Ijiraq (astronomia)
Ijiraq (Saturno 22) | |
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Ijiraq nell'immagine composita rilasciata dalla Cornell University all'annuncio della scoperta. | |
Satellite di | Saturno |
Scoperta | 23 settembre 2000 |
Scopritore | Brett James Gladman |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 11125000 km |
Periodo orbitale | 451,5 giorni |
Eccentricità | 0,322 |
Dati fisici | |
Diametro medio | ≈12 km |
Massa | ≈1,2 × 1015 kg |
Densità media | 2,3 × 103 kg/m³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | ≈0,0022 m/s² |
Velocità di fuga | ≈5,1 m/s |
Periodo di rotazione | Rotazione sincrona |
Pressione atm. | assente |
Albedo | 0,06 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Ijiraq, o Saturno XXII, è un satellite naturale irregolare di Saturno, in moto progrado attorno al pianeta. È stato denominato in base agli Ijiraq, creature della mitologia degli Inuit.
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Il satellite è stato scoperto dal team di John Kavelaars nel 2000. Al momento della scoperta gli fu assegnata la denominazione temporanea S/2000 S 6.[1][2]
Denominazione
[modifica | modifica wikitesto]La denominazione ufficiale gli è stata assegnata l'8 agosto 2003 in riferimento agli Ijiraq, creature della mitologia degli Inuit.[3]
L'astronomo Kavelaars suggerì questo nome per uscire dalla tradizione nella nomenclatura astronomica di utilizzare di nomi Greco-Romani. Effettuò ricerche per mesi, cercando di trovare dei nomi che potessero essere multiculturali e canadesi. Nel marzo 2001, trovò una fiaba Inuit che raccontava di una creatura fantastica chiamata Ijiraq che gioca a nascondino, in analogia alle piccole lune di Saturno che sono difficili da trovare e fredde come l'artico Canadese (il gruppo di scopritori include canadesi, norvegesi e islandesi — la loro caratteristica in comune è l'appartenenza a regioni nordiche). L'astronomo contattò l'autore di questa fiaba, il canadese Michael Kusugak per ottenere il suo consenso. Quest'ultimo lo concesse e suggerì anche i nomi per Kiviuq e 90377 Sedna.
Parametri orbitali
[modifica | modifica wikitesto]Ijiraq orbita attorno a Saturno in 451 giorni a una distanza media di 11,1 milioni di km, su un'orbita molto simile a quella di Kiviuq. Si ritiene che a Ijiraq si applichi il meccanismo di Kozai, che comporta la riduzione ciclica dell'inclinazione con contemporaneo aumento dell'eccentricità. L'argomento del pericentro oscilla attorno a 90° con un'ampiezza di 60°.[4]
Come Kiviuq e Thrymr, i parametri orbitali di Ijiraq si sovrappongono con quelli di Febe ed è probabile che i due corpi entreranno in collisione in futuro.[5]
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Il satellite ha un diametro di circa 12 chilometri e orbita attorno a Saturno ad una distanza media di 11,125 Gm in 451,5 giorni, con un'inclinazione di 50° sull'eclittica (31° rispetto all'equatore di Saturno) e con un'eccentricità di 0,322.
Fa parte del gruppo Inuit dei satelliti irregolari di Saturno.[6] Recenti osservazioni hanno rivelato che è significativamente più rosso di Paaliaq, Siarnaq e Kiviuq. Il suo gradiente spettrale (una misura della riflettanza in funzione della lunghezza d'onda) ha una pendenza doppia rispetto a quella tipica dei satelliti Inuit (20% per 100 nm), che è tipica di un oggetto transnettuniano rosso come Sedna, ma non presente negli altri satelliti irregolari. In aggiunta, nello spettro di Ijiraq manca la debole linea di assorbimento a 0,7 µm, presente negli altri tre satelliti, e attribuita alla presenza di umidità.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ IAUC 7521: S/2000 S 5, S/2000 S 6 November 18, 2000 (discovery)
- ^ MPEC 2000-Y14: S/2000 S 3, S/2000 S 4, S/2000 S 5, S/2000 S 6, S/2000 S 10 December 19, 2000 (discovery and ephemeris)
- ^ IAUC 8177: Satellites of Jupiter, Saturn, Uranus August 8, 2003 (naming the moon)
- ^ David Nesvorn, Jose L. A. Alvarellos, Luke Dones e Harold F. Levison, Orbital and Collisional Evolution of the Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 126, n. 1, 2003, pp. 398–429, Bibcode:2003AJ....126..398N, DOI:10.1086/375461.
- ^ T. Denk, S. Mottola, W. F. Bottke e D. P. Hamilton, The Irregular Satellites of Saturn (PDF), in Enceladus and the Icy Moons of Saturn, vol. 322, University of Arizona Press, 2018, pp. 409–434, Bibcode:2018eims.book..409D, DOI:10.2458/azu_uapress_9780816537075-ch020, ISBN 9780816537488.
- ^ Brett Gladman, J. J. Kavelaars, Matthew Holman, Philip D. Nicholson, Joseph A. Burns, Carl W. Hergenrother, Jean-Marc Petit, Brian G. Marsden, Robert Jacobson, William Gray e Tommy Grav, Discovery of 12 satellites of Saturn exhibiting orbital clustering, in Nature, vol. 412, n. 6843, 2001, pp. 163–166, Bibcode:2001Natur.412..163G, DOI:10.1038/35084032, PMID 11449267.
- ^ Grav, T., Bauer, J. (2007), A deeper look at the colors of the saturnian irregular satellites, Icarus, 191 (1): 267–285, Bibcode: 2007Icar..191..267G. doi:10.1016/j.icarus.2007.04.020. S2CID 15710195.
Altri progetti
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