Il Governo Gioberti è stato un ministero costituzionale del Regno di Sardegna. Dopo le dimissioni del precedente gabinetto in seguito al voto della Camera del 3 dicembre 1848 che accolse la petizione degli studenti dell'Università di Torino contro il regolamento disciplinare, adottato dal Ministro della Pubblica Istruzione Carlo Bon Compagni di Mombello, che vietava alla gioventù studiosa di associarsi per fini politici[1], Carlo Alberto offrì l'incarico, in successione, a Guglielmo Moffa di Lisio, Vincenzo Ricci, Massimo d'Azeglio e Pietro Gioja: i quali tutti, o rifiutarono o non riuscirono a portare a termine positivamente il tentativo[2]. La crisi si risolse quando la formazione del nuovo governo venne conferita a Vincenzo Gioberti.
Il Governo rimase in carica dal 16 dicembre 1848 fino al 21 febbraio 1849.
Il Presidente del Consiglio si dimise per i dissensi con i colleghi di gabinetto riguardo alla proposta sull'invio di un corpo di truppe sarde in Toscana, che il Gioberti si era impegnato di fornire a Leopoldo II per abbattere il governo democratico di Firenze. Successivamente si dimisero anche tutti gli altri membri del gabinetto. Il Re però, accettò solo le dimissioni del Gioberti, che sostituì con il generale Agostino Chiodo, ed invitò gli altri ministri a rimanere al loro posto.[3]
- ^ F. Bartolotta, vol. I, pag. 4.
- ^ Documenti della guerra santa d'Italia, fasc. 21, Capolago Tipografia Elvetica e Torino Liberia Patria, gennaio-marzo 1851, pag. 162.
- ^ F. Bartolotta, vol. I, pp. 5-6.
- Francesco Bartolotta, Parlamenti e Governi d'Italia dal 1848 al 1970, 2 Voll., Vito Bianco Editore, Roma 1971.