Paternopoli
Paternopoli comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Beniamino Iorio (lista civica Viviamo Paternopoli) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 40°58′N 15°02′E |
Altitudine | 480 m s.l.m. |
Superficie | 18,43 km² |
Abitanti | 2 133[1] (31-3-2022) |
Densità | 115,74 ab./km² |
Comuni confinanti | Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Gesualdo, Luogosano, Montemarano, San Mango sul Calore, Torella dei Lombardi, Villamaina |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83052 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064070 |
Cod. catastale | G370 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 921 GG[3] |
Nome abitanti | paternesi |
Patrono | san Nicola |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
Il comune di Paternopoli all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Paternopoli è un comune italiano di 2 133 abitanti della provincia di Avellino in Campania.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il centro abitato si sviluppa tra le colline dell'Irpinia centrale, nella media valle del Calore.
Sismicità
[modifica | modifica wikitesto]Situata nel distretto sismico dell'Irpinia, Paternopoli fu colpita dal terremoto del 23 novembre 1980 che, nel solo territorio comunale paternese, provocò 4 morti, 18 feriti e 406 senzatetto[4].
- Classificazione sismica: zona 1 (alta sismicità)[5]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del paese deriva dal latino paternum e dal greco pòlis, πόλις, ossia "città del paternum", collina degli eremiti della zona detti pater.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima notizie riguardanti la storia di Paternopoli risalgono all’epoca preromana, infatti secondo alcuni studiosi la presenza di insediamenti umani nell’attuale territorio del comune è riconducibile al secolo VIII a.C. e la colonizzazione del territorio da parte dei Sanniti alla fine del V ed all'inizio del IV sec. a.C.. Alcuni ritrovamenti archeologici, fanno riferimento al periodo IV-III sec. a.C. fino all'età romana: si tratta di resti di ville e sepolcreti dai quali furono recuperati vari oggetti come monete, ceramiche e iscrizioni varie. Durante la terza guerra sannitica, nel III secolo a.C., l'insediamento fu raso al suolo dalle legioni romane vittoriose che consolidarono la propria presenza edificando un centro fortificato, in costante espansione fino alla metà del IV secolo d.C. La caduta dell'Impero romano portò ad una rapida decadenza del territorio per via delle incursioni dei Vandali (455), degli Ostrogoti (495) e dei Goti (545), fino all'occupazione longobarda che, a partire dal 570, vi ripristinò condizioni di stabilità, seppure con livelli di estrema miseria.
Il secondo millennio
[modifica | modifica wikitesto]Un nuovo atteggiamento non ostile da parte dei Longobardi verso la Chiesa favorì la nascita nel territorio di monasteri, a cui vennero concessi benefici fiscali, privilegi, donazioni che aiutarono la ripresa economica: Con il trattato di Ceprano del 1080, che pose fine alle lotte tra Longobardi e Normanni, il territorio di Paternopoli divenne di proprietà di Roberto d'Altavilla. I Normanni favorirono la ripresa economica ed eressero, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, il castello. Nell'anno 1139, il feudo fu assegnato in premio al signore di Gesualdo, Guglielmo, figlio illegittimo di Ruggero Borsa, duca di Puglia. Seppure coinvolta nelle lotte di potere che caratterizzarono il tardo medioevo, la posizione geografica dominante le valli del Fredane e del Calore, che le consentiva il controllo delle vie di transito per la Lucania e la Puglia, favorì la crescita economica e demografica dell'antica Paternopoli. Nel conflitto che vide contrapporsi l'aragonese Ferdinando I, legittimo re di Napoli, ai Francesi del duca Giovanni d'Angiò, pretendente al trono, l'antica Paternopoli ebbe un ruolo fondamentale al punto che il vincitore re Ferdinando, sul finire del 1400, avvertì l'esigenza di dotarla di un avanzato sistema difensivo, la cui torre si è conservata quasi integra fino ai principi del 900. Tra i feudatari che si sono succeduti nel tempo ricordiamo i De Capua , i Filangieri, i Caracciolo, i Ludovisi, i Mirelli ed i Carafa d'Andria, ultimi Signori fino all'abolizione dei diritti feudali (1806). Sul finire del XVI secolo si costituì in Paterno una confraternita votata al culto di Maria Santissima della Consolazione. La devozione alla Vergine non si affievolì nemmeno durante la peste del 1656 che ridusse drasticamente la popolazione. Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[6] Il XVIII ed il XIX secolo furono caratterizzati da un profondo fermento culturale. A Paterno si affermò una apprezzata "Scuola di lettere ed arti" ed uomini di elevata cultura contribuirono alla costituzione dell'unità d'Italia. Il borgo venne chiamato "Paterno" fino al 1863 (da cui "Patierno" in dialetto): la parola "Paternopoli" nell'etimo latino-greco significa Città (polis) del padre (Pater).
