Gran Premio del Brasile 2003

Brasile (bandiera) Gran Premio del Brasile 2003
700º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 3 di 16 del Campionato 2003
Data 6 aprile 2003
Nome ufficiale XXXII Grande Prêmio do Brasil
Luogo Autódromo José Carlos Pace, San Paolo, Brasile
Percorso 4,309 km / 2,667 US mi
Circuito stradale
Distanza 71 giri, 305,939 km/ 189,357 US mi
Clima Pioggia copiosa
Note Gara interrotta per incidente al 56º giro
Risultati
Pole position Giro più veloce
Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Brasile (bandiera) Rubens Barrichello
Ferrari in 1'13"807 Ferrari in 1'22"032
(nel giro 46)
Podio
1. Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella
Jordan-Ford
2. Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen
McLaren-Mercedes
3. Spagna (bandiera) Fernando Alonso
Renault

Il Gran Premio del Brasile 2003 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 6 aprile 2003 al circuito di Interlagos a San Paolo. La gara vide la prima vittoria in carriera di Giancarlo Fisichella, su Jordan-Ford, dopo che in un primo momento la vittoria era stata assegnata a Kimi Räikkönen a causa di un errore del sistema di cronometraggio. Il podio fu completato da Fernando Alonso, protagonista di un violento incidente a 15 tornate dal termine che provocò la sospensione anticipata della gara.

Aspetti sportivi

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L'esito finale della gara fu molto influenzato dalla decisione delle scuderie, risalente all'ottobre precedente, di utilizzare un solo tipo di pneumatici da bagnato per evento.[1] Questa scelta, motivata con la necessità di tagliare i costi, spinse Michelin e Bridgestone a fornire alle scuderie gomme intermedie, caratterizzate da una maggiore versatilità: tuttavia, queste coperture si rivelarono inadeguate in caso di forti precipitazioni come quelle avvenute nella gara brasiliana.[2]

Aspetti tecnici

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Diverse scuderie portarono importanti novità tecniche al terzo appuntamento stagionale. La Williams, in particolare, utilizzò per la prima volta in gara il gruppo cambio - sospensione posteriore progettato appositamente per la FW25, dopo aver affrontato i primi due Gran Premi con il retrotreno impiegato nei testi invernali sulle versioni ibride della FW24.[3] La scuderia inglese montò, inoltre, un nuovo alettone anteriore, modificando anche la parte terminale della carrozzeria e il fissaggio dell'alettone posteriore.[3]

Sia la Ferrari che la Renault introdussero dei nuovi alettoni posteriori molto diversi dai precedenti. Nel caso della scuderia italiana si trattava di una soluzione provata sulla nuova F2003GA, che prevedeva anche dei fori semicircolari nella parte esterna del profilo principale per limitare i vortici e che fu adottata, in gara, dal solo Rubens Barrichello.[3] La squadra francese, invece, adottò una soluzione caratterizzata da un andamento molto sinuoso dei profili, che si rialzavano nettamente nella zona dell'attacco alle paratie.[3]

Il venerdì le scuderie che avevano aderito all'iniziativa della sessione di due ore di test privati (Renault, Minardi, Jordan e Jaguar) furono le uniche a poter girare sul tracciato asciutto, mentre la sessione di prove libere e quella di qualifica si disputarono sul bagnato.

I tempi migliori nelle prove libere di venerdì mattina furono i seguenti:[4]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'28"060
2 5 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren-Mercedes 1'28"188
3 17 Regno Unito (bandiera) Jenson Button BAR-Honda 1'28"903

I tempi migliori nelle prove libere di sabato mattina furono i seguenti:[4]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Toyota 1'13"457
2 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'13"546
3 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault 1'13"621

Nel Gran Premio di casa Barrichello ottenne la prima pole position stagionale, precedendo di appena undici millesimi Coulthard. In terza posizione si piazzò il sorprendente Webber, autore della migliore prestazione nella sessione di venerdì a serbatoi scarichi. L'australiano precedette Räikkönen, Trulli, Ralf Schumacher e Michael Schumacher, rallentato da alcune imprecisioni nel primo settore del proprio giro veloce.

