Stazione di Terrarossa-Tresana

Terrarossa-Tresana
stazione ferroviaria
già Licciana Terrarossa (1888-1923)
La stazione a settembre 2021
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàTerrarossa
Coordinate44°14′14.35″N 9°57′34.49″E / 44.237319°N 9.959581°E44.237319; 9.959581
Lineeferrovia Pontremolese
Storia
Stato attualedismesso
Attivazione1888
Soppressione2005
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari1
GestoriRete Ferroviaria Italiana
OperatoriTrenitalia
InterscambiAutobus extraurbani
DintorniTerrarossa, Tresana, Barbarasco, Masero
Strada statale 62 della Cisa
Fiume Magra
NoteChiusa a seguito del raddoppio in variante della linea

La stazione di Terrarossa-Tresana era una fermata ferroviaria della ferrovia Pontremolese. Serviva il centro abitato di Terrarossa, frazione del comune di Licciana Nardi, e il limitrofo comune di Tresana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta della stazione ferroviaria da una cartolina d'epoca

L'impianto venne inaugurato il 15 novembre del 1888 con la denominazione di "Licciana Terrarossa"[1][2] in concomitanza con l'apertura del tratto Vezzano Ligure-Pontremoli della linea ferroviaria Parma-La Spezia.[3]

Venne elevato a stazione il 1º novembre 1917 con conseguente sistemazione del segnalamento.[4] Il 10 maggio 1923 assunse la sua definitiva denominazione, da "Licciana Terrarossa" a "Terrarossa-Tresana".[5]

Tra il 1957 e il 1958 la stazione venne dotata di un nuovo apparato centrale elettrico a leve individuali costituito da 10 leve.[6]

Riconvertito nuovamente a fermata durante gli ultimi anni di esercizio, l'impianto venne definitivamente chiuso l'11 settembre 2005 con l'attivazione del nuovo tratto a doppio binario tra il posto di passaggio Chiesaccia e la stazione di Santo Stefano di Magra, realizzato in variante, che comportò la dismissione del percorso originale.[7]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata disponeva di un fabbricato viaggiatori e di un binario, servito da banchina. Prima del declassamento esisteva un secondo binario per l'effettuazione di incroci, servito anch'esso da banchina e collegato alla prima per mezzo di un attraversamento a raso in cemento. Erano presenti anche altri edifici minori quali i servizi igienici e varie garitte. L'impianto era dotato anche di uno scalo merci, comprensivo di piano caricatore e binario tronco dedicato (non elettrificato).

In seguito alla dismissione il fabbricato viaggiatori venne adibito a presidio della protezione civile[8] mentre la sede ferroviaria venne inizialmente disarmata e successivamente riconvertita in pista ciclopedonale.

Fabbricato viaggiatori di Licciana-Terrarossa. Notare la sede ferroviaria riconvertita in pista ciclabile

Il fabbricato viaggiatori della precedente fermata, invece, versa in cattivo stato di conservazione ed è pressoché irriconoscibile, invaso dalla vegetazione spontanea.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione disponeva di:

  • Sala d'attesa
  • Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione inoltre permetteva i seguenti interscambi:

  • Fermata autolinee

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Strade Ferrate del Mediterraneo, Album dei Piani Generali delle stazioni, fermate, cave, cantieri, officine e diramazioni a Stabilimenti privati alla data 1º gennaio 1894, op. cit.
  2. ^ Automobile club di Milano.
  3. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, su trenidicarta.it, Roma, 1888, p. 717. URL consultato il 15 luglio 2021.
  4. ^ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione dell'Amministrazione delle ferrovie esercitate dallo Stato per l'anno finanziario 1917-18, su trenidicarta.it, Roma, 1918, pp. 125, 131 e 312 (allegato 42). URL consultato il 15 luglio 2021.
  5. ^ Bollettino FS 1923, p. 234.
  6. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1957-58, 1960, p. 74.
  7. ^ Pontremolese in crescita, in "I Treni", n. 275, novembre 2005, p. 5.
  8. ^ Elenco territoriale del volontariato di protezione civile, su cfr.toscana.it. URL consultato il 12 marzo 2022.
    «Piazza della Stazione, 2. Decreto nº 2127 del 20/05/2011»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Strade Ferrate del Mediterraneo, Album dei Piani Generali delle stazioni, fermate, cave, cantieri, officine e diramazioni a Stabilimenti privati alla data 1º gennaio 1894, Tip. Lit. Direz. Gen. Ferr. Mediterraneo, Milano, 1895. Tavola 127. Stazione di Licciana Terrarossa, stazione di Aulla, fermata di Caprigliola Albiano, stazione di S. Stefano Magra.
  • Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici, volume 19, 1901.
  • Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Stazione di Terrarossa-Tresana Fabbricato viaggiatori: piante, prospetti e sezione, Pisa, 12 febbraio 1954, aggiornato al 1955.
  • Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, 3ª edizione, 1899.
  • Ministero delle Comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato (primo semestre), su trenidicarta.it, 1923.
    «Ordine di Servizio n. 45 Cambiamento di nome della stazione di Licciana Terrarossa.
    La stazione di Licciana Terrarossa, della linea Parma-Spezia, assume la nuova denominazione di Terrarossa-Tresana. Di conseguenza, nella parte 1º del «Prontuario generale delle distanze chilometriche fra le stazioni della Rete dello Stato» (edizione giugno 1914), si dovrà:
    — alla pagina 32, depennare il nome della stazione di Licciana Terrarossa, con le relative indicazioni, e
    — alla pagina 60, iscrivere fra la stazione di Terranova Monferrato e la casa cantoniera di Terrasa, il nome della stazione di Terrarossa Tresana con le indicazioni esistenti per Licciana Terrarossa e nella parte 2a del Prontuario stesso (edizione 1º marzo 1922), alle pagine 24 (tabella 104) e 59, si dovrà modificare Licciana Terrarossa in Terrarossa Tresana.

    Conforme modificazione dovrà apportarsi a tutte le altre pubblicazioni di servizio nelle quali trovasi indicato il nome della suddetta stazione.»
  • Automobile club di Milano, Itinerari automobilistici d'Italia, vol. 1, 1924.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]