Colori e simboli della nazionale di calcio dell'Italia

La classica divisa italiana: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.

In questa pagina sono riportati i colori e simboli della nazionale A di calcio dell'Italia, rappresentativa calcistica dell'Italia, posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Azzurro Savoia
Coordinate del colore
HEX#4B61D1
sRGB1
(r; g; b)
(75; 97; 209)
CMYK2
(c; m; y; k)
(77; 66; 0; 0)
HSV
(h; s; v)
(230°; 64%; 82%)
1: normalizzato a [0-255] (byte)
2: normalizzato a [0-100] (%)
Lo stesso argomento in dettaglio: Azzurro Savoia.

Il colore ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia, in tutte le rappresentative maschili e femminili, è l'azzurro; nello specifico nella gradazione denominata azzurro Savoia, avente saturazione cromatica compresa fra il blu pavone e il pervinca, più chiaro del blu pavone.[1]

Sulla scelta del colore azzurro, effettuata in occasione del terzo incontro ufficiale della nazionale, il 6 gennaio 1911 contro l'Ungheria,[2] erano state fatte varie ipotesi: la prima, che fosse stato ripreso dai colori della nazionale francese (anche se questa indossa in realtà il blu e non l'azzurro); la seconda, che venisse dal colore dei mari (e del cielo) italiani; la terza, che si fosse casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta in mattinata e del clima nebbioso esistente a Milano in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l'ambiente circostante).[3] In realtà, le fonti storiche spiegano come l'azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all'epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Questo, a sua volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine,[4] tradizionalmente di colore azzurro, a cui la casata era devota.[5][6] A riprova dell'origine monarchica della scelta, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso.[7][8] Il calcio fu la prima disciplina sportiva ad adottare la maglia azzurra quale simbolo di appartenenza all'Italia, che in seguito venne utilizzata da quasi tutte le rappresentative nazionali negli altri sport.

Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Prima divisa tradizionale
Lo stesso argomento in dettaglio: Maglia azzurra.

La prima divisa della nazionale di calcio dell'Italia, ovvero quella "casalinga", è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. La maglia è di colore azzurro dal 1911 (dal terzo incontro disputato), salvo qualche periodo in cui questo colore tendeva più al celeste. I pantaloncini sono bianchi, ma negli ultimi venti anni sono stati utilizzati spesso di colore azzurro a formare una divisa a tinta unita; nel kit in uso dal 2020 vengono spesso indossati calzoncini di colore blu navy, mentre in passato sono stati usati anche di colore nero o marrone. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché in precedenza erano neri.

I primi decenni
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Nel 1911 la nazionale indossa per la prima volta la maglia azzurra.
Lo stesso argomento in dettaglio: Italia-Francia (1910).

Per il primo incontro ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia, il 15 maggio 1910 contro la Francia, la divisa della squadra fu completamente bianca[9] con polsini e collo inamidati e nastro tricolore appuntato sopra.[3] Una leggenda vuole che, nel momento di decidere la prima tenuta di gioco, si fosse voluto far indossare alla selezione nazionale la maglia bianca in onore del club italiano più forte del momento, la Pro Vercelli;[2] in realtà, le fonti storiche riportano che in vista dell'esordio assoluto della nazionale non si fosse ancora raggiunto l'accordo sulla divisa ufficiale,[2] e dunque si decise di non colorarla, lasciandola di un colore neutro, il bianco[10] o che ragioni economiche dettarono tale scelta, poiché un completo interamente bianco costava meno di una divisa colorata.[9] La stessa divisa fu riproposta anche nel secondo incontro ufficiale.

Nel terzo incontro ufficiale invece, il 6 gennaio 1911, comparve per la prima volta l'azzurro.[2][11] La divisa era formata da un colletto a polo, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con striscia orizzontale.[12] Infine, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucito come lo stemma la croce sabauda.

La maglia del 1911 venne indossata fino al 1927, con alcune variazioni cromatiche del colore azzurro nel tempo, e modifiche soprattutto nei calzettoni (neri con una fascia a volte bianca e a volte azzurra, posizionata più o meno vicino al bordo del calzettone) e nei pantaloncini (già nel 1912 gli Azzurri indossarono un pantaloncino completamente nero).[13]

Il periodo fascista
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La divisa italiana al campionato del mondo 1934, con scollo a "V" e lo stemma imposto dal regime fascista.

Nel 1927, cinque anni dopo l'avvento del regime fascista del 1922, si ebbero dei cambiamenti sostanziali alla casacca. Nell'amichevole di Bologna con la Spagna, gli Azzurri indossarono una maglia con un ampio scollo,[14] che successivamente divenne a "V"[15][12] e, accanto allo stemma di Casa Savoia, comparve un fascio littorio.[16][11]

Questa divisa, composta dalla maglia azzurra con scollo a "V", da pantaloncini bianchi e dai calzettoni neri con striscia orizzontale azzurra, accompagnò la nazionale fino all'interruzione dell'attività nel 1943, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l'Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l'Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l'oro contro l'Austria). Nell'ultimo dei due mondiali vinti, la maglia presentava un azzurro di colore leggermente più scuro.

Il 20 luglio 1939, durante l'amichevole contro la Finlandia a Helsinki, per la prima volta, la nazionale italiana portò i numeri sulle maglie, che erano neri su un quadrato bianco cucito sul dorso delle maglie.[17]

Il secondo dopoguerra
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La nazionale con il lutto al braccio, dopo la tragedia di Superga.

Alla ripresa delle attività post belliche, il colore azzurro venne mantenuto in tutte le divise sportive nazionali, calcio compreso.[11] Le modifiche alla casacca degli Azzurri portarono dapprima ad utilizzare maglie con la particolarità del colletto (nel 1948 con i laccetti), sostituite in seguito da un più semplice girocollo.[12] Come stemma, nel 1945 tornò sulle maglie quello di Casa Savoia, ma senza il fascio littorio causa la caduta del regime fascista e, nel 1946, con la nascita della Repubblica Italiana, vennero indossate casacche senza alcun simbolo, per finire al 1947, quando venne scelto di apporre uno scudetto tricolore sulle divise.[15]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tragedia di Superga.

Dopo la tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove perì in un incidente aereo tutta la squadra del Grande Torino, tutte le rappresentative italiane giocarono per un anno intero con un lutto al braccio destro. La nazionale A utilizzò questa divisa per quattro incontri (22 maggio Italia-Austria, a Firenze; 12 giugno Ungheria-Italia, a Budapest; 5 marzo 1950 Italia-Belgio, a Bologna; 2 aprile Austria-Italia, a Vienna)[18] senza però indossarla nell'amichevole del 30 novembre 1949 a Londra contro l'Inghilterra.[18] Non si trattava comunque di una fascia, ma proprio di una diversa colorazione del tessuto della casacca.[18][19] Inoltre, curiosamente, nell'ultimo dei due incontri citati con l'Austria, entrambe le squadre scesero in campo con maglie senza numeri.[18]

La divisa utilizzata dall'Italia nell'amichevole contro l'Inghilterra del 1952.

Tolto il lutto, al campionato del mondo 1950 la nazionale si presentò con una maglia di lana scollo a "V" e il classico scudetto tricolore sul petto,[20] che con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con bordo superiore azzurro, venne indossata in entrambi gli incontri disputati nel torneo (contro Svezia e Paraguay). Questa prima divisa durerà per un biennio, poiché nel 1952 avvenne un primo restyling dello stemma:[16] allo scudetto tricolore fu aggiunta la scritta ITALIA.[20]

Sempre nel 1952 anno lo scollo a "V" lasciò lo spazio al più classico girocollo, e questa divisa venne utilizzata anche al campionato del mondo 1954,[20] dove fu indossata in tutti e tre gli incontri (con Belgio e due volte con la Svizzera).