Fisichella fece segnare l'ottavo tempo, conquistando il miglior risultato stagionale per sé e per la Jordan. Alle spalle del pilota italiano si schierarono Montoya e Alonso.

Pos Pilota Costruttore Pneumatici Venerdì Sabato Distacco
1 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari B 1'23"249 1'13"807
2 5 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren-Mercedes M 1'24"655 1'13"818 +0"011
3 14 Australia (bandiera) Mark Webber Jaguar-Cosworth M 1'23"111 1'13"851 +0"044
4 6 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren-Mercedes M 1'24"607 1'13"866 +0"059
5 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 1'26"557 1'13"953 +0"146
6 4 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams-BMW M 1'26"709 1'14"124 +0"317
7 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari B 1'25"585 1'14"130 +0"323
8 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan-Ford B 1'26"726 1'14"191 +0"384
9 3 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams-BMW M 1'27"961 1'14"223 +0"416
10 8 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Renault M 1'26"203 1'14"384 +0"577
11 17 Regno Unito (bandiera) Jenson Button BAR-Honda B s.t. 1'14"504 +0"697
12 9 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber-Petronas B 1'27"111 1'14"631 +0"824
13 16 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR-Honda B 1'25"672 1'14"766 +0"959
14 10 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber-Petronas B 1'26"375 1'14"839 +1"032
15 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Toyota M 1'25"614 1'14"839 +1"032
16 12 Irlanda (bandiera) Ralph Firman Jordan-Ford B 1'28"083 1'15"240 +1"433
17 15 Brasile (bandiera) Antônio Pizzonia Jaguar-Cosworth M 1'25"764 1'15"317 +1"510
18 21 Brasile (bandiera) Cristiano da Matta Toyota M 1'26"554 1'15"641 +1"834
19 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Minardi-Cosworth B 1'26"886 1'16"542 +2"735
20 18 Regno Unito (bandiera) Justin Wilson Minardi-Cosworth B 1'28"317 1'16"586 +2"779

Poco prima della partenza sul circuito di Interlagos cominciò a diluviare: la partenza fu rinviata di un quarto d'ora, in modo da attendere la diminuzione dell'intensità delle precipitazioni, e la gara fu fatta partire in regime di safety car. Frentzen, Verstappen, Fisichella, Panis, Pizzonia e Firman approfittarono della situazione per rifornire, nel caso del pilota tedesco con l'intenzione di provare a concludere la gara senza effettuare altre soste ai box.[1] Gli altri proseguirono dietro alla vettura di sicurezza, che si fece da parte dopo otto giri.

Alla ripartenza Coulthard sopravanzò immediatamente Barrichello, che nel corso del decimo passaggio venne sorpassato anche da Räikkönen e Montoya. Una tornata più tardi, i due superarono anche Coulthard, portandosi al comando della corsa, mentre Barrichello fu infilato anche da Michael Schumacher e da Webber. Durante il 17º giro sulla vettura di Firman si ruppe senza preavviso la sospensione anteriore destra: la monoposto dell'irlandese, senza più controllo, si schiantò contro quella di Panis ed entrambi i piloti furono costretti al ritiro. La safety car tornò in pista e molti piloti, tra i quali Michael Schumacher, Coulthard, Montoya, Trulli ed Alonso, ne approfittarono per effettuare un pit stop, mentre il leader Räikkönen rimase in pista. Alla ripartenza il pilota finlandese conduceva la gara davanti a Coulthard, Schumacher, Barrichello, Da Matta (non ancora fermatosi ai box) e Montoya, che però, nel corso del 25º passaggio, uscì di pista alla curva Do Sol, andando a sbattere violentemente contro le barriere.

