Castello dei Brancaleoni
Castello dei Brancaleoni | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Città | Piobbico |
Indirizzo | Via Brancaleoni 6, 61046 Piobbico (PU) |
Coordinate | 43°35′25.03″N 12°30′45.93″E |
Informazioni generali | |
Stile | medievale-rinascimentale |
Costruzione | XIII secolo-XV secolo |
Materiale | laterizi e pietra |
Primo proprietario | Gentile Brancaleoni |
Condizione attuale | ben conservato e restaurato |
Proprietario attuale | Repubblica italiana |
Visitabile | Si |
Sito web | www.castellobrancaleoni.i |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | castello e rocca |
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Il castello dei Brancaleoni, detto anche palazzo Brancaleoni, è un edificio situato a Piobbico, in provincia di Pesaro e Urbino. Appartenne ai conti Brancaleoni, signori del territorio dal 1213 al 1816.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Eretto nel XIII secolo come fortezza, rimaneggiato in seguito e trasformato nel 1573-1587 in una splendida dimora rinascimentale per volere dei conti di Piobbico Guido e Roberto. Lasciato in grave abbandono e deturpato all'interno nell'ultimo dopoguerra, è stato sottoposto in tempi recenti a radicali lavori di restauro. Si presenta oggi come un complesso di costruzioni aggiuntesi al nucleo primitivo e allungate sul crinale del roccione che domina il centro dell'ampio bacino dove si distende il paese.[2]
Entrati nella residenza, sormontata da una torre con un orologio destrorso incorporato, spicca il cortile d'onore, progettato dall'architetto Baccio Pontelli e fatto costruire dal conte Guido Antonio I Brancaleoni, capitano del duca di Urbino Federico da Montefeltro. La struttura risale al decennio 1470-1480. Questo atrio rettangolare, circondato da un portico ad arcate sostenute da colonne doriche, richiama la più ampia e maestosa corte del palazzo ducale di Urbino. Degna di nota è la cappella gentilizia dedicata a san Carlo Borromeo.[3]
All'interno del castello è possibile ammirare la stanza privata del conte Antonio II, detta “camera greca”. Il locale è affrescato con episodi di storia e mitologia ellenica realizzati nel 1585 da Giorgio Picchi, scultore durantino, mentre gli stucchi sono opera della scuola di Federico Brandani, in quanto lo scultore morto nel 1575, non riuscì a terminare l'opera. Interessanti gli affreschi attribuiti a Federico Zuccari che celebrano la famiglia Brancaleoni, in particolare Antonio II e la contessa Laura Cappello circondati dalla loro numerosa prole. Nelle sale del palazzo hanno sede oggi il museo civico Brancaleoni e l'esposizione permanente di abiti e gioielli della collezione Alessandro Righi Luperti.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sisto Tacconi, I conti Brancaleoni, Piobbico, il Castello, Tipografico Editoriale Urbinate, Urbino 1958
- Delio Bischi, La vita del Palazzo Brancaleoni, Pesaro 1983
- Delio Bischi, Il Palazzo Brancaleoni di Piobbico, Ancona 1996
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello Brancaleoni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito web del Castello dei Brancaleoni, su castellobrancaleoni.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244774703 |
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