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1958, torneo in cui l'Italia non fu ammessa a seguito della sconfitta di Belfast, gli Azzurri indossarono come maglia una polo con colletto e un bottone.[21] Successivamente, la prima maglia tornò con il classico girocollo.[22]

A cavallo tra questo decennio e quello successivo, la maglia della nazionale fu prodotta dal maglificio Viralfa di Roma.[18]

Anni sessanta
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Gli azzurri Mazzola, Facchetti e Juliano in campo nel 1966 con pantaloncini neri per la vittoriosa amichevole interna contro l'Unione Sovietica.

Nel 1960 gli storici calzettoni neri con fascia azzurra lasciarono il posto a dei calzettoni azzurri con due strisce bianche, posizionate vicino al risvolto degli stessi, mantenendo la maglia azzurra a girocollo e i pantaloncini bianchi.

Al campionato del mondo 1962 gli Azzurri sfoggiarono come maglia nuovamente una polo,[23][12] con colletto e tre bottoni;[20] i calciatori in campo si divisero tra chi indossava la maglia con i bottoni slacciati e chi no.[20] La polo azzurra, realizzata dal Lanificio Fedeli,[23] abbinata al pantaloncino bianco e ai nuovi calzettoni azzurri, venne utilizzata in tutti e tre gli incontri della rassegna mondiale (contro la Germania Ovest, i padroni di casa del Cile e la Svizzera). Dopo il torneo, la maglia tornò a presentare il solito girocollo.[23]

Il 10 novembre 1963, nell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 1964 giocato a Roma contro l'Unione Sovietica, l'Italia scese in campo con un insolito pantaloncino nero.

Quattro anni più tardi, al campionato del mondo 1966, vi fu l'inedito di una doppia prima divisa: la maglie azzurre furono o a maniche lunghe con girocollo o a maniche corte con scollo a "V",[20] (quest'ultima però era già stata introdotta nel 1965). Contro il Cile venne indossata la maglia con scollo a "V" abbinata, come da tradizione, a pantaloncini bianche e calzettoni azzurri; contro l'Unione Sovietica venne utilizzata ancora la maglia con scollo, abbinata però a pantaloncini neri e calzettoni azzurri (come già accaduto tre anni prima, sempre contro i sovietici); contro la Corea del Nord si optò per la maglia a girocollo,[23] ancora abbinata però a pantaloncini neri e calzettoni azzurri. Per la prima volta, in un mondiale, erano stati indossati dei calzoncini neri abbinati alla maglia azzurra.[12]

La divisa della nazionale campione d'Europa nel 1968.

Dopo il mondiale, venne indossata anche in altre occasioni una prima divisa con maglia azzurra con scollo a "V", come ad esempio nell'incontro Italia-Bulgaria a Napoli del 20 aprile 1968,[23] quarto di finale del campionato d'Europa 1968 che consentì agli Azzurri l'accesso alla fase finale del torneo, da disputare in casa. Per la fase finale della rassegna contintale, che laureò per la prima volta gli Azzurri campioni d'Europa, la maglia tornò a girocollo e fu leggermente più scura rispetto al passato, con i calzettoni che riportavano ancora due strisce bianche sul risvolto e il classico pantaloncino bianco.[24] La prima divisa venne indossata sia in semifinale contro l'Unione Sovietica, sia nella doppia finale di Roma contro la Jugoslavia.

A cavallo tra questo decennio e quello successivo, la maglia della nazionale fu prodotta da Tuttosport[25] e da Atala Sport, quest'ultima avendo all'epoca prodotto anche le maglie dell'Inter[26].

Anni settanta
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Due anni più tardi, al campionato del mondo 1970, sempre fornita di un girocollo, la casacca appariva di un azzurro intenso[12] ed era, quanto a materiale, in lanetta leggera.[23] Su sei incontri disputati nel torneo, in cinque occasioni venne utilizzata la prima divisa, nel suo abbinamento classico maglia e calzettoni azzurri con calzoncini bianchi: contro Svezia e Uruguay nel girone, contro il Messico nei quarti di finale, contro la Germania Ovest nella "partita del secolo" e contro il Brasile nella finale persa del torneo, che assegnava in maniera definitiva la Coppa Jules Rimet a una delle due compagini.

Negli anni seguenti la prima divisa rimase pressoché invariata, con l'unica particolarità dell'incontro con il Lussemburgo disputato a Genova il 31 marzo 1973, valido per le qualificazione a Germania Ovest 1974, quando la maglia azzurra presentò il bordo del collo e delle maniche di colore blu scuro, unica volta in cui venne indossata con questa particolarità.[27]

La divisa indossata dopo il campionato del mondo 1978, con sponsor tecnico Baila.

Nel 1974 avvenne una svolta epocale nelle divise della nazionale, con l'arrivo del primo sponsor tecnico: l'azienda tedesca Adidas.[28] Per volere della FIGC, non dovette apparire sulle maglie il marchio dell'azienda.

Nel campionato del mondo di quell'anno, Germania Ovest 1974, la maglia rimase la stessa del periodo pre-sponsorizzazione realizzata dal maglificio italiano Landoni[29], ma venne apportata un'unica modifica alla prima divisa: sui calzettoni azzurri comparvero tre strisce bianche[20] a simboleggiare la sponsorizzazione Adidas[12] che, in questo modo, poteva dare un segno di riconoscimento della propria sponsorizzazione. Nella rassegna mondiale, su tre incontri disputati, l'Italia scese in campo indossando in due occasioni la prima divisa, nel classico abbinamento (contro Polonia e Argentina).

Negli anni a seguire non vi furono modifiche di alcun tipo alla prima divisa e, nel campionato campionato del mondo 1978, l'Italia indossò i calzettoni prodotti ancora dall'Adidas (come anche le tute),[30] mentre la maglia venne realizzata dal maglificio italiano Baila.[27][28] L'azienda italiana propose una maglia molto simile a quella del precedente mondiale,[30] ma con numeri sulla schiena che non risultavano più pieni, ma con una doppia riga bianca.[20] Nel mondiale di Argentina 1978 l'abbinamento classico comprendente maglia e calzettoni azzurri con pantaloncino bianco fu indossato in quattro occasioni (contro Argentina, Germania Ovest, Paesi Bassi e Brasile); contro Francia e Austria vennero invece sfoggiati i calzettoni bianchi mentre nella seconda gara contro l'Ungheria comparve un inedito completo interamente azzurro.

Successivamente, finita la sponsorizzazione Adidas e spariti i calzettoni con le tre strisce orizzontali bianche voluti dallo sponsor, la prima divisa rimase invariata nelle maglie, che furono realizzate dal maglificio Landoni ("Linea Azzurra", "Maglieria di Lusso").[27]

La prima divisa firmata Le Coq Sportif, al campionato d'Europa 1980 disputato in Italia.

L'azienda francese Le Coq sportif era divenuta sponsor tecnico nel 1979[28] e, al campionato d'Europa 1980, propose una prima divisa dell'Italia minimalista, avente per novità solamente il girocollo e i bordi delle maniche leggermente più scuri, con i calzettoni completamente a tinta unita.[24] Nel torneo continentale gli Azzurri disputarono tutti e quattro gli incontri con la divisa casalinga (contro Belgio, Inghilterra, Spagna e Cecoslovacchia). Nelle gare contro spagnoli e cecoslovacchi, la nazionale giocò con maglie Le Coq Sportif (con numero in flock), mentre con inglesi e belgi con maglie prive di targhetta e con numero in pannolenci.[31]

Un'importante novità venne portata per la partecipazione degli Azzurri alla Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo, più nota come "Mundialito", nel 1981 in Uruguay, dove la prima maglia fu contraddistinta da un colletto a polo con bordini tricolori, riproposti anche sui bordi delle maniche. Solamente nei due incontri del torneo, il 3 gennaio contro i padroni di casa dell'Uruguay e il 6 gennaio contro i Paesi Bassi, la nuova maglia prodotta dall'azienda francese Le Coq Sportif era fatta di un particolare tessuto sintetico,[31] concepito per i climi caldi in quanto leggero e con ampia traspirazione. Anche lo stemma venne modernizzato, dopo trent'anni, con l'inserimento della scritta FIGC.[20]

La celebre divisa indossata dagli Azzurri durante il vittorioso campionato del mondo 1982.

