Taifa di Ronda
Taifa di Ronda | |
---|---|
Dati amministrativi | |
Capitale | Ronda |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia |
Nascita | 1015 con Abu Nur ibn Qurra |
Causa | Crollo del Califfato di Cordova |
Fine | 1066 con Abú Nasr Futuh |
Causa | Conquistata da Abbad II al-Mu'tadid |
Territorio e popolazione | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Califfato di Cordova |
Succeduto da | Taifa di Siviglia |
Ora parte di | Spagna |
La Taifa di Ronda (in arabo طائفة رندة?) era un regno taifa berbero musulmano indipendente (emirato) esistente dal 1015 al 1066, quando fu conquistata e integrata nella Taifa di Siviglia, come tutti gli altri regni di taifa minori, nel sud di al-Andalus: Algarve, Algesiras, Arcos, Carmona, Huelva, Mértola, Ronda, Niebla e Silves, che furono tutti conquistati e incorporati nella Taifa di Siviglia.
La Taifa di Ronda corrispondeva approssimativamente alla Cora di Takoronna (Cora de Mawrur[1]), la odierna comarca Serranía de Ronda, tra le più piccole coras andaluse, situata nella provincia di Malaga, in Andalusia. La sua capitale era la città di Ronda.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Taifa di Ronda nacque nel periodo iniziale della fitna di al-Andalus, descritta dallo storico Rafael Altamira[2], quando, come riporta La web de las biografias, Nuh ben Abi Tuziri, nel 1015, si proclamò emiro[3]. Secondo gli Études sur la civilisation de l'Espagne musulmane Abu Nur ibn Qurra apparteneva alla famiglia Berbera dei Banu Ifrēn[4], che, come riporta anche il Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, apparteneva alla dinastia zenata[5], che era giunto in al-Andalus, per aggregarsi alle truppe di Almanzor[3] e si erano installati nella Serranía de Ronda[4].
Abu Nur ibn Qurra, che nel 1013, dal califfo di al-Andalus, Sulayman ibn al-Hakam, "al-Musta'in", al quale rimase fedele, fu riconosciuto sovrano sul territorio circostante a Ronda, quando "al-Musta'in" fu ucciso, nel 1016, si proclamò sovrano indipendente, dando così vita all'emirato della Taifa di Ronda[3].
Come riporta La web de las biografias, Abu Nur, difendendo la taifa da Abbad II al-Mu'tadid, emiro della Taifa di Siviglia, con la sua politica di annessione delle piccole taife, tentava di annettere la Taifa di Ronda, rimase al potere fino al 1053, quando fu sconfitto e portato prigioniero a Siviglia, dove rimase circa quattro anni[3].
Nella taifa di Ronda prese il potere il figlio, Badis, che, come riporta La web de las biografias, si comportò da tiranno, governando per circa quattro anni, in modo crudele e arbitrario[6].
Quando Abu Nur, riacquistò la libertà e fu messo al corrente del comportamento del figlio lo condanno a morte e lo fece giustiziare[6], ma poco dopo un mese morì e gli succedette un secondo figlio, Abú Nasr Futuh[3].
Come riporta La web de las biografias, Abú Nasr Futuh, continuò la lotta contro Siviglia subendo attacchi e assedi sino a che al-Mu'tadid, nel 1066, organizzò un complotto e lo fece assassinare[7] e la taifa di Ronda fu annessa alla Taifa di Siviglia[8].
Emiri di Ronda
- Abu Nur ibn Qurra
- Badis
- Abú Nasr Futuh
Dal 1066, la Taifa di Ronda fu sotto il controllo forzato di Siviglia, di Muhammad al-Muʿtamid sino a quando l'almoravide, Yūsuf ibn Tāshfīn, tornò in al-Andalus, e, come riporta Rafael Altamira iniziò ad occupare i vari regni di Taifa[9] e nel 1091 costrinse al-Muʿtamid ad abdicare come riporta la The History Of The Mohammedan Dynasties In Spain Vol II[10]. La Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi, riporta che Rad'i, il figlio di al-Muʿtamid, che difendeva il castello di Ronda fu invitato dal padre ad arrendersi fu assassinato a tradimento[11] dal generale Garur a cui si era consegnato[12].
Quando gli Almohadi, tra il 1151 ed il 1155, occuparono al-Andalus, ricostituendo il califfato[13], secondo la Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi, quando 'Abd al-Mu'min prese possesso della zona attorno a Gibilterra i governanti di Ronda ed altre taife lo raggiunsero e gli resero omaggio[14].
Secondo la Histoire des Berbères et des dynasties musulmanes de l'Afrique, Volume 2, nel 1164, il re della taifa di Murcia, Muhammad ibn Mardanish, che i Cristiani chiamavano re Lupo aveva conquistato Carmona e assediato Jaén[15], nel 1168 era arrivato vicino a Ronda e un gruppo dei suoi uomini fece un'incursione fino a Ronda catturando gran parte del bestiame della città.[16].
Tra il 1264 ed il 1266, Ronda fu inglobata nel Sultanato di Granada e vi rimase per quasi due secoli [17].
Quando il sultano Muhammad II al-Faqih fece arrivare delle truppe dal Maghreb, Ronda si ribellò affinché non fossero alloggiate in Ronda[18].
Ronda fu conquistata dalle truppe castigliane, nel 1486[19], dopo che era stata assediata nel 1485 e presa a cannonate sino a che erano state aperte diverse brecce nelle mura e la guarnigione musulmana dovette arrendersi[20].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ la parola cora proviene dall'arabo kūrah, e questa dal greco χῶρα, ed ha significato di territorio
- ^ Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pagg. 489 e 490
- ^ a b c d e (ES) La web de las biografias - Abu Nur ibn Qurra. Rey de la taifa de Ronda (¿-1057)
- ^ a b (FR) #ES Études sur la civilisation de l'Espagne musulmane, pag. 6
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 143
- ^ a b (ES) La web de las biografias - Badis, Rey de la taifa de Ronda (¿-1057).
- ^ (ES) La web de las biografias - Abú Nasr Futuh. Rey de la taifa de Ronda (¿-ca. 1066)
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 144
- ^ Rafael Altamira, "La Spagna (1031-1248)", in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pag. 872
- ^ (EN) #ES The History Of The Mohammedan Dynasties In Spain Vol II, pag. 257
- ^ (FR) #ES Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi, pagg. 121 e 122
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 166
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 205
- ^ (FR) #ES Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi, pag. 183
- ^ (FR) #ES Histoire des Berbères et des dynasties musulmanes de l'Afrique, Volume 2, pagg. 194 e 195
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 220
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pagg. 277 e 278
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 282
- ^ (EN) #ES Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus, pag. 301
- ^ (EN) #ES The History Of The Mohammedan Dynasties In Spain Vol II, pag. 375
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi
- (EN) The History Of The Mohammedan Dynasties In Spain Vol II
- (EN) Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus
- (FR) Histoire des Berbères et des dynasties musulmanes de l'Afrique, Volume 2
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in: «Storia del mondo medievale», Cambridge History of Middle Age, vol. II, 1999, pp. 477–515.]
- Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in "Storia del mondo medievale", vol. V, 1999, pp. 865–896
- (FR) Études sur la civilisation de l'Espagne musulmane
- La recomquista