadio Flaminio di Roma che viene eletto "Miglior concerto dell'anno nel mondo" dalla rivista Billboard grazie all'innovativa concezione del palco, posizionato al centro dello stadio e aperto in ogni direzione.[75][76]

Dalla stessa concezione del palco al centro nasce il tour Oltre il concerto realizzato da gennaio a maggio 1992 nei palasport, il tour sarà un successo con un totale di 51 date e 700 000 spettatori e prosegue in una parentesi estiva con il titolo di Assieme sotto un cielo mago, sempre con il palco al centro negli stadi all'aperto nel luglio 1992[77]. Spezzoni di questi lunghi giri di concerti vengono documentati nel disco live Assieme uscito a luglio e caratterizzato da un taglio prevalentemente estivo con una copertina dai colori sgargianti e solari e nuovi arrangiamenti più movimentati.[78]

A novembre dello stesso anno esce la controparte invernale AncorAssieme tratta dai concerti realizzati negli stadi, arene e anfiteatri con il classico palco frontale a cui fa da sfondo il cielo serale delle più belle zone di villeggiatura italiane, la modalità di esecuzione dei brani e gli arrangiamenti sono più folk. Baglioni spezza così in due cd la lunga serie di concerti dopo il complesso e innovativo doppio album in studio Oltre. I due album live sono registrati con il sistema olofonico digitale Roland Space Sound che permette una percezione del suono spaziale, contribuendo al senso centrale della scena.[79]

Il 2 giugno 1991 si presenta per la prima volta alla Festa dei Carabinieri dove canta, accompagnato da un'orchestra, il brano Tamburi lontani. Continuerà anche in seguito questo legame tra l’Arma dei Carabinieri e Baglioni, da notare che il padre del cantautore, Riccardo Baglioni, era un maresciallo[80]. Il 20 giugno dello stesso anno si esibisce a Tosa de Mar in Spagna, accompagnando al pianoforte Montserrat Caballé che esegue una versione lirica di Sabato pomeriggio, Baglioni poi da solo presenta al pianoforte Mille giorni di te e di me e alla chitarra il brano Domani mai.[81] Il 23 giugno si esibisce per l'apertura del Campionato Europeo di Basket al Palazzo dello Sport di Roma.[82][83][84] Dopo il concerto del 3 luglio viene premiato a Vota la voce con un premio speciale alla carriera e per l'ultimo lavoro discografico[85], viene anche intervistato a settembre da Alain Elkann.[86][83] Sempre a settembre invece presenzia come ospite alla Mostra del cinema di Venezia cantando il brano Fratello sole, sorella luna che incise nel 1972 per l'omonimo film.[87] Ad ottobre è ospite nel programma televisivo Mediaset dedicato ai 40 anni di Tv sorrisi e canzoni, insieme Gino Paoli ed Enzo Jannacci condotto da Gianni Morandi, con i quali duetta.[88] A dicembre 1991 è ospite nel programma Prisma.[83]

Ad inizio 1992 presenzia più volte in collegamento televisivo a Domenica In durante le prove dei concerti del tour, in estate viene premiato a Vota la voce per la migliore tournée dell'anno[89]. Nel settembre del 1992 dopo l'uccisione dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Baglioni partecipa al concerto contro la mafia "Giù la maschera" a Palermo, cantando la canzone Noi no. Viene anche eletto in diretta da Montecatini "personaggio dell'anno" nella trasmissione Top20 alla quale concede un intervista.[90] A dicembre è ospite nelle due puntate del programma televisivo di Adriano Celentano; Svalutation.[91] Baglioni in questo periodo dimostra la sua apertura con il pubblico, ridefinendo il suo rapporto con la televisione.

Nel 1993 nasce l'associazione Clab[92], il fan club ufficiale di Baglioni, il nome è un gioco di parole tra il concetto di "club" e il nome dell'artista; Cla che indica il diminutivo di Claudio e la B l'iniziale del cognome.[93] Il primo articolo distribuito dall'associazione per gli iscritti è una VHS che include un'intervista inedita a Baglioni riguardante la sua carriera artistica[94][95][96], dal 1995 in poi l'artista realizza i Raduni Clab; una sorta di ritrovo tra Baglioni e i suoi più stretti fan. Nel 1994 presenta l'inno dei Mondiali di Nuoto, Acqua nell'acqua.[97] Nello stesso anno viene ufficializzata la relazione tra Claudio Baglioni e Rossella Barattolo, iniziata in segreto e ripresa dopo un periodo di lontananza mentre Baglioni lavorava al disco.[98]

Baglioni nel 1995

Nel 1995 esce Io sono qui. Baglioni ritorna sulle scene con un ambizioso progetto condito da operazioni di marketing studiate al millimetro. Il disco è strutturato come se fosse un film con un inizio, una fine, l’intermezzo e poi primo, secondo, terzo e quarto tempo che anticipano le canzoni successive descrivendole come scene cinematografiche.[66] Il tema del disco gioca intorno al dualismo attori e spettatori, dove tutti siamo protagonisti della nostra vita e della vita degli altri, dove indossiamo ogni volta una maschera diversa. L'album scandaglia il complesso tema del rapporto tra "volto" e "maschera"; la vita perennemente sospesa tra "finzione" e "realtà", e l'uomo sempre combattuto tra il farsi "interprete" di sè stesso e l'essere, invece, ciò che realmente è.[99][100] Il 23 settembre, giorno di uscita del disco, il brano Io sono qui viene presentato con un videoclip in prima serata su Canale 5[101]. Per pubblicizzare l'uscita del disco Baglioni realizza anche un concerto a sorpresa a Castelluccio di Norcia, spuntando lì con un camion giallo e accompagnato da troupe e band, al concerto, che era già stato accennato in qualche articolo di giornale, accorrono tantissimi fan. L'idea dei concerti a sorpresa continua poi con quello a Siena durante la marcia della pace e quello a Ostia sul lungomare di Roma. Il giro di concerti prende il nome di Tour Giallo, che apre i tour dei colori, il giallo viene scelto in questo caso perché il colore dell'improvvisazione.[102]

Baglioni negli anni 90

Nel gennaio 1996 parte il Tour Rosso, se il nucleo e l’idea del Tour Giallo è l’improvvisazione e la semplicità per il secondo tour che continua la scia della trilogia dei colori, non è così. Il Rosso è sinonimo di spettacolarità, di teatro, di magia, rosso come il colore delle tende dei teatri e il colore delle passerelle cinematografiche. Dal punto di vista della struttura la particolarità della tournée è che non esistono barriere tra il pubblico e il concerto, tra gli spettatori e gli attori, e non è nemmeno presente un palco, infatti al centro del palasport sono presenti quattro pedane e un pavimento tapis roulant con attorno tutti i posti che circondano il centro della scena. Queste presenze sceniche, i ballerini, e un Baglioni che corre e salta mentre canta, rendono il concerto un viaggio visivo rendendo quei palasport di modeste dimensioni un mondo infinito che apparentemente si muove e cambia continuamente. Il tour realizzò il record di spettatori e di ripetizioni dei concerti dell'anno, venne considerato come il tour infinito, partito a gennaio e finito ad aprile del 1996, registrato e distribuito poi nella VHS Baglioni nel Rosso.[102][103]

Ad aprile 1996 va in onda su Canale 5 Io sono qui nel rosso che documenta i retroscena del glorioso tour visto da due punti di vista; la telecamera principale e una videocamera che Baglioni porta in giro durante le preparazioni dei concerti.[104] Nell'estate del 1996 Baglioni partecipa al programma Un disco per l'estate di cui il suo brano Acqua nell'acqua né diventa la colonna sonora[105][106].