Subito dopo la competizione sudamericana, e in proiezione al campionato del mondo 1982, la maglia rimase con il colletto a polo e i bordi delle maniche con bordini tricolori.[12][20] Nel torneo mondiale, vinto dagli Azzurri, la nazionale scese in campo in sei incontri, su sette totali disputati, con la prima divisa nel suo abbinamento tradizionale che comprende maglia e calzettoni azzurri, con pantaloncini bianchi. Tra l'altro in solo due incontri del quinquennio Le Coq Sportif, entrambi validi per le qualificazioni ai Mondiali del 1982, l'Italia ebbe un abbinamento diverso della prima divisa: l'11 ottobre 1980 nella trasferta contro il Lussemburgo, quando vennero indossati calzettoni bianchi, e il 3 giugno 1981 a Copenaghen, quando scese in campo contro la Danimarca con un completo interamente azzurro.

Il titolo mondiale conquistato dagli Azzurri, comportò alla Federcalcio una modifica dello stemma cucito sulle maglie (rimaste uguali per trama e particolari) per celebrare la terza stella. Curiosamente, nell'incontro Italia-Cecoslovacchia disputato a Milano il 13 novembre 1982, per la qualificazione al campionato d'Europa 1984, la nazionale scese in campo con maglie che riproponevano lo stemma pre-mondiale (senza le tre stelle),[31] mentre in altre due gare (con la Svizzera a Roma il 27 ottobre e con la Romania a Firenze il 4 dicembre) il nuovo stemma era cucito sovrapposto a quello vecchio[31] e nella partita con gli elvetici alcune maglie persero durante lo svolgimento della gara lo scudetto, poiché non cucito bene.[31]

L'ultimo cambiamento nelle prime divise Le Coq Sportif, prima della fine del rapporto di sponsorizzazione, si ebbe nell'ultimo anno (il 1984) e fu ancora una volta la modifica dello stemma: venne apportato sulle maglie il nuovo logo della FIGC.[31]

Al termine della collaborazione con Le Coq sportif, nel 1985 divenne sponsor tecnico della nazionale, per soli tre incontri,[32] l'azienda italiana Ennerre (o NR).[28] Tuttavia, data la breve durata del rapporto, le uniche modifiche che lo sponsor furono l'eliminazione dai calzettoni delle strisce tricolore e i numeri di maglia cuciti in panno, mantenendo inalterato tutto il resto.[12] Inoltre, le maglie esponevano il nuovo stemma della FIGC e, per ovviare al divieto di esporre il logo dello sponsor tecnico sulle divise, l'azienda realizzò delle tute che riportavano il marchio nella fibbia.[32] I tre incontri della nazionale "firmati" Ennerre furono le seguenti tre amichevoli:[31] Irlanda-Italia del 5 febbraio a Dublino; Grecia-Italia del 13 marzo ad Atene; Italia-Portogallo del 3 aprile ad Ascoli Piceno.

Gli Azzurri nel 1988, con la divisa Diadora utilizzata dal 1985 al 1991.

A Ennerre subentrò, nel maggio del 1985,[33] una nuova azienda italiana quale sponsor tecnico: la Diadora.[28]

Anche questo nuovo sponsor mantenne pressoché invariate le maglie della prima divisa, riproponendo nuovamente le strisce tricolore sui calzettoni. Cambiò però il materiale di realizzazione delle casacche, passando dalla lanetta a un tessuto acetato e lucido.[12]

Questa divisa venne indossata dall'Italia durante il campionato del mondo 1986,[34][20] in tre incontri sui quattro disputati (contro Argentina, Bulgaria e Francia), e al campionato d'Europa 1988 per tutte le quattro partite giocate.[24]

Al campionato del mondo 1990,[20] disputato in casa, la prima divisa rimase invariata e fu indossata per tutti gli incontri disputati (sette gare).[20] L'ultimo utilizzo di questo kit fu in occasione dell'incontro del 16 giugno 1991 a Stoccolma con l'Unione Sovietica, nel quale gli Azzurri vinsero dopo i tiri di rigori il Torneo Scania 100.

Franco Baresi, in azione durante Italia-Francia del 1994.
Divisa 1991-1994

Nella seconda metà del 1991 arrivarono delle modifiche, anche se lievi, consistenti nelle rifiniture tricolori di colletto e bordo manica non più lineari ma a triangolini e, inoltre, cambiò il logo della FIGC.[12] Questa divisa venne indossata per la prima volta nell'amichevole del 25 settembre 1991 a Sofia contro i padroni di casa della Bulgaria e venne mantenuta fino senza modifiche fino al campionato del mondo 1994, nel quale fu portata una versione modificata della casacca: lo stemma della Federazione risultava serigrafato, tono su tono, per tutta la maglia, creando un effetto mai avuto prima per una divisa degli Azzurri.[20]

Negli incontri della Coppa del Mondo giocata negli Stati Uniti d'America la nazionale italiana, che perse il titolo mondiale in finale con il Brasile dopo i tiri di rigore, scese in campo con la prima divisa in cinque dei sette incontri disputati (con Norvegia, Messico, Spagna, Bulgaria e brasiliani) e, in tutti i casi, il completo era formato dal classico abbigliamento maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianchi. Tra l'altro, l'unica occasione di un utilizzo completamente azzurro di questa divisa, era stata nell'incontro del 6 giugno 1992 a Chicago contro i padroni di casa degli Stati Uniti, valevole per il torneo U.S. Cup.

L'ultima volta che l'Italia scese in campo con una divisa Diadora fu dieci giorni prima della scadenza del contratto con l'azienda veneta, il 21 dicembre 1994 a Pescara per l'amichevole con la Turchia.

La prima divisa Nike del 1995, indossata da Alessandro Del Piero.
Divisa 1995-1996

Il 25 marzo 1995, per l'incontro di qualificazione a Euro 1996 disputato a Salerno con l'Estonia, la nazionale indossò per la prima volta una divisa del nuovo sponsor tecnico: l'azienda statunitense Nike, e il suo logo non apparve in nessuna maglia indossata dagli Azzurri, nel principio del divieto imposto dalla FIGC, mentre fu riprodotto nelle repliche in vendita. Invece lo stemma, logo invariato della Federazione, continuò ad sempre apposto nella parte sinistra della maglia.

La maglia fu totalmente rivoluzionaria rispetto al passato;[12] per la prima volta il colletto della casacca era bianco con rifiniture in oro, i bordi delle maniche tornarono con le strisce tricolori e, soprattutto, la serigrafia di sfondo era ancora più vistosa di quella precedente: una fantasia a zig-zag con un grande stemma centrale che riproduceva un tricolore, la scritta ITALIA, tre stelle (delle quali quella centrale più grande) e una ulteriore scritta riportante gli anni dei tre titoli mondiali vinti (1934, 1938 e 1982).[12][35] I pantaloncini furono sempre bianchi e i calzettoni completamente azzurri.[35]

Questa divisa venne utilizzata fino all'amichevole del 24 gennaio 1996 a Terni con il Galles.