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]Accanto alla lingua italiana, a Paternopoli è in uso il dialetto irpino.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Luoghi di interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Santuario Maria SS. della Consolazione
Conosciuto anche come Chiesa Madre di San Nicola, si caratterizza per l'imponente torre campanaria e per la vicina Scala Santa, luogo di devozione e di pellegrinaggio
- Chiesa di San Francesco
Venne realizzata nel XVI secolo, all'interno delle mura di Paternopoli, su iniziativa dei Francescani
- Chiesa di San Giuseppe
Piccolo edificio religioso cinquecentesco, arricchito dalla presenza di un bell'altare marmoreo, un coro ligneo e vari dipinti del XVIII secolo
- Chiesa di San Sebastiano
Sita nella via omonima, ha mantenuto la sua configurazione originaria
- Museo della Civiltà Contadina
Situato nei pressi del Municipio, conserva macchine agricole, utensili di lavoro e oggetti d’uso quotidiano della civiltà contadina locale
- Palazzo De Iorio-De Conciliis
Costruito nel XVI secolo, nel cuore della parte storica di Paternopoli
- Palazzo Famiglietti
Confinante con la Chiesa Madre, presenta numerosi e ricchi ornamenti
- Palazzo Famiglietti-Anziano
Risalente al XIX secolo, ospita, nelle sue cantine, un ristorante
- Palazzo Ziviello-Pecce
Edificio signorile affiancato da un bellissimo giardino terrazzato
- Villa Modestino
Nota anche con il nome di Casino di San Nicola, è una residenza di campagna dai lineamenti classici ed eleganti
- Fontane
Acquara di Sopra, Acquara di Sotto, Pescara, Pescarella, Acqua dei Franci
Folclore
[modifica | modifica wikitesto]- Carnevale
Ogni anno in occasione del Carnevale si tiene una caratteristica sfilata di carri a cui viene assegnata una tematica specifica.
Il Carnevale Paternese si svolge in due giorni: domenica e martedì, giorni in cui accorrono miglia di persone. I costruttori dei carri sono giovani, artigiani e appassionati che di anno in anno portano in piazza idee diverse ed in perfetta sintonia con lo spirito e l'allegoria della festa. Alla realizzazione dei carri allegorici partecipano anche esperti di pittura e di lavorazione dei materiali.
- Notte del Lauro
Nella notte compresa tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua, è in uso che i ragazzi donino, quale segno del loro amore, una pianta di alloro alle proprie fidanzate, mogli oppure semplicemente a ragazze per loro importanti.
In tale notte, denominata "notte del lauro", si può assistere alla creazione di artistiche composizioni a volte arricchite di fiori, uova pasquali e quant'altro suggerisca la propria fantasia. La Santa Domenica la maggior parte dei balconi, ingressi o giardini delle case delle amate sono ornati da tali composizioni e, come da tradizione, si gira per il paese per osservare l'operato notturno degli "artisti".
Come ogni tradizione che si rispetti, ha anche il suo lato meno romantico. Infatti, per rispondere ad un rifiuto o per dimostrare il proprio disprezzo nei confronti di una ragazza, è possibile anche trovare un'altra pianta: il sambuco. Tale pianta, a differenza dell'alloro, viene portata in senso di spregio, in quanto dopo diverse ore dal taglio emana uno sgradevole odore.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è attraversato dalla strada provinciale 164.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è servito dalla stazione di Paternopoli, sulla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, attiva per soli treni storici e/o turistici.[8][9]
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è collegato ai paesi limitrofi da alcune autolinee di AIR Campania.[10]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 2004 | Felice de Rienzo | lista civica | Sindaco | |
2004 | 2005 | Raffaele Barbieri | lista civica | Sindaco | |
2006 | 2011 | Raffaele Barbieri | centrosinistra | Sindaco | |
2011 | febbraio 2014 | Felice de Rienzo | lista civica | Sindaco | |
febbraio 2014 | maggio 2014 | Commissario straordinario | Amministrazione straordinaria | ||
maggio 2014 | maggio 2019 | Giuseppe Forgione | lista civica | Sindaco | |
maggio 2019 | in carica | Salvatore Cogliano | lista civica Paternopoli comunità | Sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Cortona, in seguito al terremoto dell'Irpinia del 1980[11]
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di calcio della città è la Polisportiva Paternopoli 1986 che milita nel girone D campano di 1ª Categoria. È nata nel 1986. I colori sociali sono il giallo e l'azzurro.
La prima squadra per numero di sostenitori e tesserati è però l'ASD Sporting Paternopoli. Lo Sporting, nato nel 2009, vanta oltre cento tesserati, tra prima squadra, settore giovanile e rappresentativa femminile e, in poco tempo, è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la piccola comunità paternese.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Catalogue of strong earthquakes in Italy, su INGV. URL consultato il 15 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2018).
- ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (XLSX), su Protezione Civile. URL consultato il 9 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2017).
- ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 174.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Paternopoli (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 12 febbraio 2024.
- ^ Dopo 18 anni ritorna il treno alla stazione di Paternopoli, su Ottopagine.it, 30 aprile 2018. URL consultato il 12 febbraio 2024.
- ^ Linea - 10-AV - Grottaminarda Paternopoli S.Mango sul Calora Avellino (PDF), su aircampania.it.
- ^ Paternopoli ricorda ancora Cortona, 37 anni dopo il terremoto in Irpinia, su valdichianaoggi.it, Valdichiana Oggi. URL consultato il 3 giugno 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paternopoli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paternopoli OnLine giornale online
- Paternopoli OnAir Archiviato il 17 agosto 2018 in Internet Archive. blog di notizie, eventi, politica e curiosità
- Meteo Paternopoli, su meteopaternopoli.altervista.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150251716 · LCCN (EN) n94069015 · GND (DE) 4343135-5 · J9U (EN, HE) 987007537715105171 |
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