A settembre 1996 partecipa al programma Quelli che il calcio cantandone la sigla con Enzo Jannacci.[107] Sempre a settembre 1996, per concludere il giro di tournée, riprende l’idea del camion giallo utilizzata per presentare il disco l'anno precedente. Vengono quindi organizzati concerti nei grandi spazi aperti delle principali città italiane, dove vengono posizionati due camion che, una volta aperti, si trasformano in palcoscenici con palco frontale, l'impostazione scenica e musicale è completamente differente dal tour realizzato nei palasport, i concerti si presentano come eventi musicali più tradizionali con un arrangiamento più rock e popolare. Così vengono realizzati quattordici concerti che prendono il nome di Tour Giallo Elettrico, registrato e trasposto insieme al Tour Rosso nel doppio album dal vivo Attori e spettatori uscito a dicembre 1996.[108]

Finite le due grandi tournée dell'anno Baglioni si esibisce il 27 ottobre 1996 davanti al Colosseo per il World Food Day Concert, un concerto gratuito con la partecipazione di altri artisti italiani e internazionale contro la fame nel mondo per l'organizzazione FAO di cui Baglioni ne è ambasciatore artistico, l'evento fu trasmesso in diretta dalla Rai.[109][110][111] A dicembre 1996 tiene il concerto Amori in corso al Piper Club di Roma mandato in differita su Canale 5.[112] Nel natale 1996 presenzia come ospite al Concerto di Natale in Vaticano cantando il brano Avrai al pianoforte.[113][114]

Baglioni in concerto nel 1996 sul camion giallo

Nel 1997 dall'amicizia con Fabio Fazio nasce il programma televisivo di enorme successo Anima mia, il programma era centrato sull'immaginario collettivo degli anni settanta (per la precisione, prendeva in esame gli anni dal 1968 al 1983), e rievocava i vari miti e le mode della cultura di massa italiana (soprattutto televisiva) di quegli anni, affrontandone la rilettura con notevoli dosi di ironia. Il nome prende spunto dall'omonima canzone dei Cugini di Campagna che Baglioni canterà durante il programma, fu un grande successo di critica e pubblico vincendo il Telegatto come trasmissione dell'anno al Gran Premio Internazionale dello Spettacolo e diventando uno dei programmi più visti della storia della Rai. Buona parte dei brani cantanti nel programma sono racchiusi nel disco di cover Anime in gioco, che si apre con Fabio Fazio che scherzosamente grida a Baglioni poco prima dell'inizio del brano d'apertura Ma che musica maestro; «fermo Claudio... sei rovinato!» giocando sull'assurdità di un mito come Baglioni finito a cantare vecchi successi anni 70. Tra i brani presenti nel CD troviamo, oltre la già citata Anima mia, anche una versione moderna di Figli delle stelle in duetto con lo stesso Alan Sorrenti, E la vita la vita cantata con Enzo Jannacci, il brano Il nostro concerto cantata con Orietta Berti - che poi Baglioni eseguirà da solo a Vota la voce 1997 vincendo come miglior artista dell'anno[115] - e canzoni di cartoni animati degli anni '70 tra le quali UFO Robot.[116]

Baglioni nella fine degli anni 90

Nel marzo 1998 esce il libro C'era un cavaliere bianco e nero, una raccolta fotografica che attraversa le ultime avventure dell'artista dal 1995, accompagnata da pensieri e parole di un viaggiatore che parla ai suoi lettori.[117]

Per il centesimo anniversario della FIGC viene chiamato a scrivere su commissione un inno per la nazionale Italiana di calcio; Da me a te che Baglioni presenta e canta a Parma in anteprima in occasione dell'amichevole Italia-Paraguay.[118][119]

Nel 1998 realizza un tour negli stadi al centro di Roma, Milano, Palermo e Napoli: Su Rai 2 vengono trasmessi in diretta i concerti dell'Olimpico di Roma (100 000 spettatori) e di San Siro a Milano (85 000 spettatori). Il tour Da me a te con la concezione del palco al centro e il pubblico che lo circonda riempiendo l'intero stadio, termina con numeri trionfali, infatti il totale degli spettatori paganti nei cinque concerti-evento supera 380 000. Il concerto del 6 giugno 1998 detiene tuttora il record di numero spettatori più alto di tutti i tempi per un evento sia sportivo che musicale nella storia dello stadio Olimpico.[120][121]

A fine 1998 esce la raccolta A-Live, un'antologia dal vivo del cantautore, il CD contenente tre dischi presenta nei primi due dischi alcune esibizioni live dell'artista e nel terzo disco i live delle ultime tappe negli stadi del tour Da me a te, la raccolta comprende poi un ultima traccia inedita Arrivederci o addio.[122]

Claudio Baglioni durante il raduno Clab del giugno 1999

Tra novembre e dicembre 1999 - a due anni di distanza da Anima mia - Baglioni conduce, anche questa volta con Fabio Fazio, il programma televisivo L'ultimo valzer; in uno studio a forma di astronave si va a ripercorrere per sei puntate (a cadenza settimanale) tutti gli eventi più importanti del millennio che si sta per concludere tra canzoni e serie televisive, come un enorme bagaglio dove mettere tutte le più belle cose da portare nel 2000.[123][124]

Nel 1999 esce Viaggiatore sulla coda del tempo un disco innovativo che affronta il tema della fine del millennio e delle nuove tecnologie, parallelamente alla storia di un viaggiatore verso questo futuro ignoto. Considerato uno tra i progetti più ambiziosi, complessi e colti dell’intera opera discografica del musicista, segna il passaggio del millennio attraverso un viaggio tra spazio e tempo di un viaggiatore.[125][126] Siamo alla vigilia di un triplice, importante, passaggio: in un’unica notte (il 31 dicembre del ’99), infatti, cambieranno anno, secolo e millennio. Una data dalla fortissima portata evocativa, nell’approssimarsi della quale Baglioni si sente spinto a indagare in profondità il rapporto dell’uomo con se stesso e, soprattutto, con il tempo oltre a quell’equilibrio, mai facile da individuare e sempre precario, tra passato, presente e futuro. Dodici canzoni per un “concept album”, che descrive l’intera parabola di un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca di sé. Un viaggio partendo per il quale ci viene chiesto di non confondere il percorso con la meta e di non preoccuparsi del fatto di “non sapere bene dove andare”. L’obiettivo, infatti, non è arrivare, ma viaggiare.[125] L'album vende oltre mezzo milione di copie in un solo mese.[127][128] Il primo singolo tratto dall'album, Cuore di aliante, sarà usato negli spot della compagnia Vodafone (allora, Omnitel), permettendo così agli utenti di ascoltare in anteprima il brano. Il nuovo disco viene presentato negli hangar di quattro aeroporti italiani (Firenze, Milano, Napoli e Catania) che il cantante raggiunge tutti nello stesso giorno (30 ottobre 1999) a bordo di un ATR 42.[124]

Baglioni nel 1999

Baglioni dichiarerà che i tre dischi degli anni 90 compongono la così detta Trilogia del tempo o Trilogia dei colori, i dischi infatti sono collegati tra loro e rappresentano rispettivamente il passato (Oltre, 1990), presente (Io sono qui, 1995) e futuro (Viaggiatore sulla coda del tempo, 1999). Chiamata anche dei colori perché il primo del 1990 è rappresentato dal rosso, il secondo del 1995 dal giallo e l'ultimo del 1999 dal blu. I tre colori confluiscono insieme e vengono accennati nella copertina del disco del 1995.[129]

Il 31 dicembre 1999, nell'ultima notte del secondo millennio, Baglioni si esibisce in un concerto in piazza San Pietro, al Vaticano, alla presenza di oltre 380 000 spettatori compreso papa Giovanni Paolo II; il concerto, trasmesso in diretta televisiva Rai e in mondovisione, vede per la prima e fin qui unica volta un artista esibirsi in uno scenario simile.[130][131]

Gli anni 2000: la ricerca scenica

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Nel 2000 inizia il cosiddetto Tour blu che promuoveva il disco dell'anno precedente, il giro di concerti è caratterizzato da un taglio futuristico come il disco del 1999 con schermi di proiezione e luci laser, i concerti incominciavano con una sorta di ologramma tridimensionale che aveva le sembianze di un viso robotico di nome Claud; un alter ego dell'artista che annunciava di venire dal futuro e tra una canzone e l'altra compariva per raccontare la sua storia affiancata da pensieri e messaggi dal futuro, l'immagine virtuale cita che fin quando la sua musica verrà ascoltata il viaggiatore non sarà partito invano[132][133], realizzato nei palasport con la concezione del palco al centro[134].