Gli Azzurri con la divisa del biennio 1996-1998.
Divisa 1996-1998

Al campionato d'Europa 1996 l'Italia portò una nuova divisa, che fece il suo debutto nell'amichevole del 29 maggio 1996 a Cremona con il Belgio. Nella casacca venne tolta la serigrafia centrale e fu introdotta una maglia azzurra con la combinazione di colori bianco e bronzo riprodotta sul colletto (tornato azzurro in questa divisa) e nei bordi delle maniche.[12] Sul lato sinistro venne serigrafato il logo della Federcalcio, ma un nuovo dettaglio fece molto discutere: la scritta ITALIA, sul retro della maglia all'altezza del fondoschiena.[24] I pantaloncini furono bianchi e i calzettoni azzurri, questi ultimi con le strisce bianco e oro come la maglia.[36]

La prima divisa venne utilizzata, con l'abbinamento classico maglia e calzettoni azzurri con pantaloncino bianco, in tutti e tre gli incontri del torneo continentale del 1996 (nelle sfide con Russia, Rep. Ceca e Germania). E con questo completo la squadra scenderà in campo fino all'amichevole del 28 gennaio 1998 a Catania con la Slovacchia, salvo un solo incontro (con l'Irlanda del Nord) nel quale la prima divisa fu utilizzata con un completo interamente azzurro.

La prima divisa Nike del 1998, indossata da Francesco Totti.
Divisa 1998

Per il campionato del mondo 1998 la Nike confezionò l'ultima divisa degli Azzurri:[20] la maglia, che esordì nell'amichevole del 22 aprile 1998 a Parma con il Paraguay, presentava un colletto a polo e venne realizzata in materiale lucido, con vestibilità abbondante e con l'unica particolarità formata una linea bianca lungo i fianchi e sotto le maniche.[37][12]

Durante la rassegna mondiale, la nazionale scese in campo con la prima divisa in quattro delle cinque gare disputate: in due incontri indossò il completo interamente azzurro (contro la Norvegia e i padroni di casa della Francia), contro l'Austria sfoggiò il classico abbinamento con pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri mentre contro il Camerun furono bianchi sia i calzoncini che i calzettoni. L'ultimo utilizzo di questo kit, e più in generale di una divisa Nike, fu nell'amichevole del 18 novembre 1998 a Salerno contro la Spagna.

Nel 1999 divenne nuovo sponsor tecnico l'azienda torinese Kappa che,[28] come la precedente Nike, durò per un quadriennio e, per la prima volta, la Federazione consentì allo sponsor tecnico di apporre il proprio logo sulle maglie, che fu inserito sul lato sinistro, in maniera speculare al tricolore, e sui pantaloncini.[38]

Gli Azzurri con indosso la prima divisa firmata Kappa.
Divisa 1999-2000

La prima divisa firmata Kappa fece il suo debutto in occasione dell'amichevole dell'Italia contro la Norvegia, disputata il 10 febbraio 1999 a Pisa.

Anche questo nuovo sponsor debuttò con una particolarità: venne riproposta, come nel 1966, la doppia divisa; una a maniche lunghe con girocollo e una a maniche corte con collo a V; entrambe ebbero una tonalità di azzurro come quelle delle divise indossate fino alla fine degli anni settanta.[12] Ma il cambiamento più radicale fu invece un altro: dopo quindici anni tornò lo scudetto tricolore a lato destro della maglia (pur mantenendo la FIGC come proprio logo quello adottato nel 1991), al quale vennero aggiunte al di sopra di esso le tre stelle dorate rappresentanti i tre titoli mondiali vinti.[38]

Nell'incontro del 31 marzo 1999 ad Ancona, con la Bielorussia, la maglia a girocollo fu abbinata ad completo interamente azzurro, e dopo l'amichevole del 26 aprile 2000, a Reggio Calabria con il Portogallo, questa divisa lasciò il posto al nuovo modello Kappa per il campionato d'Europa 2000.

La maglia indossata da Demetrio Albertini nel 2000, conservata al Museo del calcio.
Divisa 2000-2002

Il 3 giugno 2000 a Oslo, nell'amichevole con la Norvegia, esordì il kit Kombat 2000, divisa per il campionato d'Europa 2000 composta da una maglia molto attillata dallo stile semplice e con tonalità di azzurro più chiara e dettagli più scuri che convergevano verso il colletto, tornato a girocollo come unico modello.[24] Altre modifiche furono le tre stelle spostate sulla manica destra, anziché sopra lo scudetto tricolore,[39] e il logo dell'azienda eliminato dal corpo della maglia e riproposto sdoppiato sopra entrambe le maniche.[39] I pantaloncini furono bianchi con il logo Kappa azzurro su entrambi i lati mentre i calzettoni erano azzurri con il logo Kappa bianco centrale.[39]

Durante il torneo continentale, gli Azzurri indossarono la prima divisa in tutti gli incontri, nella sua classica composizione maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianche, con la sola eccezione della sfortunata finale giocata contro la Francia.

Al campionato del mondo 2002, la maglia cambiò di pochissimo: vennero modificati colletto e cuciture, il tessuto fu leggermente più aderente e la tonalità dell'azzurro di poco più chiara rispetto a quella dell'europeo del 2000.[12][40]

Nella rassegna mondiale, la prima divisa fu indossata in tre incontri (con Ecuador, Croazia e Corea del Sud), su quattro disputati, nella composizione classica.

Il kit Kombat fu indossato in completo interamente azzurro in solo quattro occasioni, e venne utilizzato per l'ultima volta nell'amichevole del 20 novembre 2002 a Pescara con la Turchia.

Divisa 2003-2004

Il 2003 è l'anno in cui divenne sponsor tecnico l'azienda tedesca Puma,[28] che vestì gli Azzurri per la prima volta il 12 febbraio nell'amichevole di Genova contro il Portogallo. Il primo modello proposto fu identico, in versione azzurra anziché celeste, a quello della contemporanea maglia della Lazio del biennio 2002-2003, con il caratteristico intaglio sulla parte destra del colletto.[12] Altra novità furono i numeri con i bordi bianchi e oro al centro.[12] Per stemma rimase lo scudetto, con le tre stelle lasciate sopra la manica destra, e il nuovo logo della Puma appariva sia nel corpo, lato sinistro speculare allo stemma, sia su entrambe le maniche.[41]

Questa divisa fu indossata per l'ultima volta il 18 febbraio 2004 a Palermo per l'amichevole con la Rep. Ceca, in un abbinamento totalmente azzurro che in precedenza era stato utilizzato solo una volta (contro la Finlandia).

Divisa 2004-2005

La prima divisa per il campionato d'Europa 2004 venne indossata per la prima volta in occasione dell'amichevole del 31 marzo 2004 a Braga, sempre contro il Portogallo. Le modifiche furono lievi: venne eliminato l'intaglio sul colletto e furono aggiunti un bordino dorato e i numeri anch'essi dorati.[12] Per la prima volta nella storia delle divise azzurre, lo stemma venne spostato al centro della maglia, sotto il quale fu posto il logo dorato della Puma, riproposto anche sopra la manica sinistra.[42] I pantaloncini erano bianchi e i calzettoni azzurri con una striscia dorata orizzontale.[42]

La prima divisa venne indossata in tutte e tre le gare disputate dagli Azzurri nel torneo continentale (contro Danimarca, Svezia e Bulgaria).

Questa divisa, che venne utilizzata per l'ultima volta il 12 ottobre 2005, nell'incontro di Lecce con la Moldavia valido per le qualificazioni al campionato del mondo 2006, in precedenza era stata utilizzata in cinque occasioni con l'abbinamento totalmente azzurro.

