NGC 1977
NGC 1977 Nebulosa a emissione | |
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NGC 1977 | |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Orione |
Ascensione retta | 05h 35m 15.45s |
Declinazione | -04° 48′ 23″ |
Coordinate galattiche | Via Lattea |
Distanza | 1500 a.l. (460 pc) |
Dimensione apparente (V) | 40' x 25' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Nebulosa a emissione |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Dimensioni | ~7.5 anni luce(1977),2 al(1975),1 al(1973) a.l. |
Caratteristiche rilevanti | Oscurata in più parti |
Altre designazioni | |
Sh2-279, Lund 1159, H V-30, GC 1180, OCL 525 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
NGC 1977 è una nebulosa a emissione e a riflessione nella costellazione di Orione; fa parte di un grande complesso nebuloso in cui è attiva la formazione di nuove stelle.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]La nebulosa è visibile con un semplice telescopio amatoriale nelle foto a lunga posa o digitali, e si mostra con un colore azzurro, ricoprendo lo sfondo di un gruppo di stelle blu; costituisce la parte più settentrionale dell'asterismo della Spada di Orione, nonché la parte terminale verso nord della nube Orion A. La sua osservazione è possibile da tutte le aree popolate della Terra, grazie al fatto che si trova a pochi gradi dall'equatore celeste.
I mesi ideali per la sua osservazione nel cielo serale vanno da fine novembre a tutto aprile, da entrambi gli emisferi; nell'emisfero nord, a causa della durata maggiore della notte, questa nebulosa e la costellazione che la ospita risultano essere maggiormente visibili.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta della sezione più grande e più meridionale di un complesso nebuloso che comprende anche le vicine nebulose NGC 1973 e NGC 1975 e costituisce la parte più meridionale della grande regione H II Sh-2 279.[1]; le varie parti sono intramezzate da nebulosità oscure, che ne impediscono la visione totale e fanno sembrare il complesso diviso in più parti. La nebulosa riflette la luce emessa da alcune stelle blu visibili nell'area centrale, emettendo a sua volta una luce bluastra; il sistema nebuloso può essere osservato anche con strumenti non professionali, e si evidenzia bene nelle foto a lunga posa. NGC 1977 fa parte del complesso nebuloso molecolare di Orione.
Ionizzazione e formazione stellare
[modifica | modifica wikitesto]La fonte di ionizzazione dei gas della regione è principalmente la stella azzurra 42 Orionis, sebbene molte altre stelle concorrano ad illuminare le nubi, come altre due stelle simili e la gigante gialla 45 Orionis; la responsabile del piccolo lembo nebuloso catalogato come NGC 1973 è invece la variabile KX Orionis.[2]
Grazie alle osservazioni del Telescopio Spaziale Spitzer si è scoperto che questa nube fa parte di una grande cavità lavorata dal vento stellare delle stelle di classe B della regione; la parte più brillante alla linea degli 8 μm è quella meridionale, dove la bolla si interseca con i filamenti delle regioni OMC-2 e OMC-3. All'esterno la regione è riscaldata ed eccitata dalla brillante stella HD 37018, sebbene potrebbero esserci anche altre stelle ionizzanti in quella direzione in uno stadio evolutivo più giovane.[3]
La prova che la formazione stellare è attiva nella nube deriva dalla scoperta di alcuni oggetti HH, il più notevole dei quali è HH 45, che possiede una forma a bow shock con il lato orientale dai confini netti e quello occidentale più esteso e diffuso; il bow shock mostra degli addensamenti in più punti, mentre la sorgente dell'oggetto non è conosciuta.[4]
Le stelle più giovani e di piccola massa sono associate alle più brillanti stelle blu, comprese all'interno della bolla; di queste stelle ne sono note circa 150, di cui 6 sono vere e proprie protostelle, mentre le restanti sono stelle giovani circondate da un disco di detriti. Nella stessa regione sono state identificate 97 variabili.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Kutner, M. L.; Evans, N. J., II; Tucker, K. D., A dense molecular cloud in the OMC-1/OMC-2 region, in Astrophysical Journal, vol. 209, ottobre 1976, pp. 452-457, 459-461, DOI:10.1086/154739. URL consultato il 28 giugno 2009.
- ^ Johnson, H. M.; Snow, T. P., Jr.; Gehrz, R. D.; Hackwell, J. A., Copernicus spectra and infrared photometry of 42 Orionis, in Astronomical Society of the Pacific, Publications, vol. 89, aprile 1977, pp. 165-181, DOI:10.1086/130096. URL consultato il 28 giugno 2009.
- ^ Makinen, P.; Harvey, P. M.; Wilking, B. A.; Evans, N. J., II, An infrared study of the NGC 1977 H II region/molecular cloud interface, in Astrophysical Journal, vol. 229, dicembre 1985, pp. 341-350, DOI:10.1086/163704. URL consultato il 28 giugno 2009.
- ^ Reipurth, Bo, Herbig-Haro objects in flows from young stars in Orion, in Astronomy and Astrophysics, vol. 220, n. 1-2, agosto 1989, pp. 249-268. URL consultato il 28 giugno 2009.
- ^ Carpenter, John M.; Hillenbrand, Lynne A.; Skrutskie, M. F., Near-Infrared Photometric Variability of Stars toward the Orion A Molecular Cloud, in The Astronomical Journal, n. 6, giugno 2001, pp. 3160-3190, DOI:10.1086/321086. URL consultato il 28 giugno 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 1977
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 1977 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 1977 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 1977 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 1977 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 1977 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 1977 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.