Nell'estate del 2000 Baglioni torna in una dimensione più classica alla ricerca di una nuova impostazione scenica e musicale con il tour Sogno di una notte di note, dal quale è tratto un album live. Il tour vedeva l'artista esibirsi nei teatri greco-romani all'aperto rivisitando le proprie canzoni in chiave acustica con palchi costruiti in legno e presenze di oggetti e strumenti Seicenteschi, epoca richiamata anche nel dentro copertina del disco che presenta le bozze delle invenzioni di Leonardo Da Vinci e dal sottotitolo dello stesso tour che richiama l'opera di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate che Baglioni cita nel prologo del live.[135][136][137]

Baglioni durante il tour Sogno di una notte di note nell'agosto del 2000

Nel 2001 inizia il giro di concerti Incanto tra pianoforte e voce nei teatri Italiani dove si esibisce con il solo pianoforte, ed è la prima volta che la musica pop entra nei teatri lirici di tradizione. Il tour totalizza oltre 60 date. L'ultimo concerto realizzato al Teatro San Carlo di Napoli fu registrato e mandato in differita su Tele+, gli incassi di quest'ultimo concerto furono devoluti in beneficenza.[138]

Sempre nel 2001 si aggiudica il premio "Internet Winner" per il maggior numero di contatti al suo sito web nell'ultimo anno (oltre 17 milioni), anche grazie al lancio di un'operazione che non ha precedenti in Italia: la vendita on-line di brani in formato MP3 dell'album Incanto tra pianoforte e voce.[124][139]

Nel maggio 2003 esce l'album in studio Sono io - l'uomo della storia accanto. Baglioni ritorna sulle scene con un nuovo album di inediti, secondo quanto dichiarato dall'artista i testi sono meno criptici ed è un concept album molto più umano rispetto ai precedenti. Nell'estate del 2003 ottenne un ottimo successo di vendite raggiungendo la prima posizione della hit parade italiana e vendendo nel solo mese di maggio 300.000 copie, successo confermato anche dalla tournée partita nella stessa estate che tocca gli stadi di sette città tra cui Roma, Catania, Napoli e Milano, con la concezione del palco al centro strutturato come un ponte che attraversa il campo per intero. L'album vinse il Premio Lunezia 2003 per le qualità musical-letterarie. Il disco segna il ritorno di un Baglioni maturo che raggiunge “la pace dei sensi e dei consensi" dove non sente di avere più niente da dimostrare né nessun compito o viaggio umano e universale da attraversare come aveva fatto nella precedente trilogia anni Novanta, d'altronde Baglioni viene da un decennio - gli anni Novanta appunto - dove ricominciando praticamente da capo con il disco Oltre che spiazza critica e pubblico arriva alla fine alla fine del decennio a toccare il massimo del successo fino ad arrivare al record di spettatori allo Stadio Olimpico di Roma nel 1998 con il palco al centro.

Se a livello di immagine e di successo Baglioni rimane sempre il cantante estroverso pronto a buttarsi in gioco e a far impazzire le folle che si era dimostrato negli anni Novanta, la sostanziale differenza è intuibile stia nella composizione e nella progettazione degli album, Sono io infatti è un disco molto più umano, meno criptico e meno ermetico dei precedenti tre; il linguaggio complesso, il tema del viaggio dell'uomo induttivo - che passa dal personale e si propaga all'universale - alla ricerca del significato della vita che abbiamo visto in Oltre, Io sono qui e Viaggiatore viene sostituito da un disco di un Baglioni che racconta l'amore, la vita con uno sguardo leggero e più "anziano". I testi, che rimangono comunque di alto livello, vanno a scavare dentro i ricordi dell'artista, delle persone a lui care e della vita che lo circonda, un ritorno a terra dopo una trilogia esistenziale, come suggerisce lo stesso testo del brano principale "chiedo perdono se non so chi sono io, ma è già da tanto che suono" Baglioni non si pone più nessun problema per andare a capire chi è lui, alla ricerca delle sue origini o del suo futuro, ha dimostrato quel che aveva da dimostrare con dei lavori ambiziosi e innovativi per tutto il decennio precedente ed apre così un nuovo scenario artistico - quello dagli anni 2000 in poi - dove si pone più verso una nuova ricerca scenica di concerti, grandi celebrazioni e singoli da hit parade.

Nell'estate 2003 dà il via al progetto O' Scià un evento musicale che si svolgeva nell'isola di Lampedusa (isola nella quale Baglioni possiede una villa sul mare dal 1999) con cadenza annuale ogni estate per qualche giorno Baglioni si esibiva su di un palco montato sulla spiaggia affiancato da vari artisti, attori e intrattenitori, l'ultima edizione fu nell'estate del 2012.[140]

Il 24 giugno 2004, Claudio Baglioni si laurea in Architettura presso l'Università La Sapienza di Roma, presentando una tesi sul restauro e la riqualificazione urbana del Gasometro di Roma. Aveva iniziato i suoi studi negli anni Sessanta, prima di raggiungere il successo musicale, interrompendoli poi intorno al 1975 a causa degli impegni legati ai concerti e alla sua carriera artistica.[141][142][143][144]

Tra il 2004 e il 2005 continua la ricerca scenica e parte un doppio tour la cui prima parte, intitolata Crescendo, si svolge nei palasport col palco al centro e una struttura scenica con pedane in continuo movimento, mentre la seconda parte, chiamata Cercando, si svolge in grandi auditorium e spazi inusuali per la musica. Da questo tour è tratto un album live dal titolo Crescendo e Cercando, contenente un singolo inedito omonimo.

Baglioni negli anni 2000

Nel dicembre 2005 esce la fortunatissima collezione Tutti qui, la prima raccolta ufficiale dell'artista, trainata dall'omonimo singolo riscuote un enorme successo di vendite - mezzo milione nel primo mese - e persiste 31 settimane prima in classifica[145], seguita dal giro di concerti Tutti qui tour iniziato nel 2006 e terminato nel 2007, nei palasport con la concezione del palco al centro.

Ad inizio 2006 esce la seconda parte della collezione intitolata Gli altri tutti qui contenente altri brani del cantautore, questa raccolta e la precedente si troveranno contemporaneamente nella classifica FIMI.[146] Nel dicembre dello stesso anno invece conclude il progetto Quelli degli altri tutti qui un cd di cover in cui l'artista ripropone riarrangiando e reinterpretando alcuni brani anni sessanta.[147]

Nel 2006 compone l'inno delle Olimpiadi invernali di Torino.[148]

Il 13 settembre 2006 su invito del Parlamento Europeo, Claudio Baglioni si esibisce a Bruxelles tenendo un concerto presso l'edificio Spaak dell’Emiciclo, è il secondo artista al mondo e primo italiano a esibirvisi.[149][150][151]

Nel 2007 esce Buon viaggio della vita; l'intenzione di Baglioni con questo disco è quella di continuare a spaziare e ad andare a rincorrere una ricerca scenica e un nuovo modo di fare dischi - come fa per tutti gli anni 2000 - andando quindi a registrare più di trenta sue canzoni rivistate e riarrangiate da zero in uno studio di registrazione con la band e gli strumenti suonati tutti dal vivo contemporaneamente, come se fosse un live.[152]

Nel 2009, come 15 anni prima compone l'inno per i Campionati Mondiali di Nuoto svoltisi sempre a Roma.

Sempre nel 2009 nasce il progetto Q.P.G.A., che comprende il disco Q.P.G.A., ovvero una rivisitazione del celebre album del 1972 arricchito da nuovi inediti, il film Questo piccolo grande amore, sceneggiato proprio da Baglioni, un libro omonimo e il tour Q.P.G.A. e altri amori.