Luca Toni con la divisa indossata in finale del campionato del mondo 2006.
Divisa 2006-2007

Il 1º marzo 2006, contro la Germania a Firenze, gli Azzurri indossarono per la prima volta la divisa che avrebbero utilizzato nel vittorioso campionato del mondo 2006. La maglia fu molto discussa e criticata: ai lati vi erano due strisce più scure, di color blu navy,[12] che creavano un effetto che ricordava delle macchie di sudore.[20] Lo stemma rimase al centro, con il PumaCat dorato sottostante, ma cambiò:[43] tolto lo scudetto tricolore, venne riproposto il logo della FIGC, che era stato cambiato l'anno precedente.[43]

La prima divisa venne utilizzata in tutti e sette gli incontri del mondiale, e in cinque occasioni (contro Ghana, Stati Uniti, Rep. Ceca, Germania e Francia in finale) l'abbinamento fu maglia-calzoncini-calzettoni azzurri mentre in due incontri (con Australia e Ucraina) il pantaloncino fu del classico colore bianco.

La divisa, dopo la conquista del titolo mondiale, subì una modifica nello stemma poiché il logo della Federazione venne cambiato per l'aggiunta della quarta stella e l'ultima volta che venne indossata fu il 21 novembre 2007, in occasione dell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 2008, giocato a Modena contro le Fær Øer. Questo kit, inoltre, è stato il primo ad essere indossato in modo ricorrente, e non occasionale, nella versione interamente azzurra: sedici incontri a fronte degli otto nell'abbinamento classico con pantaloncini bianchi.

Divisa 2008-2009
La divisa del biennio 2008-2009, in foto indossata dalla nazionale di calcio a 5.

Per il torneo di Austria-Svizzera 2008, si tornò ad maglia semplice e tutta azzurra, con colletto a "V" e bordi color oro.[24] La presentazione avvenne il 5 febbraio 2008 a Zurigo, dove la nazionale avrebbe inaugurato la nuova prima divisa il giorno seguente nell'amichevole contro il Portogallo, ed era formata dal un completo interamente azzurro.[44] Il modello non fu esclusivo, pertanto venne utilizzato da tutte le nazionali e da praticamente tutti i club della Puma, nella stagione 2008-2009. I numeri furono bianchi, con un font dai bordi a pallini, il tessuto era retina a due strati[12] e lo stemma tornò a lato sinistro. Il Pumacat venne apposto in triplice copia, come spesso accadde: a lato destro e sopra entrambe le maniche.[45]

Durante il torneo continentale, la prima divisa venne indossata, con l'abbinamento della presentazione, in due dei quattro incontri (nel primo turno, contro Paesi Bassi e Romania) e, più in generale, in undici occasioni su diciannove totali in cui fu utilizzato il "kit home".

Il 2 settembre 2008 fu un giorno storico per la divisa della nazionale: l'Italia campione del mondo in carica, era la prima selezione a potersi fregiare sulle maglie del FIFA Champions Badge, neonato stemma che la FIFA consentiva di utilizzare alla squadra vincitrice del campionato mondiale di calcio.[46] Venne utilizzato dalla successiva gara di qualificazione al campionato del mondo 2010, del 6 settembre, a Larnaca contro Cipro.

Questa divisa non fu utilizzata negli incontri della FIFA Confederations Cup 2009, in quanto la Puma realizzò una divisa speciale apposita per il torneo; tornò ad essere indossata il 12 agosto dello stesso anno, a Basilea per l'amichevole contro la Svizzera, e venne utilizzata per l'ultima volta il 18 novembre 2009 a Cesena nell'amichevole con la Svezia.

La maglia utilizzata dalla nazionale in occasione della FIFA Confederations Cup 2009.
Divisa FIFA Confederations Cup 2009

Nel 2009, per la partecipazione alla FIFA Confederations Cup, la nazionale indossò una maglia celebrativa[12] presentata il 3 giugno (con testimonial Gennaro Gattuso), con il colore che veniva ispirato da quello del Periodo d'oro, in cui avvenne la conquista del doppio titolo mondiale, intervallato dal titolo olimpico. Alla casacca azzurro pallido, vennero abbinati calzoncini e calzettoni marroni.[47][12] L'utilizzo del marrone creò discussioni, poiché in origine i calzoncini di quell'epoca erano bianchi e i calzettoni neri, ma la scelta venne motivata con ragioni estetiche, anche se forse influì il timore di utilizzare il nero creando polemiche, in quanto quel colore era associato al regime fascista, in auge durante il Periodo d'oro della nazionale italiana.[12] Inoltre la maglia, con il colletto a "V" presentava lo stemma molto più grande del solito e, al centro era posizionato il FIFA Champions Badge. La parola "ITALIA" era ripetuta più volte nella trama del tessuto, accompagnata dalle quattro stelle mondiali e da strisce oblique. Lungo un solo fianco, invece, il tricolore italiano.

L'abbinamento sopra indicato, venne utilizzato in occasione degli incontri del torneo con gli Stati Uniti e l'Egitto, mentre nell'ultima gara con il Brasile la maglia venne abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi.

Anni duemiladieci
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Foto di gruppo degli Azzurri con la divisa del biennio 2010-2011.
Divisa 2010-2011

Il 3 marzo 2010 venne presentata al Centro tecnico federale di Firenze la nuova maglia per il mondiale di Sudafrica 2010, con testimonial Fabio Cannavaro, facente parte del kit Puma PowerCat 1.10, con la casacca azzurra che presentava due linee ondulate bianche lungo le spalle, con formato aderente e trama della maglia che riportava un'armatura, per dare idea di forza e di potenza.[12] Il colletto aveva i bordini verde, bianco e una rosso con la particolarità della forma che ricordava una stella, presentata come auspicio per l'Italia di conquistare sul campo la quinta stella da cucirsi sul petto.[20] I pantaloncini, bianchi, furono ispirati al pugilato, per un'alta fascia in vita al cui centro vi era la bandiera italiana incastonata in un riquadro dorato, a imitazione della cintura di un pugile.

Questo kit venne indossato per la prima volta in occasione dell'amichevole nel Principato di Monaco contro il Camerun del 3 marzo 2010. La prima divisa fu utilizzata in tutti e tre gli incontri dello sfortunato campionato del mondo 2010: contro il Paraguay nell'abbinamento della presentazione e nelle altre due gare (con Nuova Zelanda e Slovacchia in completo interamente azzurro.

Dall'incontro amichevole del 10 agosto 2010 a Londra contro la Costa d'Avorio la divisa non presentò più il FIFA Champions Badge sulla maglia, data la non riconferma degli Azzurri quali campioni del mondo. L'ultimo utilizzo di questa prima divisa fu l'11 novembre 2011, per l'amichevole di Breslavia con i padroni di casa della Polonia.

Divisa 2011-2013
Foto di gruppo degli Azzurri con la divisa del biennio 2011-2013.

Nel novembre 2011 fu presentata la nuova divisa per il campionato d'Europa 2012, con testimonial Andrea Pirlo (oltre a Gianluigi Buffon per le divise dei portieri), e da subito venne utilizzata nell'amichevole di Roma contro l'Uruguay.[48] Il colletto alla coreana era bianco, con il tricolore[24] per onorare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Frontalmente vi era un texture con un particolare intarsio.[24] Sotto le braccia, nelle maniche e sulla schiena il tessuto era differente. I calzoncini furono bianchi, con bordo blu laterale, con in vita un elastico con al centro la scritta ITALIA. I calzettoni erano azzurri con risvolto bianco e inserto tricolore.[24]

Durante l'europeo del 2012, in cui gli Azzurri arrivarono in finale perdendo contro la Spagna, la prima divisa venne utilizzata in tutti e sei gli incontri disputati: in quattro occasioni con il classico abbinamento maglia-calzettoni azzurri e pantaloncini bianchi e in due gare con l'abbinamento totalmente azzurro (nelle sfide con la Croazia e l'Inghilterra).