Nello stesso punto uscirono di pista anche Pizzonia, la cui Jaguar colpì la monoposto del colombiano ferma nella via di fuga, e, due giri più tardi, Michael Schumacher. La direzione gara decise quindi di mandare in pista la vettura di sicurezza. Räikkönen rientrò ai box, perdendo molto tempo; alla ripartenza, nel corso del 30º giro, Coulthard precedeva Barrichello, Ralf Schumacher, Webber, Button ed Alonso. Due giri dopo, però, anche il pilota inglese della BAR uscì di pista alla curva Do Sol, causando un nuovo ingresso in pista della safety car. Poco prima si era ritirato per un testacoda dovuto ad un suo errore anche Jos Verstappen su Minardi, che al momento era ottavo. Il pilota olandese era partito con il serbatoio completamente pieno di benzina; anni dopo l'allora proprietario del team faentino Paul Stoddart[5] dichiarò che, se il pilota olandese non avesse compiuto errori e fosse arrivato al traguardo, avrebbe potuto conquistare il podio o addirittura la vittoria. La Minardi aveva infatti pianificato una strategia di gara che prevedeva un caos totale derivante da un possibile nubifragio[6].

La gara ripartì al 34º passaggio, con Coulthard in testa davanti a Barrichello, Ralf Schumacher, Alonso, Räikkönen e Fisichella. Con la pista che si stava asciugando gradualmente il pilota finlandese risultò tra i più rapidi ad adattarsi alle condizioni variabili, portandosi rapidamente in terza posizione alle spalle di Barrichello. Quest'ultimo recuperò terreno su Coulthard, mettendo pressione all'avversario e sopravanzandolo nel corso del 44º passaggio. Una volta in testa alla corsa, Barrichello fece segnare il giro più veloce in gara, staccando nettamente Coulthard, ma tre tornate più tardi il pilota italo-brasiliano fu costretto al ritiro per un problema di pescaggio del carburante. L'ultimo doppio ritiro della scuderia di Maranello è stato nel Gran Premio del Belgio 1998. Per la Rossa si conclude anche una striscia di 55 gare consecutive in zona punti iniziata nel Gran Premio della Malesia 1999.

Coulthard tornò quindi al comando davanti a Räikkönen, Fisichella, Alonso, Frentzen, Villeneuve, Trulli e Webber: lo scozzese rifornì per l'ultima volta cinque giri più tardi, rientrando in pista in terza posizione. Räikkönen, in crisi con le gomme, commise un errore, cedendo la posizione a Fisichella e rientrando ai box a sua volta nel corso del 54º giro. Nel frattempo, però Webber perse il controllo della sua Jaguar nelle ultime, veloci curve che precedono il rettilineo d'arrivo, andando a sbattere violentemente contro le barriere e disseminando il tracciato di detriti. Alonso, arrivato troppo velocemente nella zona dell'incidente, colpì una delle ruote della monoposto dell'australiano, sbattendo a sua volta contro le barriere di protezione. La gravità di questi incidenti, in particolare quello del pilota spagnolo (che fu trasportato in ospedale per accertamenti), spinse la direzione gara ad esporre la bandiera rossa interrompendo la gara.