Dal 2010: grandi celebrazioni

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Baglioni in concerto nel 2010

Nel 2010 parte il suo primo tour mondiale da cui è tratto il disco live Per il mondo terminato con il concerto al Royal Albert Hall di Londra trasmesso su Sky Uno.[153]

Nella notte tra il 2010 e il 2011 tiene il concerto di capodanno ai Fori Imperiali a Roma, in collegamento con la Rai, alla serata accorrono oltre 300 000 spettatori.[154][155]

Nel 2012 pubblica la sua prima raccolta di canzoni natalizie dal titolo Un piccolo Natale in più.

Nel 2013 parte l'ambizioso progetto ConVoi: dodici singoli pubblicati quasi contemporaneamente alla loro composizione, da maggio 2013 a ottobre 2013, che alla fine, a dieci anni di distanza dall'ultimo, diventano l'album in studio ConVoi[156], a cui segue una doppia tournée nei palasport, il ConVoi Tour e il ConVoi ReTour.

Nel 2015 per la prima volta si affianca un altro grande artista: con Gianni Morandi inizia Capitani coraggiosi - Il Tour, che dà vita poi all'album dal vivo Capitani coraggiosi - Il live, al singolo inedito Capitani coraggiosi e a due prime serate su Rai1 dal titolo Claudio Baglioni, Gianni Morandi - Capitani Coraggiosi.

Nel 2016, una volta terminata l'esperienza con Morandi, tiene un concerto di beneficenza nell'Auditorium Paolo VI trasmesso anche da Rai1, dal titolo Avrai - Concerto in Vaticano: con questo evento si raccolgono 600.000 euro destinati alle popolazioni terremotate del centro Italia e ai bambini di Bangui.

Tra il 2018 e il 2019 presenta due edizioni del Festival di Sanremo[157] e, per festeggiare i 50 anni di carriera, esce la raccolta Al centro e vanno in scena tre concerti all'Arena di Verona che per la prima volta è aperto al pubblico nella sua interezza, con il palco al centro e gli spettatori che riempiono l'intera arena a tutto tondo, uno dei quali viene trasmesso in diretta su Rai1. Lo show diviene un vero e proprio tour nei palasport che prosegue fino alla primavera del 2019, quando esce il dvd Al centro - Arena di Verona contenente il concerto trasmesso dalla Rai e l'album dal vivo Al centro - Da una storia vera pubblicato in esclusiva con Mondadori.

Dal 2020: l'ultimo disco e tour

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Nel 2020 esce l'album in studio In questa storia, che è la mia, il disco è un concept album biografico caratterizzato da un forte componente sinfonica, passando anche per momenti più rock e pop fino a raggiungere brani di natura più sperimentale ed elettronica. I brani in totale sono quattordici, accompagnati da un'introduzione (Capostoria) e un finale (Finestoria) e intervallati da brani numerati che sono intermezzi piano e voce collegati tra di loro che vanno a riunirsi in un unico brano arrangiato completamente Uomo di varie età.

Dal 2022 al 2023 realizza una serie di concerti nei teatri Italiani pianoforte e voce con il tour Dodici Note Solo e Dodici Note Solo Bis, lo spettacolo è tutto suonato con un pianoforte elettrico, una tastiera e un clavinova, che simboleggiano rispettivamente il passato, il presente e il futuro, tempo che Baglioni nel concept di questo spettacolo ripercorre in senso antiorario, come per riavvolgere gli avvenimenti al contrario. Intervallate nell'estate del 2022 dal giro di concerti Dodici Note - Tutti su!, realizzato con orchestra e band che fa tappa alle Terme di Caracalla, al Teatro Greco di Siracusa e all'Arena di Verona[158] e che nel maggio 2023 arriva anche al cinema documentato con il lungometraggio Tutti su! Buon compleanno Claudio[159][160].

Baglioni nel 2023

A settembre 2023 inizia il giro di concerti aTuttoCuore - a cui segue anche la pubblicazione di un omonimo singolo che farà da promo ai concerti - al Foro Italico di Roma, all’Arena di Verona, al Velodromo Paolo Borsellino di Palermo e all’Arena della Vittoria di Bari. A grande richiesta viene poi ripreso tra gennaio e febbraio del 2024 nelle arene indoor totalizzando 300 000 spettatori,[161][162] il 14 febbraio viene trasmesso su Rai1 in prima serata il concerto al Foro Italico realizzato a settembre.[163][164]

A novembre 2023 esce il libro Altrove e qui che si presenta come un racconto biografico inedito in prima persona non in un ordine cronologico ma seguendo un flusso di coscienza che parte di volta in volta da concetti o oggetti materiali diversi che fanno da titolo ai ventidue capitoli, accompagnati dal controcanto della raccolta di fotografie dell'artista scattate da Alessandro Dobici dal 1995 al 2024.[165]

I 1000 giorni: l'addio alle scene

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Nel gennaio 2024, durante le tappe nelle arene indoor di aTuttoCuore, tiene una conferenza stampa in cui annuncia il suo ritiro dalle scene entro il 2026, chiamando così il suo giro d'onore: 1000 Giorni - con riferimento alla sua celebre canzone Mille giorni di te e di me - composto da una serie di progetti, con un logo specifico.

Il 2 giugno 2024 Baglioni apre la parata per la Festa della Repubblica Italiana, invitato e scelto dal presidente Sergio Mattarella come unico rappresentante della musica italiana, eseguendo Il Canto degli Italiani accompagnato dalla banda delle interforze della difesa davanti alla tribuna presidenziale.[166]

Il 21 giugno per la giornata internazionale della musica viene invitato al TG1 serale, presenziando poi a sorpresa al pre partita di Olanda-Francia negli studi Rai Sport dedicati agli Europei 2024.[167]

A settembre 2024 Claudio Baglioni è stato inserito nell'Elenco d'Onore dell'Ordine degli Architetti di Verona per il progetto e la realizzazione del palco al centro nell'Arena di Verona, utilizzato per il concerto del 2018 contribuendo al recuperare il valore dell'Arena nella sua interezza, creando un cambiamento significativo nel suo utilizzo, viene in seguito intervistato da Sky presentando gli ultimi eventi per salutare l'Arena.[168] Con aTuttoCuore Plus Ultra, dal 19 al 22 e poi dal 25 al 28 settembre 2024 si esibisce per l'ultima volta all'Arena, per un totale di circa 160 000 spettatori, concludendo di fatto il progetto aTuttoCuore iniziato un anno prima.[169][170]

Nel novembre 2024 parte il tour Piano di volo - Solo Tris terzo atto dell'esperienza nei grandi teatri lirici iniziata con i tour Solo e Solo Bis. Si presenta come un concerto-racconto con un unico protagonista sulle scene, Baglioni è pilota che annuncia il suo piano di volo per viaggiare nel tempo e nello spazio. Tre sono anche le modalità in cui si snoda il concerto; acustica, elettrica e digitale. Il tour dura per tutto il 2025 e termina il 9 dicembre al Teatro Bellini di Catania.

Stile musicale

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Simbolo rappresentativo di Baglioni tra il 1981 e il 1982

Claudio Baglioni è considerato uno dei cantautori di maggior successo della musica pop italiana. Ciò che lo ha reso iconico, permettendogli di segnare oltre cinquant'anni di carriera, è stato il suo straordinario talento, caratterizzato da virtuosismi e tecniche vocali di alto livello. Fino agli anni 2000, era capace di raggiungere un'estensione vocale di tre ottave e mezzo, alternando abilmente toni bassi, cristallini ed eleganti, con acuti potenti.

Una delle caratteristiche distintive del suo stile musicale è l'introduzione del "concept album", un'opera discografica in cui tutti i brani sono legati da una storia o da un tema comune, rendendo l'album un lavoro unitario. Baglioni ha saputo evolversi nel corso della sua carriera, modificando non solo il suo approccio alla musica ma anche il suo stile estetico. Questa versatilità gli ha permesso di rimanere protagonista e pop star della scena musicale italiana attraverso diversi decenni.[171]

Baglioni inizia la sua carriera con uno stile diametralmente opposto a quello con cui spesso lo si identifica. Era un giovane intellettuale esistenzialista, e il suo primo disco omonimo è ricco di brani di difficile comprensione, ermetici e ironici nei confronti dell'amore, come nel brano Quando tu mi baci e nella famosa Signora Lia. Dal 1971, a seguito del scarso successo del primo disco, cambia completamente look e approccio alla scrittura. Nel disco Un cantastorie dei giorni nostri si presenta con un look e canzoni vivaci e leggere, quasi da figlio dei fiori, indossando camicie colorate, bracciali e con capelli lunghi e ondulati, come si può vedere nell’esibizione del brano Io una ragazza e la gente nel programma televisivo "Speciale 3 Milioni".