Non venne indossata nell'amichevole del 15 agosto 2012 a Berna, ancora con l'Inghilterra, poiché si utilizzò una maglia celebrativa del trentennale della vittoria al campionato del mondo 1982, e durante l'estate del 2013, in quanto era stata creata una divisa apposita per la partecipazione degli Azzurri alla FIFA Confederations Cup. L'ultimo utilizzo di questo kit avvenne in occasione dell'amichevole del 15 novembre 2013 a Milano con la Germania.

Divisa FIFA Confederations Cup 2013

Per la partecipazione dell'Italia alla FIFA Confederations Cup 2013 la Puma realizzò una divisa apposita (riconducibile alla collezione Power), presentata il 19 marzo 2013 al Centro tecnico federale di Firenze, che comunque ricalcava quella dei precedenti europei, mantenendo in rilievo la grafica nella parte alta del petto. La novità principale riguardò il richiamo al tricolore italiano, con i bordi rosso per la manica sinistra e verde per la manica destra, uniti ad un inserto triangolare bianco nel colletto. Un profilo celeste fluorescente accompagnava i bordi del colletto, l'attaccatura delle maniche e il contorno di nomi e numeri (realizzati con il font Gaffer). Infine sui lati erano presenti due inserti bianchi a punta. Finito il torneo, gli Azzurri tornarono ad utilizzare il kit realizzato per l'europeo 2012.

La divisa debuttò nell'amichevole del 21 marzo 2013 a Ginevra contro il Brasile, e durante il torneo organizzato dalla FIFA venne indossata in due occasioni (contro il Giappone e ancora il Brasile), su cinque gare disputate, nell'abbinamento interamente azzurro.

Matteo Darmian con la divisa del 2014-2015.
Divisa 2014-2015

La prima divisa per il campionato del mondo 2014 venne presentata il 4 marzo dello stesso anno e venne indossata per la prima volta nell'amichevole del giorno seguente, a Madrid contro la Spagna. La maglia riportava un colletto, stretto, chiuso da due bottoni mentre altri bottoni, per lo scollo, risultavano nascosti.[20] Due righe bianche correvano lungo la parte centrale, mentre sui bordi delle maniche tornarono i colori della bandiera italiana.[20] I calzoncini furono bianchi, con la scritta ITALIA al centro della cintura e due linee azzurre sui lati;[20] i calzettoni invece erano azzurri con risvolto e righe verticali in bianco e il logo Puma dorato.[20]

Contrariamente alla presentazione, nella quale Mario Balotelli indossò i calzoncini bianchi, questa divisa venne utilizzata in tutti e tre gli incontri del campionato mondiale (contro Inghilterra, Costa Rica e Uruguay) con l'abbinamento di pantaloncini azzurri. L'ultimo utilizzo del kit avvenne in occasione dell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 2016 del 13 novembre 2015 giocato a Roma con la Norvegia.

Divisa 2015-2017

Il 9 novembre 2015 venne presentata al Centro tecnico federale di Firenze la divisa "home" del futuro campionato d'Europa 2016, con testimonial Manolo Gabbiadini e Davide Astori (oltre a Gianluigi Buffon per la divisa dei portieri): la maglia, con un elegante rigato azzurro, nacque come «omaggio alla grande tradizione della sartoria italiana».[24] Il colore azzurro era accompagnato da finiture dorate e il colletto a girocollo risultava lievemente rialzato.[24] Lungo le spalle e le maniche scorreva una banda delimitata da due righe in oro.[24] Il pantaloncini della presentazione erano di colore bianco, ispirato ai «trionfi del passato», come scritto nel comunicato congiunto FIGC-Puma.

L'esordio della nuova divisa avvenne il 13 novembre 2015 a Bruxelles per l'amichevole contro i padroni di casa del Belgio. Durante l'europeo del 2016, su cinque gare disputate, la prima divisa fu utilizzata in quattro occasioni: per tre volte con l'intero abbinamento con pantaloncini bianchi (contro Svezia, Irlanda e Germania), mentre in un solo incontro il pantaloncino era azzurro (contro la Spagna). L'ultimo utilizzo di questo kit avvenne il 5 settembre 2017, nella partita di Reggio Emilia contro Israele valida per le qualificazioni al campionato del mondo 2018.

Divisa 2017-2019

Ad ottobre 2017 fu presentata - con testimonial Gianluigi Buffon - la maglia che l'Italia avrebbe dovuto indossare al campionato del mondo 2018 ma, un mese dopo, gli Azzurri mancarono, per la seconda volta nella loro storia, la qualificazione al torneo.[49] La prima novità fu l'introduzione del nuovo stemma, corrispondente al nuovo logo della FIGC. La maglia, di un azzurro vivo e con assenza di cuciture, venne disegnata con riferimenti al tricolore sui bordi delle maniche e dietro il colletto, che erano di color blu navy.[49] Sulla tecnologia del tessuto, la maglia era del tipo PUMA evoKNIT Thermoregulation, che consentiva di mantenere la temperatura corporea costante.

Venne indossata per la prima volta il 9 ottobre 2017 a Scutari contro l'Albania, mentre l'ultima fu l'8 settembre 2019 a Tampere nella gara contro la Finlandia.

Anni duemilaventi
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La maglia utilizzata nella vittoriosa finale di Euro 2020.
Divisa 2020-2021

Il 31 agosto 2020 venne presentata la nuova maglia per il campionato d'Europa 2020, posticipato all'anno successivo a causa della pandemia di COVID-19.[50] La maglia "home", appartenente al kit Rinascimento, fu l'ultima ad essere presentata e vestita, dopo la seconda e la terza divisa.[50] La casacca presentava un collo e bordini delle maniche blu navy e i classici motivi rinascimentali, presenti nelle altre due divise, venivano riproposti in una moderna grafica geometrica su sfondo azzurro, ispirata all'epoca rinascimentale.[50] Nella presentazione, la prima divisa era fornita di pantaloncini blu navy.[50] L'esordio di questa divisa avvenne il 4 settembre 2020 a Firenze, nell'incontro valevole per il primo turno della UEFA Nations League 2020-2021 contro la Bosnia ed Erzegovina.

Durante gli europei, su sette incontri totali che portarono gli Azzurri a conquistare il secondo titolo continentale della loro storia, la prima divisa venne indossata in quattro occasioni con il pantaloncino blu navy (contro Svizzera, Austria, Spagna e in finale contro l'Inghilterra) e in una gara con il pantaloncino bianco (contro il Galles).

Dopo la vittoria degli Azzurri all'europeo, sulla maglia comparve - al centro della casacca - la patch celebrativa che identifica i campioni d'Europa.[51] L'esordio della patch avvenne il 2 settembre nell'incontro di qualificazione al campionato del mondo 2022, contro la Bulgaria. Nel successivo mese di ottobre, la divisa non venne utilizzata nella final four della UEFA Nations League 2020-2021, ma venne riproposta già nel successivo incontro del 12 novembre a Roma contro la Svizzera, decisiva per la qualificazione a Qatar 2022.

Divisa UEFA Nations League 2021

Esclusivamente per la final four della UEFA Nations League 2020-2021, disputata nell'ottobre del 2021 in Italia, la nazionale indossò la maglia Ultraweave,[52] la più leggera di sempre per gli Azzurri.[52] Il design, però, rimase lo stesso della maglia degli europei, con la differenza estetica più sostanziale riguardante il colletto, semplificato nella nuova versione.[52] Questa divisa casalinga fu indossata in entrambi gli incontri: in semifinale con la Spagna la maglia e i calzettoni azzurri furono abbinati al pantaloncino blu navy, mentre nella finale per il terzo posto con il Belgio ai calzoncini bianchi.