Al momento dell'interruzione Fisichella, in testa alla corsa, aveva appena completato il 55º giro, iniziando il 56º. Secondo il regolamento la classifica avrebbe dovuto essere stilata in base all'ordine dei piloti due tornate prima della sospensione della gara, quindi al termine del 54º passaggio. Tuttavia, per un errore del sistema di cronometraggio, la direzione gara considerò il Gran Premio concluso prima del transito di Fisichella sotto il traguardo, riportando quindi l'ordine di arrivo al 53º giro, quando Räikkönen era al comando della gara. Il pilota finlandese fu dichiarato vincitore, davanti a Fisichella, Alonso, Coulthard, Frentzen, Villeneuve, Webber e Trulli. Accortasi dell'errore, la FIA convocò una riunione che si tenne il venerdì successivo alla gara, al termine della quale fu ristabilito il corretto ordine di arrivo e Fisichella fu proclamato vincitore. Il pilota romano, vincitore per la prima volta in carriera, ricevette il primo premio da Räikkönen in occasione del successivo Gran Premio di San Marino[7][8]. Alle sue spalle furono classificati Räikkönen, Alonso, Coulthard, Frentzen, Villeneuve, Ralf Schumacher e Trulli. "Fisico" è il primo italiano a vincere una gara di F1 dopo ben undici anni di digiuno; l'ultimo a riuscirci è stato Riccardo Patrese al Gran Premio del Giappone 1992. Sia per la Jordan che per la Ford (sebbene i motori fossero realizzati dalla Cosworth) si trattava di un ritorno al successo dopo quattro anni: la scuderia irlandese, che conquistò qui la sia ultima vittoria, non vinceva dal Gran Premio d'Italia 1999, mentre il propulsore statunitense dal Gran Premio d'Europa 1999.
Essendo stato completato il 75% della distanza di gara prevista ai piloti fu assegnato punteggio pieno.

Pos Pilota Costruttore Pneumatici Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan-Ford B 54 1h31'17"748 8 10
2 6 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren-Mercedes M 54 +0"945 4 8
3 8 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Renault M 54 +6"348/incidente 10 6
4 5 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren-Mercedes M 54 +8"096 2 5
5 10 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber-Petronas B 54 +8"642 14 4
6 16 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR-Honda B 54 +16"054 13 3
7 4 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams-BMW M 54 +38"526 6 2
8 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 54 +45"927 5 1
9 14 Australia (bandiera) Mark Webber Jaguar-Cosworth M 53 Incidente 3
10 21 Brasile (bandiera) Cristiano da Matta Toyota M 53 +1 giro 18
Rit 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari B 46 Benzina 1
Rit 17 Regno Unito (bandiera) Jenson Button BAR-Honda B 32 Incidente 11
Rit 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Minardi-Cosworth B 30 Testacoda 19
Rit 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari B 26 Incidente 7
Rit 3 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams-BMW M 24 Incidente 9
Rit 15 Brasile (bandiera) Antônio Pizzonia Jaguar-Cosworth M 24 Incidente (7º) 17
Rit 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Toyota M 17 Collisione con R. Firman 15
Rit 12 Irlanda (bandiera) Ralph Firman Jordan-Ford B 17 Sospensione/collisione con O. Panis 16
Rit 18 Regno Unito (bandiera) Justin Wilson Minardi-Cosworth B 15 Testacoda 20
Rit 9 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber-Petronas B 8 Motore 12

Classifiche mondiali

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  1. ^ a b (EN) 'GRAND PRIX RESULTS: BRAZILIAN GP, 2003', Grandprix.com
  2. ^ Alberto Antonini, «Nessuno vuole usare le scolpiture profonde». Autosprint n.14, 8-14 aprile 2003, p. 9
  3. ^ a b c d Giorgio Piola, «La sfida vola sulle ali». Autosprint n.14, 8-14 aprile 2003, pp. 18-21.
  4. ^ a b «I tempi delle prove». Autosprint n.14/2003, 8-14 aprile 2003, p. 33
  5. ^ Cómo Minardi casi ganó un Gran Premio, su motorsportaldia.wordpress.com, 17 marzo 2013.
  6. ^ Mario Donnini, Minardi, patrimonio del Motorsport, su autosprint.corrieredellosport.it, 28 giugno 2016.
  7. ^ Alberto Antonini, «Giustizia è fatta!». Autosprint n.15/2003, pp. 16-21.
  8. ^ «Consegnata la coppa a Fisico». Autosprint n.16/2003, p. 24

Altri progetti

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