I due anni di esperienza musicale hanno portato al giovane artista una maggiore consapevolezza di ciò che il mercato desidera. Tuttavia, nel 1972, poco prima di rilasciare il suo primo disco di successo, non credeva più che qualcuno potesse comprenderlo. La storia narra che, di ritorno da una tournée in Polonia, i collaboratori e musicisti che avevano lavorato con lui al primo abbozzo di un futuro disco lo esortarono a completarlo, riconoscendo l'idea unica dietro il nuovo lavoro di Baglioni. Il disco è infatti un concept album, un'opera rock in cui tutti i brani sono collegati a formare una storia, come una scenografia cinematografica. In poche settimane, tra agosto e settembre del 1972, scrisse i testi delle musiche che aveva lasciato incompiute e, senza saperlo, registrò uno dei più grandi successi della storia della musica italiana, Questo piccolo grande amore. L'album si sviluppa su un contesto socioculturale dell'Italia dei primi anni '70, reduce dalla rivoluzione del '69. Si apre con il brano Piazza del Popolo, ambientato durante scontri tra giovani e polizia, dove il protagonista decide di fuggire rifugiandosi in un bar. Qui incontrerà una ragazza con cui vivrà una storia d'amore che si evolve lungo tutto il disco. Il protagonista, dunque, sceglie di allontanarsi dalle contestazioni politiche per vivere la sua storia d'amore, analogamente a Baglioni che evita un'Italia fortemente politica e contestatoria, soprattutto nella musica, per raccontare una storia in cui qualunque ragazzo o ragazza può identificarsi. Questo, insieme a una musica moderna e rock e ai testi gergali e diretti, porta il disco all'enorme successo ottenuto. Il concept che segue una storia ritorna l'anno seguente con Gira che ti rigira amore bello che riscuote un ottimo successo. Un primo cambiamento nel modo di scrivere e nella musica di Baglioni avviene con il disco E tu... del 1974. Questo album non segue più l'idea di un concept; le canzoni sono esperienze di vita del cantautore che si apre in un modo più autobiografico e intimo. I testi risultano più descrittivi e dettagliati. I brani sono anche fortemente legati da un punto di vista prettamente musicale; infatti, sono caratterizzati da uno stile indie rock. Nell'immaginario collettivo, con questo ennesimo successo, Baglioni diventa un punto di riferimento della musica italiana, emulato da molti artisti. Lo stesso Rino Gaetano lo cita nel suo brano Ma il cielo è sempre più blu.[172]

Nel 1975, Baglioni ritorna all'idea del concept album, strutturandolo in maniera diversa. Non si tratta più di un concept narrativo, ma concettuale, dove tutti i brani raccontano storie a sé ma sono accomunati dallo stesso tema: l’attesa. È il caso di Sabato pomeriggio, il cui titolo prende spunto dalla poesia Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi, con chiari riferimenti anche alla poesia crepuscolare.[173] La prima grande svolta si nota nell’album Solo, che si presenta come un disco introspettivo sulla solitudine, con uno stile musicale pop-jazz. Il cantautore continua a seguire l'idea del concept album, e qui il tema centrale, come suggerisce il titolo, è la solitudine. Come disse lo stesso Baglioni in un'intervista, Solo è il primo album in cui si assume totalmente la paternità non solo delle sue canzoni, ma anche del suo percorso artistico. Decide di procedere senza una direzione precisa, anche a rischio di deragliare, segnando così il primo momento in cui sfuma una certa adolescenza musicale. Solo è un disco profondamente introspettivo sulla solitudine.[174]

Nel 1978, Claudio Baglioni introduce un cambiamento nel suo stile. All'apice del successo, ha appena firmato un contratto da un miliardo di lire con una nuova casa discografica, per la quale si mette subito al lavoro. Nel dicembre dello stesso anno esce E tu come stai?, un disco che, pur appartenendo alla fine degli anni '70, si proietta verso il nuovo decennio, anticipandone le tendenze musicali. L'eleganza dell'album è evidente anche dalla copertina, che raffigura Baglioni seduto su una poltrona in un salotto tipicamente anni '70, vestito con uno smoking bianco e affiancato dai suoi pastori tedeschi. Il disco abbraccia sonorità pop rock, con il titolo che si pone come un interrogativo – personale, impersonale e universale – attraverso il quale Baglioni invita a riflettere su un periodo ormai al termine (gli intensi e travagliati anni '70) e a guardare con attenzione verso il decennio in arrivo. L'album, composto interamente al pianoforte, si distingue per la raffinata ricerca armonica e melodica, elementi che conferiscono unità all'opera. Dal punto di vista sonoro, E tu come stai? si caratterizza anche per l'uso di strumenti particolari, come l'Arp Avatar, un sintetizzatore per chitarra che arricchisce le possibilità espressive dell'artista. L'atmosfera del disco è volutamente intima e "decadente". La copertina, firmata da Lucky e curata da Fabrizio Intra, ritrae Baglioni in una villa sul lago di Alleghe, accanto ai suoi due pastori tedeschi. Questa immagine riflette l'atmosfera crepuscolare del lavoro, in cui temi e composizioni si fondono in un paesaggio autunnale dai contorni sfumati.[175][176]

Il cambio di registro radicale avviene agli inizi degli anni '80 con Strada facendo che introduce una musicalità synth pop influenzata dall’arrangiatore Geoff Westley. Baglioni, caratterizzato dal look con camicia di jeans, gioca sul dualismo giovane e invecchiato, i trent'anni sono infatti gli anni del bilancio e della strada percorsa e da percorrere. Il concetto del disco è quello della strada, del parallelismo tra l'io e gli altri, tra gli intermezzi intimi del cantautore e le canzoni che raccontano di esperienze di vita comuni a tutti. Strada facendo è un concept dalla doppia lettura: un racconto da un punto di vista autobiografico molto intenso (i vari “pezzi” di ’51 Montesacro), ma al contempo un racconto di un ricco campionario di umanità; dall'esperienze di vita e di sensazioni come le movimentate Via e Notti, la poetica Fotografie fino alla ballata rock di Ora che ho te, ai temi universali come la sensibile I vecchi e la controversa Ragazze dell'est dove Baglioni si affaccia anche su un contesto sociologico e culturale. La dicotomia tra io e altri è saldata dalla title track, che in realtà è il tema di fondo del concept: ogni uomo è un "io" che si trova sempre in mezzo agli altri uomini.[174] L'album riscuote un enorme successo, rimanendo per sedici settimane consecutive primo in classifica e trentasette in top ten. Il disco, con il suo concept studiato e con la title track che fa da tormentone estivo, gli consente di vincere il premio come miglior cantante dell’anno a Vota la Voce ed il premio come miglior cantautore assegnato dall’Associazione Critici Discografici. Ad oggi è uno degli album più venduti di sempre in Italia con circa 1,8 milioni di copie.[177] Baglioni nel biennio 1981-1982 ha un grandissimo riscontro di pubblico e apre la stagione dei grandi concerti negli stadi, a soli 31 anni infatti Baglioni è il primo artista di sempre a realizzare un'intera tournée negli stadi, più di trenta tappe e un totale di 1,2 milioni di spettatori per il tour Alé Oó che diventa anche il primo album live dell'artista.[178]

