Rocca San Felice
Rocca San Felice comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Guido Cipriano (lista civica Insieme per Rocca) dal 10-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 40°57′N 15°10′E |
Altitudine | 750 m s.l.m. |
Superficie | 14,41 km² |
Abitanti | 788[1] (31-3-2022) |
Densità | 54,68 ab./km² |
Comuni confinanti | Frigento, Guardia Lombardi, Sant'Angelo dei Lombardi, Sturno, Villamaina |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83050 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064079 |
Cod. catastale | H438 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 424 GG[3] |
Nome abitanti | rocchesi |
Cartografia | |
Il comune di Rocca San Felice all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Rocca San Felice è un comune italiano di 788 abitanti della provincia di Avellino in Campania.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fino al XIX secolo Rocca San Felice ha fatto parte della provincia di Principato Ultra. Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano.[4]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 1705 del 3 marzo 1988.[5] Lo stemma è di azzurro, alla figura di san Felice, il viso e le mani di carnagione, capelluto di nero, aureolato d'oro, vestito con la tunica d'argento e con il mantello di rosso, tenente con la mano destra la palma del martirio, di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Rocca San Felice
- Chiesa di Santa Maria Maggiore
- Santuario di Santa Felicita
- Cappella di Maria Santissima di Costantinopoli
Area archeologica della Valle d'Ansanto
[modifica | modifica wikitesto]«est locus Italiae medio sub montibus altis, nobilis et fama multis memoratus in oris, Amsancti ualles; densis hunc frondibus atrum urget utrimque latus nemoris, medioque fragosus dat sonitum saxis et torto uertice torrens. hic specus horrendum et saeui spiracula Ditis monstrantur, ruptoque ingens Acheronte uorago pestiferas aperit fauces, quis condita Erinys, inuisum numen, terras caelumque leuabat.»
«È de l'Italia in mezzo e de' suoi monti una famosa valle, che d'Amsanto si dice. Ha quinci e quindi oscure selve, e tra le selve un fiume che per gran sassi rumoreggia e cade, e sì rode le ripe e le scoscende, che fa spelonca orribile e vorago, onde spira Acheronte, e Dite esala. In questa buca l'odïoso nume de la crudele e spaventosa Erinne gittossi, e dismorbò l'aura di sopra.»
La Valle d'Ansanto (Lacus Ampsanctus in latino), apparentemente simile a un laghetto, è in realtà una mofeta. Tale denominazione deriva dalla lingua osca parlata dagli Irpini i quali, accasatisi nei pressi del lago, chiedevano alla dea Mefite, venerata dalla maggior parte delle popolazioni dell'Italia meridionale, ricchezza e protezione. Le fu dedicato anche un santuario, eretto intorno al VII secolo a.C. Sono stati rinvenuti, nei pressi del tempio, numerosi oggetti provenienti da varie civiltà tra cui anfore, terrecotte nonché l'altare della dea Mefite, conservato nel museo di Capodimonte.
La mofeta è costituita da una pozza d'acqua profonda non oltre due metri per 40 metri di perimetro che ribolle a seguito delle emissioni di gas del sottosuolo, costituite principalmente da anidride carbonica e acido solfidrico. A causa di ciò il territorio circostante è quasi privo di vegetazione e popolazione animale[6][7], ad eccezione di una piccola pianta arbustiva, la Genista anxantica (a suo tempo scoperta e classificata come specie a sé stante dal botanico Gussone e riportata nella Flora Napoletana dal Tenore, ma successivamente ridotta a sinonimo di Genista tinctoria)[8]. Nella valle d'Ansanto si riscontrano infatti le emissioni di anidride carbonica più alte al mondo (900 t/g)[9].
Le emissioni esalate da tale lago (altamente pericolose per quasi tutti gli esseri viventi, uomo compreso) causavano la morte degli uccelli che lo sorvolavano, il che fece pensare agli antichi che si trattasse di uno spiraglio dell'inferno[10].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[11]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Tavernola San Felice, dal 2014
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 174.
- ^ Rocca San Felice, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 febbraio 2024.
- ^ Carmine Palatucci, Sulle orme del lupo, Altirpinia.
- ^ Mefite, su irpinia.info.
- ^ Genista anxantica, su Plants of the world. URL consultato il 7 ottobre 2018.
- ^ Dati e carte geochimiche del.Mezzogiorno d'Italia (PDF), su Consiglio Nazionale delle Ricerche, p. 11.
- ^ F. S. Villarosa, Dizionario mitologico-storico-poetico, vol. I, Napoli, Tipografia Nicola Vanspandoch e C., 1841, p. 34.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rocca San Felice
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.roccasanfelice.av.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305461041 · LCCN (EN) no2013137072 |
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