Divisa 2022

A fine maggio 2022, dopo la seconda eliminazione consecutiva dalla fase finale della Coppa del mondo FIFA, la Puma presenta l'ultima sua divisa per gli Azzurri,[53] indossata per la prima volta nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA disputata il 1º giugno a Londra contro l'Argentina e per l'ultima volta il 16 novembre nell'amichevole di Tirana contro l'Albania. La maglia Home dell’Italia è divisa in quarti, ad omaggiare i quattro titoli mondiali vinti in passato, ed è caratterizzata dal tessuto Ultraweave e dalla tecnologia DryCell per una massima traspirazione che la rende la più leggera e confortevole mai realizzata dall'azienda tedesca.[53]

Divisa 2023

Nel gennaio 2023 viene presentata una nuova divisa, la prima firmata dal nuovo sponsor tecnico Adidas che sostituisce il marchio Puma dopo 20 anni.

Divisa 2024-2025

Nel marzo 2024 viene presentata la nuova maglia per il campionato d'Europa 2024, che vede in particolare il rirorno al classico pantaloncino bianco, e le tipiche tre strisce dello sponsor tecnico Adidas sulle maniche tricolori in onore alla bandiera italiana.

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
1910[54]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1911[55]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1912[13]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1913-14[56][57]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1915[58]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1920-27[59][60]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1927[14]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1928-43
Marchi Cristofoli[17][61]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1945[62]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1946[62]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1947[63]
Italo Sport[64]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1948
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1948[62]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1949[65]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1949-50[62]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1950[66]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1951[67]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1952-54[68]
Italo Sport[69]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1954[70]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1954-57[68]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1957[21]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1958-59[71]
Italo Sport
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1960-62
Viralfa[72][73]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1962
Fedeli[74]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1965-66[77]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1966[78]
Marango Sport[79]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1967-68[80]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1968[81]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1969
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1970-73[82]
Landoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1973
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1973-74
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1974-78[83]
Adidas
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1978-79
Baila
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1979-80
Le Coq sportif
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1981[31]
Le Coq sportif
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1981-83[84]
Le Coq sportif
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1983-84[85]
Le Coq sportif
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1984
Le Coq sportif
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1985
Ennerre
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1985-91
Diadora
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1991-94[86]
Diadora
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1994
Diadora
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1995-96[35]
Nike
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1996-98[36]
Nike
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1998[37]
Nike
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1999[38]
Kappa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1999-00[38]
Kappa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2000-01[39]
Kappa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2002[40]
Kappa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2003-04[41]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2004-05[42]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2006[43]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2006-07[N 1]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2008[45]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2008-09[N 2][87]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2009[N 3][88]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2009[N 4][87]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2010[89]
Puma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2010-11[N 5][90]
Puma
Manica sinistra
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2011-13[48]
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2013[N 6][91]
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2013[N 7][91]
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2014-15[92]
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2017-19[49]
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2020-21[50]
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2021[N 8][52]
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2021-22[N 9][51]
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2024
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Seconda divisa

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Seconda divisa tradizionale

La seconda divisa della nazionale di calcio dell'Italia, ovvero quella da "trasferta", è tradizionalmente composta da una maglia bianca con richiami all'azzurro, da pantaloncini azzurri e da calzettoni bianchi. La maglia è di colore bianco dal 1911 (dal terzo incontro, quando venne deciso l'azzurro come colore per la divisa casalinga), salvo divenire nera in qualche occasione, durante il periodo fascista. I pantaloncini sono azzurri, ma spesso sono stati indossati di colore bianco a formare una divisa a tinta unita; nel kit in uso dal 2020 vengono spesso indossati calzoncini di colore blu navy, mentre in passato sono stati usati anche di colore nero. I calzettoni infine sono bianchi, salvo alcune divise del passato che disponevano di calzettoni azzurri o neri.

I primi decenni
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L'Italia dei primi anni 1930, in campo con la divisa di cortesia bianca, intenta a eseguire il saluto romano prima dell'inizio di una partita.

Dopo essere stata utilizzata quale prima divisa nei primi due incontri della nazionale, la maglia bianca divenne con il tempo la seconda casacca ufficiale dell'Italia, dopo l'adozione, il 6 gennaio 1911, dell'azzurro come colore ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia.[2]

Comunque la prima volta in cui la nazionale di calcio dell'Italia utilizzò una seconda maglia al campionato mondiale, questa non fu bianca ma bensì nera, ed avvenne durante il periodo fascista. La selezione italiana vestì in cinque occasioni[94] una divisa completamente nera,[2] voluta negli anni 1930 da Benito Mussolini:[95] questa casacca, che debuttò nell'amichevole con la Francia del 17 febbraio 1935,[96] venne poi utilizzata nel quarto di finale contro il Giappone al torneo calcistico degli XI Giochi olimpici di Berlino dell'anno seguente,[97] nella seconda gara dei Mondiali del 1938, in questo caso ancora contro i francesi padroni di casa di quell'edizione,[98][99] in una amichevole contro la Jugoslavia[94] nello stesso anno e, infine, nel 1939 sempre contro i transalpini.[94]

L'Italia, con la divisa nera, scende in campo contro la Francia per i quarti di finale del campionato del mondo 1938.

Dal dopoguerra la seconda divisa ufficiale dell'Italia sarà sempre e solo bianca, spesso con richiami all'azzurro. Da una casacca completamente bianca del 1948[62] si passò, negli anni cinquanta, ad una maglia in cui il bianco era spezzato da una fascia azzurra orizzontale a volte completamente sotto lo stemma e a volte che lo inglobava parzialmente, anche se nel 1956 l'Italia indossò nuovamente, nell'amichevole contro la Francia, una seconda maglia totalmente bianca.[100] Queste maglie presentarono quasi sempre un giracollo, tranne in due occasioni che ebbero uno scollo a "V".[23] I pantaloncini erano sia bianchi sia azzurri mentre i calzettoni furono quasi sempre gli stessi indossati con la prima divisa. Anche la seconda divisa presentò, per un anno intero, il lutto al braccio destro come conseguenza della tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove perì in un incidente aereo tutta la squadra del Grande Torino.[19]

La seconda divisa però non venne mai utilizzata ai mondiali ed europei disputati dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni sessanta.

Anni settanta
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Nell'iconico mondiale di Messico 1970, l'Italia indossò per la prima volta la maglia bianca in un incontro della Coppa del Mondo: in occasione della gara con Israele, la seconda divisa fu composta dalla maglia bianca abbinata a pantaloncini e calzettoni azzurri.

Con l'avvento del quadriennio del primo sponsor tecnico, Adidas (1974-1978) si passò, dopo il mondiale tedesco, ad una maglia bianca nel body, con girocollo e colletti delle maniche di colore azzurro. Al campionato del mondo 1974 la seconda divisa venne indossata solamente per l'incontro con Haiti, in un completo interamente bianco che per l'ultima volta nel decennio presentava la fascia orizzontale azzurra, mentre non venne utilizzata in nessun incontro del campionato del mondo 1978.

Nel periodo post sponsorizzazione Adidas, dopo il mondiale di Argentina 1978, la seconda divisa venne indossata in due incontri: nelle amichevoli dell'8 novembre 1978 a Bratislava con la Cecoslovacchia e del 13 giugno 1979 a Zagabria con la Jugoslavia; in entrambi casi l'abbinamento fu maglia e calzoncini bianchi con calzettoni azzurri.

Le prime maglie a polo proposte dall'azienda francese Le Coq sportif, furono riproposte anche nella seconda divisa: alla maglia bianca venivano aggiunti il colletto e i bordi maniche azzurri, con strisce tricolore. La seconda divisa approntata dallo sponsor tecnico non venne utilizzata al campionato d'Europa 1980, disputato in Italia. Venne invece indossata al campionato del mondo 1982, vinto dagli Azzurri, solamente nell'incontro del primo turno con il Camerun, nell'abbinamento maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri; questo identico completo, venne utilizzato in altre due occasioni: il 17 ottobre 1981 a Belgrado, con la Jugoslavia, nelle qualificazioni a Spagna 1982 e nell'amichevole del 23 febbraio 1982 a Parigi con la Francia.