Claudio Baglioni nel 1985

Squadra che vince non si cambia, Baglioni invece fa praticamente l'opposto: dopo oltre due anni di assenza torna sulle scene e svolta completamente look tagliando i capelli lunghi a favore di un taglio corto ordinato di capelli con giacca e pantalone eleganti spesso accompagnati da uno spolverino, con il disco La vita è adesso Il disco è il racconto di un’intera giornata, tutto narrato da un preciso punto di vista (il bar che si affaccia su Roma) che comprende un campionario vasto di umanità, ma soprattutto uno sguardo su un unico ambiente; la città di Roma evocata ma mai dichiaratamente citata, prendendo in riferimento una sola unità di tempo; l’arco di una giornata ipotetica ma che rappresenta tutta la vita. Un concept che quindi affonda nell’unità di spazio-tempo del teatro di Aristotele, raccontando di un tempo e di un luogo che rappresenta tutti gli altri, trasferendola all’interno dell’originale punto di vista “cinematografico” contemporaneo; uno sguardo che nasce da un preciso punto di vista e decide di volta in volta cosa osservare, il tutto all’interno di un contesto dichiaratamente anni Ottanta, quindi con uno sguardo anche sociologico sulla società italiana del tempo.[174] L'album è un successo senza precedenti, rimane ventisette settimane consecutive primo in classifica e vende in soli sei mesi 1,2 milioni di copie, ad oggi sono 5 milioni di copie il che lo rende l'album più venduto di sempre in territorio italiano. Ne segue il grandioso tour Notti di notte che supera il precedente Alé Oó come numero di spettatori, oltre 1,5 milioni. Il concerto finale allo stadio Flaminio di Roma alla presenza di 90mila spettatori è il primo nella storia mandato in diretta televisiva. In questo periodo Baglioni, elegante e moderno, diventa una pop star simbolo della musica italiana, con la sua eleganza e il suo stile musicale inconfondibile e di successo. Nel 1986 svolta la musica dal vivo con un idea unica nel suo genere; Assolo.

Logo di Baglioni del 1995

Per tutti gli anni '90 Baglioni sperimenterà soglie di musica e testi mai sfiorate in Italia[non chiaro]. Secondo la critica e il pubblico il miglior album di Claudio Baglioni arriva dopo il più grande successo commerciale della storia della musica italiana La vita è adesso, dove l'autore, dopo un periodo di riscoperta interiore come uomo e artista, porta i suoi testi e i suoi brani ad un ulteriore livello ed evoluzione musicale, dando vita all'album Oltre del 1990[172], un complesso concept album di 20 brani che sperimenta la World Music con la partecipazione di Paco de Lucía, Mia Martini, Pino Daniele, Youssou N'Dour, e con dei testi che segnano un vero e proprio spartiacque nella discografia del cantautore. Definito come un album magico Baglioni lo presentò come un disco dall'origine verso l'origine, dove il protagonista va alla ricerca delle sue origini senza sapere quale sia la sua meta (l'uomo in cerca del suo destino), una sorta di monologo interiore basato sul flusso di coscienza che vede protagonista Cucaio alter-ego di Claudio, di cui si traccia una sorta di biografia a ritroso. Diviso in quattro parti rappresentate dai quattro elementi della natura: acqua, fuoco, terra e aria. Cucaio non è altro che l'uomo che rappresenta l'intera umanità e che vive le sue avventure per poi arrivare a vivere la pienezza dell'esistenza e quindi oltre. Inizialmente l'album spiazza critica e pubblico ma successivamente diventerà fonte di nuovi fan e successo, che lo porta nel 1991 a realizzare il concerto Oltre una bellissima notte, con uno stadio stracolmo di fan e mandato in diretta televisiva. A cui segue il fortunato tour Assieme.[178][179]

Questo stile di testi complessi e sperimentazioni con la musica internazionale lo troviamo anche nei successivi dischi degli anni '90: Io sono qui del 1995 dove si consolida l'idea classica del Baglioni con gilet e camicia ed i capelli corti e ordinati[180]; il disco segna il ritorno nelle scene di Baglioni, il tema del disco gioca intorno al dualismo attori e spettatori, dove tutti siamo protagonisti della nostra vita e della vita degli altri. Il disco è strutturato come se fosse un film con un inizio, una fine, l’intermezzo e poi primo, secondo, terzo e quarto tempo che anticipano le canzoni successive descrivendole come scene cinematografiche[174] Ha un grandissimo riscontro di mercato, ad oggi ha venduto più di 1,5 milioni di copie di cui 700 000 solamente il primo mese di uscita. All'uscita dell'album seguiranno due grandiosi tour: Tour Rosso e Tour Giallo Elettrico nel 1996 su cui si basa l'album live Attori e spettatori anch'esso con arrangiamenti di influenze world music e rock; il successo del disco e del Baglioni anni '90 culmina con il concerto del 6 giugno allo Stadio Olimpico di Roma con il record imbattuto di 100.000 spettatori, replicato poi negli stadi di Napoli, Palermo e Milano.

Claudio Baglioni nel 1999

Nel 1999 arriva Viaggiatore sulla coda del tempo, Baglioni taglia i capelli corti che si fanno completamente bianchi, veste con magliette blu e spesso con uno spolverino in pelle scura. Baglioni apre quindi una parentesi stilistica completamente opposta a quella tradizionale che viene accostata a lui. Il disco è considerato uno tra i progetti più ambiziosi, complessi e colti dell’intera opera discografica del musicista, segna il passaggio del millennio attraverso un viaggio tra spazio e tempo di un viaggiatore. Siamo alla vigilia di un triplice, importante, passaggio: in un’unica notte (il 31 dicembre del ’99), infatti, cambieranno anno, secolo e millennio. Una data dalla fortissima portata evocativa, nell’approssimarsi della quale Baglioni si sente spinto a indagare in profondità il rapporto dell’uomo con se stesso e, soprattutto, con il tempo oltre a quell’equilibrio, mai facile da individuare e sempre precario, tra passato, presente e futuro. Dodici canzoni per un “concept album”, che descrive l’intera parabola di un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca di sé. Un viaggio partendo per il quale ci viene chiesto di non confondere il percorso con la meta e di non preoccuparsi del fatto di “non sapere bene dove andare”. L'album ha un enorme successo, vende in un solo mese mezzo milione di copie e porta avanti il Tour Blu.[181]; i tre dischi compongono la cosiddetta Trilogia del tempo, essendo infatti collegati tra loro a rappresentare rispettivamente il passato, presente e futuro.[173]

Dopo i dischi ermetici, complessi e futuristici degli anni '90, Baglioni torna nel 2000 con il classico stile camicia e gilet[182] prima con il live Acustico. Sogno di una notte di note rivisitando le proprie canzoni in chiave acustica esibendosi su dei palchi costruiti in legno e conditi di oggetti e strumenti seicenteschi, epoca richiamata anche nel dentro copertina del disco che presenta le bozze delle invenzioni di Leonardo da Vinci e dal sottotitolo dello stesso tour che richiama l'opera di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate, che Baglioni cita nel prologo del live, poi con l'album Sono io del 2003 dove parla di sé, del concetto di casa, dei suoi amori e afferma di aver raggiunto “la pace dei sensi e dei consensi”, poi con ConVoi del 2013 dedicato ai suoi fan e alla sua carriera, con le tracce pubblicate una alla volta da maggio a ottobre e poi raccolte nell'album, e infine con In questa storia che è la mia che risulta più artigianale e sentimentale, con il suo sound orchestrale - per la prima volta nella discografia di Baglioni - dove torna all'idea del concept album su una storia d'amore e, attraverso degli intermezzi collegati tra loro, racconta la sua biografia e il suo rapporto con la musica.[183][184]

Dal suo matrimonio con Paola Massari, il 19 maggio 1982 nasce Giovanni – una volta adulto, divenuto a sua volta un chitarrista fingerstyle di buona notorietà[185] –, al quale il padre dedicò la canzone Avrai, registrata in soli due giorni nello studio di Paul McCartney a Londra;[186] il singolo viene pubblicato il 9 giugno. Della nascita del figlio, Baglioni dirà poco dopo:

«Diventare padre mi ha fatto riscoprire le cose belle della vita e il fatto che dopo tanti anni sia ritornato ad esibirmi su un palcoscenico è dipeso in gran parte da questo. Ho sentito l'esigenza di rituffarmi in mezzo al mio pubblico per regalargli la mia musica, la mia felicità, il mio modo di essere musicista.»

Nel 1987 Baglioni incontra per la prima volta Rossella Barattolo, manager di origine tarantina; ai tempi, il cantautore era ancora sposato con Paola Massari e quindi il loro rapporto inizialmente rimane esclusivamente lavorativo. La relazione tra i due inizia in segreto intorno al 1988 per poi interrompersi nel 1990, a seguito di vari eventi privati e professionali dell'artista tra cui la complessa lavorazione al disco Oltre – all'interno del quale, il brano Mille giorni di te e di me è dedicato alla compagna – e, soprattutto, l'ingerenza dei paparazzi che proprio in quegli anni avevano svelato e reso pubblico il legame tra i due. Il rapporto riprende intorno al 1991 per poi essere ufficializzato nel 1994. Nel 2008, invece, terminano le pratiche di divorzio tra Baglioni e l'ex moglie Massari.[187][188][189][190]

La notte del 3 novembre 1990 – qualche giorno prima dell'uscita dell'album Oltre –, mentre l'artista rincasa a bordo della sua Porsche 930, rimane vittima di un incidente automobilistico andando a schiantarsi, per via della pioggia, contro il muro di villa Fendi alla Camilluccia: riporta gravi ferite alle mani, al viso, alle labbra e alla lingua. Pochi giorni dopo il cantante, appena dimesso dalla clinica dove era stato ricoverato, è ospite al Maurizio Costanzo Show per presentare l'album, pur ancora visibilmente provato dall'esperienza.[191] Nei momenti successivi all'incidente, Baglioni fu operato chirurgicamente in viso nei punti più gravi; il chè nei primi anni non salta all'occhio ma, con il progressivo invecchiamento e passare del tempo, cambierà i tratti e i lineamenti dell'artista, portando alla nascita della leggenda metropolitana di un "Baglioni sostituito" e delle voci relative alla chirurgia estetica di cui l'artista ha dovuto far uso a causa delle conseguenze dell'incidente.[192]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Claudio Baglioni.

Album in studio

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Album dal vivo

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Album di cover

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Album ufficiali in altre lingue

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  • 1975 – Sàbado por la tarde[193] (Spagna e Sud America)
  • 1977 – Solo [En Español][194] (Spagna e Sud America)
  • 1978 – Un Pequeño Gran Amor[195] (Spagna e Sud America)
  • 1979 – Un poco más[196] (Spagna)
  • 1979 – ¿Y tú cómo estás?[197] (Sud America)
  • 1980 – Un peu de toi[198] (Francia)
  • 1982 – Alé Oó[199] (Europa)
  • 1985 – Claudio Baglioni[200] (Europa)
  • 1985 – Claudio Baglioni: grandes éxitos[201] (Sud America)
  • 1991 – Oltre[202] (Europa)
  • 2006 – Siempre aquì[203] (Spagna)
Lo stesso argomento in dettaglio: Tour di Claudio Baglioni.
Il palco dello Stadio Olimpico allestito per il concerto evento del 1998 con il palco al centro
  • 1977 - Con tutto l’amore che posso tour
  • 1979 - E tu come stai? Il tour
  • 1981 - Strada facendo Tour
  • 1982 - Alé Oó
  • 1985 - Notti di note
  • 1986 - Assolo
  • 1991 - Oltre una bellissima notte (unico concerto)
  • 1992 - Assieme. Oltre il concerto
  • 1992 - AncorAssieme
  • 1995 - Tour giallo
  • 1996 - Tour rosso
  • 1996 - Tour giallo elettrico
  • 1998 - Da me a te
  • 2000 - Tour Blu. Il viaggio 2000
  • 2000 - Acustico. Sogno di una notte di note
  • 2001 - InCanto. Tra pianoforte e voce
  • 2003 - Tutto in un abbraccio
  • 2004 - Crescendo Tour
  • 2004 - Cercando Tour
  • 2006/2007 - Tutti qui tour
  • 2009 - Gran Concerto. Q.P.G.A. e altri amori
  • 2010 - World Tour 2010
  • 2011/2013 - DieciDita
  • 2014 - ConVoi Tour
  • 2014 - ConVoi ReTour
  • 2015/2016 - Capitani coraggiosi (con Gianni Morandi)
  • 2018/2019 - Al centro
  • 2022 - Dodici note Solo
  • 2022 - Dodici note - Tutti su!
  • 2023 - Dodici note Solo Bis
  • 2023/2024 - aTuttoCuore
  • 2024 - aTuttoCuore Plus Ultra
  • 2024/2025 - Piano di volo Solo Tris

Riconoscimenti

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Baglioni riceve un riconoscimento a Fontanarosa nel 1986
  • Senza Rete - Speciale Claudio Baglioni (Programma Nazionale, 1975)
  • Claudio Baglioni - Un cantastorie del nostro tempo (Canale 5, 1982)
  • Notte di note - Il concerto (Rai 1, 1985)
  • Quando la banda passò (Rai 1, 1991)
  • Oltre una bellissima notte (Rai 1, 1991)
  • Io sono qui (Canale 5, 1995)
  • Concerto dal Piper Club - Amori in corso (Canale 5, 1996)
  • Anima mia (Rai 2, 1997)
  • C'era un cavaliere bianco e nero (Rai 2, 1998)
  • Da me a te - Dalla città allo stadio (Rai 2, 1998)
  • L'ultimo valzer (Rai 2, 1999)
  • Incanto. tra pianoforte e voce (TELE+, 2001)
  • Tutto in un abbraccio (Canale 5, 2003)
  • Claudio Baglioni Live Story (Rai 1, 2003)
  • Speciale Claudio Baglioni; Storia di un cantastorie (Radio Italia TV, 2003)
  • O' Scià - da Lampedusa (Radio Italia TV, 2006)
  • Per il mondo - Royal Albert Hall London (Sky Uno, 2010)
  • Radio Italia Live (Radio Italia TV, 2013)
  • Capitani coraggiosi (Rai 1, 2015)
  • Radio Capitani Coraggiosi (RTL 102.5 TV, 2016)
  • Avrai - Concerto in Vaticano (Rai 1, 2016)
  • Festival di Sanremo (Rai 1, 2018-2019)
  • Al centro (Rai 1, 2018)
  • Speciale Claudio Baglioni: In questa storia che è la mia (Rai Play, 2020)
  • Uà - Uomo di varie età (Canale 5, 2021)
  • Dodici note solo (Radio Italia TV, 2022)
  • Radio Italia Live (Radio Italia TV, 2022)
  • aTuttoCuore (Rai 1, 2024)

VHS, DVD e streaming ufficiali

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Album, VHS e DVD esclusivi per gli iscritti Clab

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  • Claudio Baglioni - Clab (VHS, 1993)
  • ’51 Montesacro. Primo Raduno Clab (VHS, 1995)
  • Sappiamo che c'è sempre un sogno da fare (album live, 1997)
  • Noi no (Noi, mai più) (album, 1988)
  • Questo piccolo grande amore - 30 anni dopo (singolo, 1998)
  • Un anno di Clab (VHS, 1997)
  • Spy Tour. Diario di bordo il viaggio 2000 tour blu (VHS, 2000)
  • Incontri e incanti (album live, 2001)
  • Clab si gira! (DVD, 2002)
  • Tutti lì (album live, 2005)
  • Solo chitarre (album live, 2005)
  • Tre storie Clab (DVD, 2007)
  • Claudio Baglioni - Canzoni e Interviste, 1977
  • Il romanzo di un cantante, 1978
  • Notti di note, 1985
  • Assolo non solo, 1987 (Ristampa 1997)[215]
  • C’era un cavaliere bianco e nero, 1998
  • A tempo di musica, 2003
  • Parole e Canzoni, 2005
  • Senza musica, 2005
  • Q.P.G.A. il romanzo, 2009
  • L'invenzione del naso e altre storie, 2011
  • Inter nos, 2015
  • Non smettere di trasmettere, 2017
  • Altrove e qui, 2023