La maglia con il nuovo logo post vittoria nel mondiale, venne utilizzata solo in due occasioni (ancora con pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri): in Cipro-Italia a Limassol del 12 febbraio 1983 e contro la Cecoslovacchia il 16 novembre dello stesso anno, entrambi incontri validi per le qualificazioni al campionato d'Europa 1984.[31]

Con la sponsorizzazione tecnica dell'azienda Ennerre, durata per solo tre incontri nel 1985, l'Italia non scese mai in campo con una seconda divisa, indossando quindi sempre la versione casalinga.

Subentrando la Diadora nel 1985, la divisa "away" del periodo 1985-1991 ebbe lo stesso stile della prima divisa, mantenendo il colletto e i bordi maniche azzurri con il tricolore sul resto della casacca bianca.[34] La seconda divisa venne indossata al campionato del mondo 1986 solamente nell'incontro con la Corea del Sud, nell'abbinamento maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri, mentre non fu mai utilizzata sia al campionato d'Europa 1988 sia al campionato del mondo 1990. Più in generale, fu indossata solamente in altre due occasioni: nell'amichevole del 31 marzo 1988 a Spalato con la Jugoslavia e nell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 1992, del 22 dicembre 1990 a Limassol contro Cipro.

La seconda maglia del periodo 1991-1994 venne utilizzata in quattro occasioni: nelle trasferte in Scozia, Irlanda ed Estonia e nell'incontro di Cesena con la nazionale di San Marino.[86] Nella sua versione serigrafata invece, utilizzata al campionato del mondo 1994, venne indossata contro l'Irlanda nella classica versione maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini azzurri e contro la Nigeria in una versione interamente bianca.

Durante il quadriennio 1995-1998, in cui la Nike fu lo sponsor tecnico della nazionale, le seconde divise dell'Italia furono uguali alle divise "home" per trama nelle maglie, nei pantaloncini e nei calzettoni, con la sola inversione di colore tra l'azzurro e il bianco.[101][36][37]

La seconda divisa del biennio 1995-1996 fu indossata una sola volta, in occasione dell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 1996 giocato il 29 marzo 1995 a Kiev con l'Ucraina, in un completo che presentava maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri.

La divisa da trasferta del biennio 1996-1998 non venne mai utilizzata nel campionato d'Europa 1996, ma fu indossata in tre occasioni, nel classico completo maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini azzurri, contro Ungheria, Moldavia e Francia.

L'ultima seconda divisa firmata Nike, quella del 1998, venne indossata solamente nella gara d'esordio del campionato del mondo 1998, l'11 giugno a Bordeaux contro il Cile.

La prima divisa del biennio 1999-2000, realizzata dalla Kappa, presentò due versioni: una a girocollo a maniche lunghe e una con scollo a "V" a maniche corte; di conseguenza, anche la seconda divisa di questo kit presentava due versioni: una maglia bianca con fascia orizzontale azzurra, come avveniva per le seconde divise utilizzate fino agli anni settanta, e il girocollo o lo scollo a "V" anch'essi di colore azzurro. La prima versione, con il girocollo, venne utilizzata in occasione dell'incontro di qualificazione al campionato d'Europa 2000 del 27 marzo 1999 a Copenaghen contro i padroni di casa della Danimarca.[102] La seconda versione, con scollo a "V", non fu mai indossata, anche se era stata preparata per Croazia-Italia del 28 aprile 1999, amichevole disputata a Zagabria.[102]

Gli azzurri per la prima volta con la divisa bianca in una finale (campionato d'Europa 2000).

Le seconde divise per campionato d'Europa 2000 e per il campionato del mondo 2002, modello Kombat 2000, furono identiche alle divise "home", con la stessa trama e con l'inversione di colore tra il bianco e l'azzurro[39][40] (più tendente al blu), utilizzato per numeri e loghi.[24] Furono utilizzate solamente in sei incontri, tra i quali la finale dell'europeo del 2000 contro la Francia (per la prima volta la nazionale italiana non indossò la prima divisa in un incontro della rassegna continentale),[24] in completo totalmente bianco, e nella gara contro il Messico al mondiale di Corea del Sud-Giappone 2002, nel classico abbigliamento maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini azzurri.

La seconda divisa del biennio 2003-2004 venne utilizzata una sola volta, contro la Serbia e Montenegro, nella trasferta di Belgrado del 10 settembre 2003, ed era composta da un completo interamente bianco, riproponente la stessa trama della prima divisa.

Il kit "away" per il campionato d'Europa 2004, che presentava la maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi venne utilizzato dall'Italia nel torneo continentale solamente per l'incontro con la Danimarca; fu utilizzato in una successiva gara di qualificazione a Germania 2006, contro la Moldavia, in un completo interamente bianco.

A fine 2005, per l'amichevole di Amsterdam con i Paesi Bassi, si ebbe una svolta epocale: la seconda divisa indossata era differente dalla prima per stile; non vi erano le tanto criticate due strisce di color blu navy, e lo stemma centrale era inserito all'interno di triangolo azzurro posto sotto il colletto.[103] Inoltre, il logo Puma, i numeri di maglia e i nomi erano in nero, colore non presente nella versione "home".[103] Questa divisa non venne mai utilizzata nel vittorioso campionato del mondo 2006 che portò gli Azzurri alla conquista del quarto titolo mondiale, ma venne indossata in altre due occasioni, contro la Costa d'Avorio e contro la Francia (in quest'ultimo caso in completo interamente bianco).

La seconda divisa del biennio 2008-2010, utilizzata per la prima volta nella trasferta in Scozia di fine 2007 per l'incontro di qualificazione all'europeo contro i padroni di casa, fu molto differente dalla prima divisa per stile,[104] cosa che diventerà pressoché una costante per tutti kit che seguiranno negli anni. La maglia era caratterizzata da un colletto a polo bianco, ricamato in oro sui bordi e con un piccolo tricolore sull'abbottonatura.[24] Il logo Puma era sulla sinistra, sotto al tricolore, e i numeri (in blu notte) sul lato destro.[24] I pantaloncini furono il blu notte e i calzoncini bianchi con strisce orizzontali anch'esse blu notte. Altra particolarità nel FIFA Champions Badge, che era posto al lato sinistro anziché centrale, dov'era collocato nella prima maglia. Al campionato d'Europa 2008 venne utilizzata, in un completo interamente bianco, negli incontri con Francia e Spagna e in altre quattro occasioni successive. Solamente contro l'Irlanda, nell'amichevole di Dublino, la maglia fu abbinata ai pantaloncini blu notte.

Per la partecipazione dell'Italia alla FIFA Confederations Cup 2009, la Puma non realizzò nessuna seconda divisa speciale per il torneo. L'alternativa alla prima divisa (maglia celeste e pantaloncini e calzettoni marrone) consisteva nell'utilizzo di pantaloncini e calzettoni bianchi.[47]

Anni duemiladieci
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La seconda divisa del biennio 2012-2013.

Il 3 marzo 2010 venne presentata la nuova maglia da trasferta per il mondiale di Sudafrica 2010, facente parte del kit PowerCat 1.10, con la seconda divisa che presentava un colletto a polo con risvolto tricolore, dettagli in oro e blu e nessuna armatura disegnata come trama, a differenza della prima divisa. Anche i pantaloncini della seconda divisa, di color bianco, furono ispirati al pugilato, con un'alta fascia in vita al cui centro vi era la bandiera italiana incastonata in un riquadro dorato, a imitazione della cintura di un pugile. Nel torneo mondiale, la divisa non venne mai utilizzata.

Per il