Spartiti album

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  • Sabato pomeriggio, 1975
  • E tu come stai?, 1978
  • Strada Facendo, 1981
  • Alé-oó, 1982
  • La vita è adesso, 1985
  • Claudio Baglioni. 1978-1985 Raccolta, 1991[216]
  • Oltre. Un mondo uomo sotto un cielo mago, 1992
  • Io sono qui: tra le ultime parole d'addio e quando va la musica, 1995
  • Claudio Baglioni. 1986-1998 Raccolta, 1998[217]
  • Claudio Baglioni: Viaggiatore sulla coda del tempo, 2000
  • The Best of Claudio Baglioni. spartiti, 2006

Nella cultura di massa

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Baglioni e Michael Jackson nel 1988

Nel 1975 il cantautore Rino Gaetano cita il giovane Claudio Baglioni nel brano Ma il cielo è sempre più blu catalogandolo come artista del firmamento Italiano imitato ed emulato da tanti cantanti.[218]

Nel film del 1983 Vacanze di Natale, viene citato da Jerry Calà che, mentre suona il piano bar, alla domanda di una ragazza: “Tu come stai?”, lui risponde: “No no, Baglioni l’ho già suonato”.[219]

Nel 1994 Jovanotti avrebbe citato le contestazioni al tour Human Rights Now! nel suo brano Barabba.[220]

Raduni "ClaB"

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Raduno "ClaB" del 1996 a Ficulle
  • I Raduno Clab - '51 Montesacro - 28 dicembre 1995 - Palazzetto dello Sport - Roma
  • II Raduno Clab - 6 luglio 1996 - La Casella - Ficulle (TR)
  • III Raduno Clab - Sappiamo che c'è sempre un sogno da fare - 7 giugno 1997 - Nuovo stadio del Tennis - Roma
  • IV Raduno Clab - 5 giugno 1998 - Stadio Olimpico - Roma
  • V Raduno Clab - Roma Cinecittà aperta - 12 giugno 1999 - Cinecittà - Roma
  • VI Raduno Clab - 10 giugno 2000 - Palaeur - Roma
  • VII Raduno Clab - Incontri e incanti - 6 ottobre 2001 - Stadio della Pallacorda, Foro Italico - Roma
  • VIII Raduno Clab - La veglia e la festa - 8 dicembre 2002 - Gran Teatro - Roma
  • IX Raduno Clab - 20 dicembre 2003 - Palaghiaccio - Marino (RM)
  • X Raduno Clab - Crescendo, cercando, improvvisando - 12 settembre 2004 - Prato Giardino - Viterbo
  • XI Raduno Clab - Tutti lì - 17 dicembre 2005 - Palazzetto dello Sport - Firenze
  • XII Raduno Clab - La vigilia della prima - 29 ottobre 2006 - Palazzetto dello Sport - Rieti
  • XIII Raduno Clab - ClabExpo - 30 marzo 2008 - Fiera di Roma - Roma
  • XIV Raduno Clab - 17 gennaio 2010 - Pala Terme - Fiuggi (FR)
  • XV Raduno Clab - Io, una chitarra e la gente - 20 marzo 2011 - Teatro Tendastrisce - Roma
  • XVI Raduno Clab - DieciDita dopo - 26 febbraio 2012 - Teatro Tendastrisce - Roma
  • XVII Raduno Clab - Solo con voi - 29 settembre 2014 - Teatro Tendastrisce - Roma
  • XVIII Raduno Clab - Titoli di coda - 13 dicembre 2015 - Teatro Tendastrisce - Roma
  • XIX Raduno Clab - A Cla' - 28 maggio 2017 - Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) - Roma
  • XX Raduno Clab - Una storia vera - 20 maggio 2018 - Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) - Roma
  • XXI Raduno Clab - Raduno ad uno - 25 aprile 2019 - Nelson Mandela Forum - Firenze
  • XXII Raduno Clab - Le quattro stagioni - 4 dicembre 2022 - Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) - Roma
  • XXIII Raduno Clab - CB Show - 21 aprile 2024 - Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) - Roma
  • XXIV Raduno Clab - CB Show n. 2 - 9 novembre 2024 - Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) - Roma

Paolo Gianolio (chitarre, arrangiamenti, direzione musicale); Elio Rivagli (batteria e percussioni); Pio Spiriti (violino, tastiere, fisarmonica); Roberto Pagani (piano, tastiere, fisarmonica); Mario Guarini (basso e contrabasso elettrico); Chicco Gussoni (chitarre); Stefano Pisetta (batteria e percussioni); Aidan Zammit (tastiere, piano, flauto traverso, chitarra acustica, armonica a bocca); Serena Caporale (vocalist); Silvia Aprile (vocalist); Rossella Ruini (vocalist), Antonella Pepe (vocalist), Serena Bagozzi (vocalist).

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 3 novembre 2003[221]
Cittadino onorario della Città di Pompei - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadino onorario della Città di Pompei
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 2020[223]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 21 marzo 2024[224]
  1. ^ In questa storia, che è la mia : il nuovo album di Claudio Baglioni con 14 brani inediti, su baglioni.it. URL consultato il 29 luglio 2022 (archiviato il 26 gennaio 2022).
    «CLAUDIO BAGLIONI, musicista, autore, interprete, che [...] ha saputo fondere canzone d'autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz.»
  2. ^ Nico Donvito, Claudio Baglioni, trent’anni di "Oltre", su recensiamomusica.com, 17 novembre 2020. URL consultato il 6 aprile 2021.
    «L’artista rompe il silenzio dopo cinque anni di assenza dalle scene, sperimentando verso dimensioni vicine alla world music [...]»
  3. ^ (EN) Cathy Ann Elias, Claudio Baglioni, the Apollo of Musica leggera, in Musica pop e testi in Italia dal 1960 a oggi, Longo Editore, 2015, p. 95, ISBN 978-88-8063-787-5.
  4. ^ Claudio Baglioni, su radioitalia.it. URL consultato il 1º giugno 2020.
  5. ^ il nuovo album di claudio baglioni con 14 brani inediti, su baglioni.it.
  6. ^ a b Claudio Baglioni - Sito ufficiale.
  7. ^ a b Antonio Mustara, Claudio Baglioni, 30 anni fa il record di «La vita è adesso», su TV Sorrisi e Canzoni, 8 agosto 2015. URL consultato il 3 luglio 2024.
  8. ^ a b “La vita è adesso”, da trent’anni. Il disco di Baglioni che fece l’impresa, su lastampa.it. URL consultato il 3 luglio 2024.
  9. ^ a b Claudio Baglioni, il "dittatore" del Festival è il re della musica italiana, su lastampa.it. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  10. ^ a b Sky TG24, Claudio Baglioni, 35 anni fa usciva “La vita è adesso”: storia di un album da record | Sky TG24, su tg24.sky.it, 8 giugno 2020. URL consultato il 3 luglio 2024.
  11. ^ a b Claudio Baglioni - La vita è adesso, 30 anni fa
  12. ^ a b I numeri di Wikipedia. Parte 1: il falso mito su "La vita è adesso"
  13. ^ Questo piccolo grande amore, su www.canzoneitaliana.it. URL consultato il 20 maggio 2023.
  14. ^ Claudio Baglioni: la storia di “Questo Piccolo Grande Amore” - Stone Music, su stonemusic.it, 24 febbraio 2021. URL consultato il 20 maggio 2023.
  15. ^ Sanremo: Baglioni scalda l`Ariston, tutti in piedi, su www.baglioni.it. URL consultato il 20 maggio 2023.
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    «Nel 2001 si aggiudica il premio "Internet Winner" per il maggior numero di contatti al suo sito web nell'ultimo anno (oltre 17 milioni), anche grazie al lancio di un'operazione che non ha precedenti in Italia: la vendita on-line di brani in formato MP3 registrati dal suo tour teatrale "InCanto" tra pianoforte e voce.»
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